L'acqua invasata nel fitto reticolo di canali dell'Emilia Romagna alimenta le falde superficiali, che negli ultimi anni hanno subìto un importante abbassamento, e lungo il fronte di costa contrasta la risalita del cuneo salino, ovvero la risalita dell'acqua del mare verso l'entroterra.
 
Il seguente video del Canale emiliano romagnolo (Cer), rientrante nel progetto Acqua.docet, spiega nel dettaglio quelli che sono gli effetti benefici della falda.
 
In Emilia Romagna i 582 impianti di sollevamento sono fondamentali per mantenere coltivabili gli oltre 1 milione e 64mila ettari che ospitano le produzioni regionali. Nello specifico, 199 hanno una funzione di scolo, cioè portano via l'acqua in eccesso, e 383 sono impianti di sollevamento irrigui che permettono all'acqua di arrivare alle aziende agricole servite. I 20.857 chilometri di canali, di cui il 60% ad uso promiscuo, portano acqua alle aziende agricole regionali permettendo di irrigare più di 500mila ettari. L'irrigazione permette di elevare la Produzione lorda vendibile (Plv) di un ettaro anche di quattordici volte, di conseguenza è fondamentale per sostenere l'agricoltura e renderla competitiva.

L'acqua portata dai canali a cielo aperto conferisce all'agricoltura un ulteriore beneficio indiretto che si estende su oltre 70mila ettari: una parte dell'acqua che scorre nei canali, infatti, si infiltra nel terreno andando ad alzare il livello della falda fino ad una distanza di cento metri. Alcuni studi, svolti anche dal Cer, hanno dimostrato come frutteti, seminativi ed orticole si avvantaggiano dell'innalzamento della falda generato dal trasporto delle acque irrigue. Ma anche e soprattutto le colture non irrigue si avvantaggiano dell'innalzamento della falda che, oltre alle scarse precipitazioni estive, è per loro l'unica fonte di acqua. In Emilia Romagna è stato calcolato che l'incremento produttivo medio potenziale è pari al 10% della produzione totale, cioè diverse migliaia di tonnellate di prodotti agroalimentari.

Vi è un ulteriore contributo alle coltivazioni generato dal trasporto dell'acqua dolce in contrasto al cuneo salino. Quasi tutta la costa emiliano romagnola soffre dell'intrusione di acque salate sia nei canali e nei fiumi, sia nelle acque sotterranee. La salinizzazione delle falde superficiali decrementa il potenziale produttivo dei terreni fino a renderli a volte incoltivabili. Non solo, la presenza degli insediamenti turistici della costa romagnola e ferrarese esercita una forte pressione sulle acque di falda, prelevandone quote rilevanti di acqua dolce e richiamando l'ingresso di acque salate che, se non contrastate dall'azione della bonifica, potrebbero creare problemi al paesaggio e all'intero settore turistico.

L'irrigazione è l'unico modo per contrastare il cuneo salino: l'acqua dolce che scorre nei canali e l'acqua distribuita dagli agricoltori sui campi formano un cuscinetto di acqua dolce che protegge gli apparati radicali dall'acqua salata sottostante. Inoltre, l'acqua trasportata dai canali conferisce all'ambiente rurale un'importante fonte di sostentamento.
 
Guarda il video del Cer per saperne di più.

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