Agricoltura "spaziale"

L'agricoltura guarda allo spazio e ai satelliti, grazie ai quali si possono realizzare strumenti per procedere nello sviluppo dell'agricoltura di precisione.
Questa volta sono scesi in campo Bonifiche Ferraresi e la European space agency per mettere a punto la rete di satelliti che una volta in orbita saranno in grado di disegnare con precisione il territorio europeo.
In questo modo si avranno a disposizione dati precisi (e gratuiti) sullo stato di salute delle colture, come pure elementi per valutare la fertilità dei terreni.

Un piano avveniristico, anticipato da "Affari e Finanza" in edicola insieme a Repubblica il 15 febbraio, dove si spiega che in Italia il progetto è già in una fase avanzata e viene sperimentato sui campi del gruppo Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia, scelti come area di prova da parte dell'Unione europea per verificare l'applicabilità di questi sistemi.
Il tutto sotto l'occhio attento di Prisma, la stazione orbitante dell'Agenzia Spaziale italiana, utilizzando tecnologie iperspettrali, grazie alle quali si avranno informazioni utili per l'agricoltura e per combattere il degrado dei suoli.
Ora, continua l'articolo, si sta lavorando per raggruppare tutte le informazioni che saranno raccolte e messe al servizio di tutte le realtà che ne hanno bisogno, con l'agricoltura in primo piano.
 

Un appello dalla Puglia

In Puglia si guarda con preoccupazione alla possibilità di perdere i finanziamenti europei del Piano di sviluppo rurale non spesi nei tempi fissati.
Un rischio che ha visto gli eurodeputati Paolo De Castro e Raffaele Fitto insieme nel richiedere al commissario Ue all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, di accedere ai "tempi supplementari" per attuare i progetti e utilizzare le risorse comunitarie.

Un appello raccolto dal Commissario, che ha risposto, come si apprende dal "Corriere del Mezzogiorno" del 16 febbraio, confermando che i suoi uffici stanno verificando se le condizioni stabilite dalla normativa per la concessione di tale eccezione siano soddisfatte.
Non è la prima volta che in Puglia ci si trova di fronte a questo problema, che ora riguarda la mancata spesa di 95 milioni di euro.
Il Commissario Wojciechowski nella sua risposta non manca di evidenziare il ripetersi di questi ritardi, che lasciano presumere la presenza di un problema strutturale nella organizzazione della Regione, che andrebbe risolto per evitare si ripresenti in futuro.
 

"Il mio posto a un bravo agricoltore"

E' una lunga e articolata intervista al presidente della Cia, Dino Scanavino, quella raccolta da "Italia Oggi" in edicola il 17 febbraio.
Fra gli argomenti toccati, quello di una impossibile autosufficienza alimentare, che impone di aumentare la produttività solo dove è possibile, tenuto conto che in alcuni ambiti si è già su livelli ottimali e la zootecnia padana ne è un esempio.
In quei contesti l'impegno deve essere semmai quello di migliorare sul piano qualitativo utilizzando al meglio le nuove tecnologie.

Il tutto con un occhio attento all'ambiente e su questo argomento arriva una proposta destinata a far discutere, come quella di utilizzare il surplus di sostanza organica prodotta dalla zootecnia per migliorare le condizioni dei vigneti di collina, che di sostanza organica azotata sono carenti.
Fra gli argomenti affrontati anche quello dell'etichettatura e del confronto fra tesi contrapposte, che vede l'Italia contraria all'introduzione delle etichette a semaforo, il Nutriscore, proposto dalla Francia.
L'intervista si conclude chiedendo a Scanavino se si ricandiderà alla presidenza alla scadenza del suo mandato, il prossimo anno. Dopo aver ricordato di aver già raggiunto il limite dei due anni, come prevede lo statuto, Scanavino risponde che "ci sarà un bravo agricoltore che prenderà il mio posto."
 

Ultimi per l'olio

Se ci fosse una gara con protagonista la produzione di olio, l'Italia finirebbe in fondo alla classifica, dopo essere stata scavalcata prima dalla Spagna e oggi anche dalla Grecia.
Lo dicono i numeri riportati il 18 febbraio da "Libero", che indica in 265mila tonnellate la produzione di olio in Grecia per la campagna 2020/2021.
Irraggiungibile l'enorme produzione spagnola, che arriva alla ragguardevole quota di 1,6 milioni di tonnellate, sei volte la produzione italiana.
Il sorpasso della Grecia, ricorda l'articolo, si deve soprattutto al calo che ha colpito l'olio italiano, in particolare nelle regioni più produttive, come Puglia e Calabria.
Conseguenza di due fenomeni concomitanti: la Xylella che ha fatto strage di ulivi in Puglia e la ciclicità del raccolto.

L'articolo continua dando la parola a Fabrizio Pini, presidente di Italia Olivicola, che afferma come sia "giunto il momento di rinnovare l'olivicoltura nazionale, che deve aprirsi a modelli innovativi e sostenibili in grado di garantire un futuro sereno."  
Fra le richieste di Pini anche quella di "lavorare su un piano olivicolo nazionale utile a recuperare il gap con gli altri Paesi e indicare quale strada dovremo percorrere per aumentare la produzione, conservare la qualità e mantenere la competitività."
I consumi, conclude l'articolo, sono però in crescita, con un più 6%, mentre le importazioni sono in flessione del 9,4%.
 

