Quando un prodotto è scarso si può monetizzare. È questa una delle regole fondanti dell'economia ed è la stessa che ha portato alla quotazione a Wall Street di futures sull'acqua. Uno strumento utile agli agricoltori per avere un controllo sul prezzo futuro della risorsa idrica e un gigantesco business per gli investitori finanziari.

La California, lo Stato più importante a livello agricolo da dove proviene la maggior parte di frutta e verdura consumata negli Usa, sta soffrendo di una siccità senza precedenti. Sono almeno otto anni che gli agricoltori devono fare i conti con una cronica penuria di acqua.

Il peggio si è visto nel 2014, quando quasi il 60% della superficie dello Stato (grande una volta e mezzo l'Italia) ha sofferto di una siccità estrema. Per continuare a produrre gli agricoltori hanno scavato pozzi sempre più profondi e cercato di accumulare e deviare le risorse idriche dalla vicina catena montuosa della Sierra Nevada. Ma tutto questo rischia di essere inutile se presto non tornerà a piovere.


I futures per tutelarsi dai rincari del prezzo dell'acqua

Viste le condizioni le forniture di acqua in California sono sempre più costose e soprattutto imprevedibili. L'acqua può arrivare a prezzi proibitivi e per questo gli agricoltori si assicurano contro il mancato raccolto.

Ma da Wall Street arriva un nuovo strumento di gestione del rischio: i futures. A questi prodotti finanziari abbiamo dedicato due articoli in cui abbiamo spiegato come possono essere impiegati per fissare oggi il prezzo di un bene (una commodity) futuro.
 
Sintetizzando si può dire che un agricoltore californiano può comprare la propria futura fornitura di acqua, magari a sei mesi o un anno, ad un certo prezzo. Se al momento dell'effettivo utilizzo il prezzo di mercato è più basso il farmer ci avrà rimesso (la differenza tra pezzo di mercato e prezzo del future), se invece sarà minore ci avrà guadagnato.
 
Facciamo un esempio di fantasia. Il primo gennaio un farmer compra alla borsa di Wall Street un future sulla fornitura di un m3 di acqua a sei mesi al prezzo di 100 dollari. Se il primo giugno il prezzo di mercato dell'acqua in California è di 80 dollari per m3 l'agricoltore avrà perso 20 dollari, ma se invece il prezzo è di 120 dollari il m3 allora ne avrà risparmiati 20. L'importante, per l'agricoltore, è sapere in anticipo quanto gli costerà l'acqua.


Acqua bene sempre più scarso

Al di là dei tecnicismi finanziari è interessante osservare il fenomeno nel suo complesso. Fino a pochi anni fa ci siamo abituati a pensare che l'acqua fosse un bene scontato e sempre disponibile. Ma con i cambiamenti climatici anche gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con l'incertezza degli approvvigionamenti e hanno dovuto mettere in atto una serie di azioni per tutelarsi.

In Italia siamo in qualche modo preparati. Nel nostro Meridione gli agricoltori fanno i conti con la scarsità di acqua da sempre e sono state costruite infrastrutture pubbliche (attualmente malconce) e private (pozzi) in grado di abilitare la produzione.

In campo vengono utilizzati strumenti per il risparmio idrico (come l'irrigazione a goccia) e si stanno diffondendo software per una gestione di precisione dell'irrigazione. I cambiamenti climatici stanno invece rendendo le cose più difficili agli agricoltori della Pianura padana, dove l'acqua è sempre stata abbondante.

In questi areali l'acqua non è diminuita in termini assoluti, ma la sua presenza si è fatta più imprevedibile. Talvolta le piogge si fanno attendere e talvolta arrivano violente, creando problemi agli agricoltori che devono irrigare quando il cielo non aiuta e invece si trovano i campi allagati dalle bombe d'acqua.

Per cercare di assicurarsi sul futuro in California sono ricorsi a strumenti finanziari. In Italia, dove praticamente nessuno usa i futures, ci si interroga su quale modello adottare per gestire la risorsa idrica al meglio. Perché se le previsioni degli scienziati saranno confermate e la temperatura del globo supererà i 2°C, l'area del Mediterraneo subirà degli stravolgimenti tali da rivoluzionare il settore primario.