L'imprenditore agricolo ha sempre più bisogno di formazione e senza essa l'agricoltore non diventa imprenditore, così come senza imprenditori non ci sono imprese. E' questo l'incipit che muove da anni il progetto AgriManager, ideato e organizzato da Agri 2000 in partnership con Emil Banca, che ha visto la sua conclusione venerdì 26 febbraio, in versione digitale, con il "Forum della managerialità", nel quale si sono susseguiti i risultati del progetto e alcune case history di managerialità all'interno delle imprese agricole.

AgriManager 2020, iniziativa giunta alla quinta edizione, ha visto la partecipazione di 1.200 aderenti al progetto, con circa 12mila imprenditori agricoli coinvolti fra le province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Parma. Le aziende aderenti hanno risposto a un test per verificare le competenze imprenditoriali/manageriali. A queste si aggiungono sei videointerviste a imprenditori agricoli, che hanno portato la propria testimonianza di come nuovi aspetti manageriali abbiano portato linfa nuova alla propria realtà agricola. Alle aziende agricole partecipanti è stato inviato un vademecum redatto dal professor Angelo Frascarelli sul biennio di transizione 2021-2022 della Politica agricola comunitaria, con gli orientamenti per affrontare questo periodo in vista della nuova Pac 2023.

"Il tema di AgriManager 2020 nasce del pensiero dell'economista Stefano Zamagni in merito alla formazione degli imprenditori - sottolinea il presidente di Agri 2000 Camillo Gardini - Secondo Zamagni in Italia abbiamo ottime scuole per manager e direttori di impresa, mentre non abbiamo altrettante scuole e luoghi di formazione per gli imprenditori, che non devono mai smettere di formarsi, imparare e poter crescere. Solo così le imprese hanno futuro. Con AgriManager da ormai cinque anni vogliamo dare risposte e ambiti di discussione per garantire la formazione manageriale alle imprese agricole che ci credono".

"Il Covid ci ha insegnato che non basta solo ripartire - continua Gardini - ma serve anche un cambiamento radicale per affrontare il futuro. Servono conoscenza e speranza ed è necessaria una formazione per poter decidere. Il manager compie una scelta e solitamente in maniera razionale, mentre è all'imprenditore che tocca decidere, spesso dovendo navigare in mari sconosciuti. In questo sta l'essenza della differenza di visione fra il manager e l'imprenditore, che però necessita di formazione e aggiornamenti adeguati".