Si è tenuto il 24 febbraio scorso l'incontro online per avviare la costituzione ed il successivo riconoscimento del Distretto produttivo agroalimentare dell'uva da tavola in Puglia. Un'esigenza che nasce dai numeri: 24.455 ettari investiti e quasi 600mila tonnellate di prodotto raccolto (Istat, 2019) in una regione che vale oltre la metà della produzione italiana, e con il paese che nel 2019 si conferma il sesto esportatore mondiale con 635 milioni di euro di fatturato generato dai mercati esteri. Ma il primati del comparto italiano dell'uva da tavola sono sempre più insidiati da una agguerrita concorrenza internazionale, dove gli Usa si stanno preparando ad invadere il mercato con sempre nuove varietà di uve apirene.

L'evento ha visto la partecipazione dell'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, il quale ha condiviso sia i principi che gli obiettivi del costituendo Distretto, ponendo l'accento soprattutto sull'importanza di avere finalmente un interlocutore che rappresenti l'intera filiera dell'uva da tavola. Ha inoltre evidenziato la necessità di fare rete, auspicando la collaborazione tra i distretti e l'interazione tra i distretti e il mondo della ricerca e delle università.

Promotrice della costituzione del Distretto produttivo agroalimentare di qualità dell'uva da tavola è stata la Commissione italiana uva da tavola. Infatti, a coordinare l'incontro online è stato il presidente della Cut Massimiliano Del Core, il quale, partendo dai numeri che esprimono il comparto dell'uva da tavola in Italia e in Puglia, ha sottolineato l'importanza strategica della filiera dal punto di vista economico e occupazionale e la assoluta necessità di aggregare gli operatori sul territorio, coinvolgendo nel processo di costituzione del Distretto le Organizzazioni dei produttori, e di lanciare iniziative per recuperare competitività e promuoverne lo sviluppo. Infine Del Core ha raccolto l'invito dell'assessore Pentassuglia verso una virtuosa collaborazione con il gli altri distretti agroalimentari, tecnologici ed informatici, al fine di creare importanti sinergie.

La Cut è supportata per lo sviluppo tecnico del progetto del Distretto dell'uva da tavola dall'agronomo Manlio Cassandro, il quale ha evidenziato l'importanza per le aziende della filiera di aderire ad un distretto riconosciuto e nel dettaglio ha spiegato quelle che saranno le aree d'intervento nelle quali il Distretto andrà ad orientare la propria azione a beneficio del comparto.

Innanzitutto andrà effettuata una mappatura produttiva, con la creazione del catasto varietale dell'uva da tavola. Andranno svolte azioni concrete per lo sviluppo commerciale, l'apertura a nuovi mercati e l'internazionalizzazione. Di fondamentale importanza le azioni su innovazione e ricerca, volte a favorire l'implementazione di tecnologia per l'agricoltura 4.0 ed una sempre maggiore sostenibilità ambientale delle produzioni.

Infine Cassandro si è intrattenuto sulla necessità di spingere sui fattori immateriali di sviluppo, quali la promozione e la comunicazione, la valorizzazione del prodotto e del territorio, le azioni di sostegno alla domanda ed ai consumi. In tale ambito è sempre più necessario accrescere la formazione degli operatori della filiera e spingere in direzione di una sempre maggiore condivisione delle conoscenze e dei processi.

All'incontro hanno preso parte oltre 40 aziende della filiera produttiva dell'uva da tavola, firmatarie e promotrici del costituendo distretto, la Commissione uva da tavola (Cut), ed anche il consigliere regionale Filippo Caracciolo, molto vicino al settore e sensibile alle tematiche che il Distretto dovrà affrontare insieme alle istituzioni.