Passione biometano

E' la prima cooperativa agricola che ha come missione valorizzazione della produzione di biometano.
Si chiama Verdemetano e l'hanno fondata venti aziende agricole di varie regioni, dalla Lombardia all'Emilia Romagna, e poi dal Piemonte alla Valle d'Aosta, alle quali si aggiunge il Trentino Alto Adige e infine la Campania e la Puglia.
A stimolarne la nascita, come si apprende dal "Corriere Bologna" del 19 febbraio, è la Confederazione generale bieticoltori italiani (Cgbi) che ha sede a Bologna.

Come si legge nell'articolo, Cgbi è il secondo gruppo nazionale per numero di impianti biogas partecipati, il primo come impianti assistiti e da 20 anni porta avanti il percorso di valorizzazione energetica dei sottoprodotti della filiera bieticola saccarifera e anche della barbabietola stessa.
Il biometano, ricorda ancora l'articolo, si ottiene dagli scarti agricoli e zootecnici e promette di ridurre le emissioni del 95%.
Ora, annunciano i protagonisti dell'iniziativa, si continuerà realizzando accordi e sinergie con gli altri protagonisti che operano sul mercato dei biocarburanti, per arrivare a una produzione annua di 100 milioni di metri cubi di biometano.
 

Orgoglio agricolo

"C'è bisogno di un sistema agricolo forte, che produca materia prima di qualità e a prezzi accessibili, che si comporti in maniera sempre più sostenibile, per diventare uno dei protagonisti della transizione ecologica."
Si conclude con queste parole l'articolo pubblicato il 20 febbraio da "Il Riformista", che ricorda i traguardi raggiunti dal settore agroalimentare nel 2020, a dispetto della crisi innescata dalla pandemia da coronavirus.
Lo confermano i dati Istat, che parlano di export in crescita, con un record di 46,1 miliardi di euro, che ha portato l'agroalimentare a rappresentare il 10% del commercio estero.
Il 55% delle esportazioni agroalimentari è stata diretta all'interno dell'Unione Europea, con in testa la Germania con i suoi 7,73 miliardi (in crescita del 6%). Al secondo posto la Francia con 5,08 miliardi.

Sui mercati internazionali il primo partner commerciale dell'Italia, con 4,9 miliardi di euro, sono gli Usa, mercato di grande importanza per tutto l'agroalimentare made in Italy.
L'articolo saluta allora con soddisfazione le parole pronunciate nel discorso di investitura da parte del presidente del Consiglio, Mario Draghi: "Proteggere il futuro dell'ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l'ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane." Evidente il riferimento al settore agricolo come uno dei volani per la crescita del nostro Paese.
 

Turbolenze enologiche

Molte tensioni agitano il Consorzio di tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, alle prese con una complicata ridefinizione dei vertici di controllo, dal presidente ai consiglieri.
Da un lato si trova l'attuale maggioranza guidata da Lodovico Giustiani, che stando alle anticipazioni del "Corriere del Veneto" del 21 febbraio, ha l'ambizione di scalzare il presidente Innocente Nardi.
Un percorso che ha trovato però un ostacolo nel voto contrario dell'assemblea di tutti i soci sull'ipotesi di modificare la composizione del Cda.
Un cambio di seggi, prosegue l'articolo firmato da Mauro Pigozzo, che andrebbe a danno delle cantine sociali, che tuttavia hanno dato il loro benestare alle candidature multiple.
Intanto il dialogo fra i due schieramenti si è fatto difficile, facendo scattare l'ultimatum del ministero dell'Agricoltura che avrebbe chiesto l'elezione del presidente entro la metà di marzo.
Se ciò non avverrà il ministero potrebbe sospendere l'incarico che ha dato al Consorzio di rappresentare l'intero territorio ove sorge la Denominazione, "diritto" acquisito nel 2009 in forza dell'adesione di più del 66% delle realtà produttive del territorio.

Mentre il Prosecco cerca il modo di uscire dall'impasse elettiva, il presidente dell'Unione italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona, ha predisposto una vera e propria agenda di interventi per il vino da sottoporre all'attenzione del neoministro all'Agricoltura, Stefano Patuanelli.
Lo scrive Pierangelo Boatti sulle pagine di "Libero" del 21 febbraio, ricordando che ai primi punti di questa agenda si trovano la politica agricola comune e il Piano nazionale di sostegno per il vino, poi il rilancio dell'immagine istituzionale all'estero e del sistema fieristico italiano, Vinitaly in primis, tramite il "Patto per l'export".
L'articolo prosegue evidenziando che fra i punti sollevati dall'agenda Uiv si incontra l'obiettivo digitale e il potenziamento degli strumenti per assicurare certezza dei dati produttivi con la riforma del Comitato Nazionale Vini.
L'articolo si conclude puntando l'attenzione sull'universo dell'enoturismo e dell'accoglienza in cantina che l'emergenza sanitaria ha fortemente compromesso e per il quale si invocano interventi ad hoc.
"Di cosa parlano i giornali quando scrivono di agricoltura?"
Ogni lunedì uno sguardo agli argomenti affrontati da quotidiani e periodici sui temi dell'agroalimentare e dell'agricoltura, letti e commentati nell'Edicola di AgroNotizie.

Nel rispetto del Diritto d'Autore, a partire dal 23 novembre 2020 non è più presente il link all'articolo recensito.

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