E venne il gran giorno del Jumbo trilogo, in verità una due giorni intensa dove Parlamento europeo, Consiglio e Commissione Ue cercheranno di trovare un accordo sulla proposta di riforma della Politica agricola comune (Pac).

Appuntamento a Bruxelles oggi, 26 maggio 2021, e domani, 27 maggio, con un calendario anticipato rispetto a quanto inizialmente previsto dalla presidenza di turno portoghese, che ha più volte annunciato di voler trovare la quadra per chiudere il negoziato.

Tra i nuovi elementi proposti e all'ordine del giorno per la riforma Pac figurano i pagamenti diretti e interventi di sviluppo rurale più mirati e soggetti a programmazione strategica; la nuova architettura "verde", basata su condizioni ambientali che gli agricoltori devono rispettare e su misure volontarie supplementari nel quadro di entrambi i pilastri; un approccio basato sull'efficacia in base al quale gli Stati membri devono riferire annualmente in merito ai progressi compiuti.


A che punto siamo arrivati con la Pac

Durante la videoconferenza informale dello scorso 26 aprile la presidenza ha aggiornato i ministri sullo stato di avanzamento dei negoziati interistituzionali (trilogo) sul pacchetto di riforma della Pac e chiede loro orientamenti riguardo a una proposta di compromesso sull'architettura verde.

Elementi centrali della proposta di compromesso della presidenza sono l'aumento degli importi assegnati ai regimi ecologici rispetto all'orientamento generale del Consiglio (aumento progressivo dal 22% nel 2023 fino al 25% nel 2025) e il mantenimento delle flessibilità finanziarie (ad esempio un periodo di apprendimento iniziale per gli Stati membri).

La grande maggioranza dei ministri esprime il proprio fermo sostegno al piano della presidenza di concludere i negoziati durante la presidenza portoghese; vari ministri sottolineano la necessità di un accordo che comprenda tutti i tre regolamenti che costituiscono il pacchetto di riforma della Pac.

Il ministro portoghese all'Agricoltura, Maria do Céu Antunes, esalta "l'impegno del Consiglio a completare questa riforma", avendo raggiunto "un punto di vista comune sull'architettura verde, un compromesso che abbiamo raggiunto per gli agricoltori e i cittadini europei".


Il commissario Ue all'Agricoltura

Intervenuto recentemente ad un evento in Germania su Politica agricola comune e Green deal, il commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski ha messo immediatamente in chiaro: "La nuova Pac non è la continuazione di quella attuale". Sarà infatti una Pac flessibile, su misura per rispondere alle diverse esigenze dei ventisette Stati membri, che troveranno le migliori risposte per la propria agricoltura grazie ai Piani strategici nazionali.

"La conclusione dei negoziati sulla riforma della Pac è solo l'inizio" ha specificato il commissario Wojciechowski. "Una volta approvata la riforma, dovremo concentrare la nostra attenzione sui futuri piani strategici degli Stati membri, che dovranno essere ambiziosi per raggiungere i nove obiettivi specifici della nuova Pac e in particolare anche quelli relativi al Green deal".

Non sarà, comunque, una Pac à la carte, con la possibilità per ogni Stato comunitario di pescare i jolly che vuole, in quanto "la Commissione ha valutato la situazione in ciascuno Stato membro e ha formulato raccomandazioni sui piani strategici della Pac. E le raccomandazioni sono diverse tra gli Stati membri per quanto riguarda gli sforzi che devono essere compiuti per realizzare l'ambizione del Green deal", ha ribadito il commissario Ue.
Ecco, accanto ai nove "goals" od obiettivi strategici, la Pac dovrà uniformarsi alla vision del Green deal, in particolare con la strategia Farm to fork e con la finalità acclarata di "rendere il sistema alimentare europeo più sostenibile e resiliente".

"La strategia Farm to fork - ha ribadito Wojciechowski - mira a riunire tutti gli attori per accelerare il processo verso sistemi alimentari più sostenibili e include iniziative per fornire una migliore informazione ai consumatori e per incoraggiare l'industria ad aumentare la disponibilità e l'accessibilità economica di alimenti nutrienti e sostenibili. Con queste iniziative, miriamo a ridurre in modo significativo l'uso e i rischi di prodotti fitosanitari chimici, nonché l'uso di antibiotici e la perdita di sostanze nutritive, aumentando al contempo l'area coltivata a biologico e l'accesso alla banda larga veloce nelle aree rurali".