Nella prima metà di aprile i prezzi all'ingrosso sulla piazza di Bari dell'olio extravergine di oliva restano fermi, eccezion fatta per il biologico, fenomeno preceduto da una più moderata crescita delle giacenze sul territorio nazionale di fine marzo su base mensile. Un dato, quello della crescita delle giacenze tra febbraio e marzo, che ferma il mercato all'ingrosso, ma che - trainato dalle importazioni - continua ad incidere negativamente sui prezzi all'origine lì dove le scorte sono più elevate o la produzione locale è maggiore: in Puglia nell'ultima settimana ed in Calabria in quella ancora precedente. Isola di stabilità su valori piuttosto elevati si conferma invece la Sicilia.
 

Borsa merci di Bari, prezzi fermi da mesi

Il 13 aprile 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha fissato l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4%, a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,90 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 15 dicembre 2020 in avanti. Similmente, l'olio Evo con acidità massima dello 0,8% è stato fissato a 4,10 euro sui minimi ed a 4,30 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 2 febbraio in poi.

La Commissione olio ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico a 5,10 euro al chilogrammo sui minimi e 5,30 euro sui massimi, registrando un aumento di 10 centesimi al chilogrammo sulla scorsa seduta del 30 marzo. Si tratta del primo aumento dopo quello verificatosi nella seduta del 12 gennaio 2021. Continua invece a non essere quotato l'extravergine Dop Terra di Bari.
 

Giacenze di Evo verso la stabilizzazione

Le giacenze di olio extravergine di oliva sul territorio nazionale al 31 marzo scorso sono pari a 261.696 tonnellate secondo Frantoio Italia n 3, pubblicato il 12 aprile. E registrano un incremento del +0,8% su febbraio, quando erano attestate a 259.700 tonnellate, in decelerazione rispetto al mese precedente, pure in crescita, ma del +4,12% su gennaio.

L'incremento delle giacenze di fine marzo, pur lieve, è stato determinato soprattutto da un ulteriore aumento di quelle originate dalle importazioni Ue, cresciute di 9.528 tonnellate in un mese (+9,2%), passate dalle 103.976 tonnellate di fine febbraio alle 113.504 tonnellate di fine marzo. Mentre risultano in calo ulteriore le giacenze di Evo di produzione nazionale, passate dalle 140.798 tonnellate di fine febbraio alle 131.384 di fine marzo (-6,7%), che sono così diminuite di 9.414 tonnellate.

Minore - ma non certo irrilevante - il ruolo delle giacenze di oli Evo extracomunitari, comunque cresciute di 2.479 tonnellate (+30,5%), poco influenti invece le giacenze di oli Evo blend che risultano diminuite di 596 tonnellate tra febbraio e marzo (-8,8%).

Da inizio febbraio a fine marzo i mercati hanno così assorbito 17.321 tonnellate di olio Evo di produzione nazionale, ma le giacenze di olio di pari titolo di importazione comunitaria sono aumentate di ben 25.828 tonnellate consentendo, unitamente alla crescita meno significativa delle giacenze di oli extracomunitari e blend, di incrementare ancora, se pur di poco, le giacenze complessive.

Le giacenze in Italia di olio Evo, al 31 marzo 2021 si sono attestate a 261.696 tonnellate risalendo sopra il livello di quelle del 31 marzo 2020 del 2,7%, che si erano attestate a 254.920 tonnellate. Anche se le cose vanno meglio se si guardano i valori delle giacenze di Evo nazionale dello scorso anno: erano 163.453 tonnellate al 31 marzo 2020 se ne contano 131.384 a fine marzo 2021, ben il 19,6% in meno rispetto ad un anno fa.
 

Prezzi all'origine in calo, in Salento e Calabria

Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive rilevati da Ismea "franco azienda" ed Iva esclusa tra il 5 ed il 13 aprile 2020 in un raffronto con gli ultimi rilevati dall'Istituto tra il 22 ed il 30 marzo e pubblicati lo scorso 31 marzo da AgroNotizie.

In Puglia i prezzi nel frattempo sono calati, ma non sempre e dovunque. L'8 aprile Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio 4,45 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente e sul 25 marzo. La piazza di Foggia dal 18 febbraio - quando era stata rilevata a 4,60 euro, perde ben 15 centesimi al chilo (-3,3%).

A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato da Ismea il 5 aprile 2021 è di 4,65 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente e sulla rilevazione dell'Istituto del 22 marzo scorso. Rispetto al 15 febbraio in realtà la piazza di Bari, che era attestata a 4,80 euro al chilogrammo, perde 15 centesimi al chilogrammo (-3,10%).

Le piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea lo scorso 8 aprile - cedono tutte il 2,2% sulla settimana precedente. In particolare a Brindisi si segnala un prezzo medio per l'Evo di 4,40 euro al chilogrammo, in calo di 10 centesimi sulla settimana precedente e sulla quotazione del 25 marzo. A Lecce e Taranto il prezzo medio cala a 4,45 euro al chilo con una perdita di 10 centesimi al chilogrammo sui valori medi della settimana precedente e del 25 marzo, tornando così sui prezzi di metà febbraio, precedenti agli ultimi rialzi.

In Calabria l'8 aprile scorso, per l'Evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio all'origine di 4,75 euro al chilogrammo: stabile sulla settimana precedente, ma in calo di 10 centesimi (-2,1%) sul 25 marzo, ultima rilevazione dell'Istituto pubblicata da AgroNotizie. Queste piazze si erano mantenute stabili dal 25 febbraio, data dell'ultimo rialzo di 10 centesimi sul 18 febbraio e fino al 25 marzo si erano tenute sui valori massimi per questa campagna di commercializzazione.

In Sicilia - a Palermo e a Trapani - i prezzi risultano stabili il 13 aprile 2021, sulla settimana precedente, pervenendo a quotazione media di 4,90 euro al chilogrammo, valore che in realtà persiste dal 23 febbraio. Stabile anche l'Evo a Ragusa che tra il 2 febbraio ed il 6 aprile resta invariato a 5,50 euro al chilo.