Raggiunto un accordo sul bilancio 2021-2027 e sul Next generation EU che comprende oltre 10 miliardi di euro di aiuti agli agricoltori europei. All'Italia dovrebbero andare 1,22 miliardi, con un'attenzione particolare per il Sud. Una parte dei fondi già disponibili a gennaio 2021. Per ottenerli bisogna puntare su green, bio e giovani. Il 55% dei fondi andrà infatti a giovani agricoltori e Pmi che punteranno su sostenibilità e inclusione sociale.


Via libera al bilancio Ue e ai fondi per l'agricoltura

In seguito al ritiro del veto da parte di Polonia e Ungheria, durante il summit europeo della settimana scorsa i leader europei hanno raggiunto l'accordo sul bilancio Ue 2021-2027 e sul Next generation EU (Recovery fund) che ad esso era legato. Questo accordo era indispensabile per l'erogazione di tutti i fondi, quindi anche quelli destinati agli agricoltori e alle aree rurali.

"Dopo settimane di attesa il difficoltoso accordo raggiunto dal Consiglio europeo ci dà finalmente la possibilità di mantenere gli impegni presi con i nostri agricoltori, i nostri produttori e le nostre aree rurali", ha commentato l'eurodeputato Paolo De Castro.
 


I fondi disponibili

Circa il 30% (2,4 miliardi) dei fondi del Next generation EU riservati all'agricoltura sarà disponibile già nel 2021 mentre il restante 70% (5,6 miliardi) sarà disponibile solo nel 2022. Nel 2021 gli agricoltori europei possono anche beneficiare di ulteriori 2,6 miliardi provenienti da un anticipo dei fondi per lo sviluppo rurale previsto all'interno del quadro finanziario pluriennale (2021-2027).


Green, bio e giovani

I fondi saranno destinati ad azioni in linea con il Green deal europeo. In particolare si andrà a finanziare l'agricoltura biologica, l'adattamento dei cambiamenti climatici, le riduzioni di emissioni agricole di gas serra, la conservazione dei suoli, il miglioramento della gestione idrica e il benessere animale.

Almeno il 55% degli 8 miliardi dovrà essere destinato ai giovani agricoltori, alle Piccole e medie imprese e ad investimenti che promuovono lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali, perseguendo obiettivi per un'agricoltura sempre più sostenibile. Almeno il 37% dei fondi saranno invece destinati all'agricoltura biologica, alla riduzione delle emissioni di gas serra, alla conservazione dei suoli, al miglioramento della gestione idrica e al benessere animale. Il restante 8% viene lasciato agli Stati membri che potranno decidere su quali misure utilizzarlo. Inoltre è stata concessa agli Stati membri la possibilità di alzare il livello massimo di sostegno per i giovani agricoltori per i premi di primo insediamento, da 70mila a 100mila euro.


Quanto spetta all'Italia

Paolo De Castro, relatore per il Parlamento europeo della parte agricola dello Strumento europeo per la ripresa (Eri), fa sapere che "la quota nazionale per l'Italia è pari a circa 1,22 miliardi". De Castro precisa che si tratta "solo di un punto di partenza" in quanto questi fondi potranno essere cofinanziati con ulteriori risorse nazionali per un massimo del 400%, ovvero cinque volte tanto.

Gli investimenti di agricoltori che contribuiscono a una ripresa economica sostenibile e digitale potrebbero essere cofinanziati dall'Ue del 40% fino a un totale del 75%. Nelle regioni meno sviluppate, come il Mezzogiorno d'Italia, questa percentuale potrebbe arrivare fino al 90%.


Prossimi passi

Il Parlamento europeo voterà questa settimana l'accordo raggiunto tra i leader europei sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027. L'ok dei deputati è indispensabile per l'approvazione definitiva del bilancio Ue e quindi anche di tutti i fondi destinati all'agricoltura.
 
In collaborazione con Klea Jaho