TrueTerra, società gestita dalla cooperativa Land O'Lakes, ha venduto due milioni di dollari in carbon credits al gigante dell'informatica Microsoft, che ha come obiettivo quello di diventare carbon neutral entro il 2030.

Si tratta di un deal importante soprattutto dal punto di vista simbolico, perché è il primo realizzato direttamente da agricoltori, saltando l'intermediazione di enti certificatori e intermediari finanziari. Una vendita che potrebbe segnare l'inizio di un nuovo business miliardario per i farmer di tutto il mondo.


Carbon credits, dagli agricoltori alle aziende

Land O'Lakes è la più grande cooperativa di agricoltori e allevatori degli Stati Uniti. Un gigante che conta 2mila soci produttori diretti, 751 cooperative associate e circa 10mila dipendenti. Il core business è il settore lattiero caseario, ma è attiva anche nelle colture industriali, come il cotone e le oleaginose, nella produzione di mangimi e di biogas.

Nel 2016 Land O'Lakes ha creato una società sussidiaria, TrueTerra, con l'obiettivo di aumentare la sostenibilità delle imprese agricole sia dal punto di vista ambientale, che sociale ed economico. TrueTerra offre formazione e assistenza, nonché accesso a prodotti e servizi.

E uno degli ultimi servizi offerti agli agricoltori associati è la misurazione e certificazione del carbonio sequestrato nel suolo. Insieme a Soil Health Institute, una associazione no profit che mira a migliorare lo stato di salute dei suoli agricoli americani (e non solo), TrueTerra ha lanciato TrueCarbon, un programma di certificazione e vendita dei crediti di carbonio.

Il meccanismo è semplice. Soil Health Institute ha supportato TrueTerra nel definire modelli per la stima del carbonio sequestrato nel terreno dagli agricoltori a seconda di come gestiscono i propri terreni. TrueCarbon misura e certifica il carbonio sequestrato dagli agricoltori membri della cooperativa Land O'Lakes e vende sul mercato i crediti.

In questo modo tutta la filiera del carbonio, dall'agricoltore all'acquirente, è gestita dagli agricoltori stessi. Si tratta di una mossa vincente che integra la filiera verticalmente ed evita che ai farmer rimangano le briciole di questo nuovo business.


Carbon credits, se la filiera è integrata è meglio

Insomma, Land O'Lakes è riuscita a integrare tutta la filiera del carbonio:
  • Assistenza agli agricoltori per spiegargli come adottare pratiche conservative del suolo (e in generale tutti quegli approcci che sequestrano o riducono l'emissione di CO2).
  • Definizione di modelli per la stima del carbonio sequestrato.
  • Certificazione del carbonio sequestrato.
  • Emissione dei crediti di carbonio.
  • Vendita sul mercato.

Grazie alla gestione cooperativistica e integrata si ottengono numerosi vantaggi per i soci:
  • Agli agricoltori rimangono più soldi dalla vendita dei crediti perché ci sono meno intermediari.
  • Gli agricoltori possono spuntare prezzi migliori di vendita, in quanto TrueCarbon può gestire una enorme mole di crediti e dunque ha un elevato potere contrattuale.
  • Attraverso un contingentamento delle emissioni di crediti TrueCarbon può mantenere alto il prezzo di mercato, operando in maniera anticiclica (lo fanno i nostri consorzi con il formaggio, perché non farlo con il carbonio?).
  • Grazie alle economie di scala TrueCarbon ha costi minori di gestione dei crediti e può stringere accordi con player importanti come Microsoft, a cui ha, appunto, venduto due milioni di dollari di carbon credits.


Alleanza tra digitale e agricoltura

Ma Microsoft non è un acquirente qualunque. Prima di tutto Bill Gates è oggi il farmer più grande d'America, avendo acquistato terra dalla California al New England. Inoltre grazie alla piattaforma cloud Azure il gigante di Redmond sta sviluppando servizi per l'agricoltura 4.0. E in questo sforzo lavora in partnership con Land O'Lakes, che ha sviluppato una propria piattaforma interna per il digital farming (denominata TrueTerra Platform) e che ora sfrutta l'expertise di Microsoft per fare il salto di qualità, con l'obiettivo di offrire servizi 4.0 ai propri soci.
 
Insomma, nel Minnesota si è creato un asse tra agricoltori e aziende dell'Ict per sbloccare un nuovo business che a livello globale varrà miliardi di dollari. E che gli agricoltori si devono sbrigare ad aggredire se non vogliono rimanere con le briciole.