I prezzi dell'olio extravergine d'oliva alla produzione nel Mezzogiorno sono stabili in questo scorcio iniziale di 2021, che segna la fine della campagna di trasformazione delle olive. Anche se si fa notare la mancanza di rilevazioni Ismea nel Salento, mentre si evidenziano i lievi ritocchi all'insù per la Calabria. Stabili anche le piazze siciliane. Ieri in Borsa merci a Bari si è rilevato un mercato dai prezzi stabili per gli extravergini di qualità sulla seduta del 15 dicembre, con in evidenza il solo rialzo del biologico sulla seduta del 29 dicembre. Unica novità intervenuta nel frattempo è la quotazione del Dop Terra di Bari, che si rivela stabile sui valori di esordio, avvenuto nella seduta del 22 dicembre scorso.

Intanto, sullo sfondo si staglia la crescita stagionale delle giacenze di olio in Italia su base mensile, pilotate dall'extravergine di oliva e che pur rimanendo più elevate di un anno fa a fine dicembre, nonostante l'annata di scarica ed i non elevati incrementi complessivi derivanti dalle importazioni, denota una riduzione del differenziale annuale sceso al +12,4% rispetto al dato di +33,8% di fine novembre.
 

Borsa merci di Bari, prezzi in attesa

Ieri, 12 gennaio 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha fissato l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4%, a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,90 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute del 15, 22 e 29 dicembre 2020. Ugualmente, l'olio Evo con acidità massima dello 0,8% di questa annata ha confermato i 4,20 euro sui minimi ed i 4,50 euro sui massimi, valori già registrati nelle tre precedenti sedute di dicembre 2020.

La Commissione olio ieri ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico a 5,00 euro al chilogrammo sui minimi e 5,20 euro sui massimi, in crescita di 20 centesimi sulle ultime tre sedute di dicembre 2020. E' stato quotato a partire dalla seduta 29 dicembre scorso l'extravergine Dop Terra di Bari, stabile ieri a 4,80 euro al chilogrammo sui minimi e 5,00 euro sui massimi.
 

Giacenze di Evo superiori del 16,3% rispetto al 2019

Tali prezzi nella sostanza stabili riposano sulla crescita delle giacenze in Italia di olio extravergine di olive, passate dalle 211.709 tonnellate del 30 novembre (Frantoio Italia n 34/2020) alle 241.241 tonnellate del 31 dicembre (Frantoio Italia n 35/2020), ultimo dato reso noto dall'Istituto centrale per la qualità e la repressione frodi sul sito web del Mipaaf l'11 gennaio scorso. Si registra così un incremento del 13,95% in un mese, per effetto soprattutto della produzione nazionale e delle importazioni da paesi Ue, mentre nel complesso diminuiscono le giacenze da import extracomunitario.

Le giacenze in Italia di olio Evo si mantengono superiori a quelle del 31 dicembre 2019 del 16,3%. E si tratta di un dato differenziale migliorato rispetto a quello di fine novembre, quando le giacenze 2020 erano superiori del 44,3% rispetto a quelle della campagna 2019.
 

Prezzi all'origine sostanzialmente fermi

Ecco i prezzi medi all'origine per l'olio Evo rilevati da Ismea "franco azienda" ed Iva esclusa tra il 4 ed il 12 gennaio, in un raffronto con gli ultimi rilevati dall'Istituto tra il 7 ed il 15 dicembre e pubblicati da AgroNotizie lo scorso 17 dicembre 2020. In Puglia stabilità a Foggia, e Bari, mentre le piazze del Salento non vengono rilevate da inizio anno. Ritocchi all'insù per i prezzi in Calabria, mentre in Sicilia sono fermi.

In Puglia - dove le ultime giacenze note aggiornate al 31 dicembre scorso sono pari a 86.632 tonnellate, oltre il 35,9% delle giacenze di olio Evo nazionale - i prezzi sono improntati a stabilità per Foggia, ferma su 4,75 al chilogrammo il 7 gennaio 2021 dal 10 dicembre 2020. Stesso discorso per Bari, che vede un prezzo medio rilevato il 4 gennaio scorso fermo a euro 4,80 al chilogrammo dal 7 dicembre scorso. A Bari, nonostante il calo produttivo, non si recupera oltre sui prezzi migliori di inizio campagna produttivi, culminati nei 5,10 euro al chilogrammo del 26 ottobre.

In Calabria - dove lo stock di Evo al 30 dicembre era comunque attestato a 13.563 tonnellate, poco più del 5,6% delle giacenze nazionali, il 7 gennaio scorso le piazze di Cosenza, Catanzaro, Rossano Calabro e Lamezia Terme segnano un prezzo medio all'origine di 4,30 euro al chilogrammo, in crescita 2 centesimi sul 10 dicembre 2020, quando il prezzo era a 4,28. Si limano ancora le perdite rispetto alla rilevazione massima di campagna del 29 ottobre scorso, che resta però ancora lontana: perché l'Evo calabrese si era attestato a 4,60 euro al chilogrammo.

Nella Sicilia da 16.582 tonnellate di Evo in giacenza - pari al 6,9% dello stock nazionale - le rilevazioni Ismea del 12 gennaio 2021 danno per stabili le piazze di Palermo e Trapani che continuano a mantenere la posizione dal 15 dicembre 2020 sui 5,25 euro al chilogrammo di prezzo medio per l'Evo della Sicilia nordoccidentale.

Non cambia l'orientamento alla stabilità a Ragusa, rilevata dall'istituto il 5 gennaio scorso a 5,50 euro al chilogrammo di prezzo medio, che conferma il valore dell'8 dicembre 2020, che risulta ormai una costante a partire dal 3 novembre 2020.

Per un raffronto più ampio con i prezzi di metà e fine dicembre è possibile visionare l'articolo del 17 dicembre 2020 .