Da bambino mi piaceva tanto un gioco sulle riviste di enigmistica: "unisci i puntini" .
Mentre il tormentone (stricto sensu) del Covid-19 continua e non si intravede fine all’incubo, viene da unire i puntini - alcuni fatti - e provare a vedere quale lezione dovremmo apprendere da questo evento, che siam tutti certi non si perderà più nelle cronache storiche.

Oramai è scientificamente accertata la genesi del virus: da animali selvatici (pipistrelli, pangolini) ad animali domestici (visoni, suini…).
Questo corto circuito avviene continuamente in molti paesi in via di sviluppo e non è certo nuovo anzi, da che mondo è mondo, virus e batteri son piombati sull’uomo direttamente per questa via. Agli amanti del genere consiglio di leggere il vecchio, ma sempre valido, "Armi, acciaio e malattie” di Jared Diamond.

La Cina sta sviluppando a tempo di record l’allevamento industriale. Se vi sembrano enormi le quantità di cereali e soia richieste dalla Cina sul mercato internazionale o il 30% del consumo di tutti gli antibiotici del mondo per controllare le precarissime condizioni igieniche degli allevamenti cinesi, sappiate che qui non si è ancora arrivati a consumare la metà della carne pro-capite degli statunitensi.

Altro puntino, sono tante le Cassandre: i ricercatori che avvertono del rischio di nuove pandemie o dei batteri antibiotico resistenti che si sviluppano spesso negli allevamenti.
Di tutto questo abbiam tanto spesso parlato, come abbiamo parlato dello strapotere dei distributori al dettaglio. Questo, per chi scrive, è un forte elemento scatenante delle epidemie. "Every day low price", "ogni giorno il prezzo più basso" è il motto del maggior distributore del mondo. Il gioco è quello di proporre prezzi bassi mantenendo però il proprio margine intatto: in altre parole paga il produttore.
Un sistema perverso il cui risultato è la continua ricerca di risparmi nei costi di produzione e quindi l'adozione metodi che si rivelano poi scellerati per l’ambiente. Qui chiudiamo il gioco.

I puntini son riuniti e l'indicazione è certa: bisogna cambiare il modello di sviluppo ma soprattutto quello di consumo. Impedire le pratiche sleali nel commercio è un'operazione fondamentale, anzi l'operazione fondamentale per migliorare il nostro mondo.
Per il rispetto e la tutela dei produttori, per la salvaguardia di tutti.