Innovazione, tecnologia e pratica. Questi gli ingredienti alla base di una ricetta che può far bene, e in parte già lo fa, all'agricoltura. E le imprese, che concretamente stanno sui campi, ringraziano. Di questo intreccio, un mix tra esperienze e potenzialità, si è parlato nel corso del webinar 'InnovaInAzione, casi di eccellenza per promuovere il cambiamento in agricoltura. Istituzioni, tecnici e aziende agricole a confronto sul tema dell'innovazione applicata'.
Organizzato da Ismea, in collaborazione con l'Accademia dei Georgofili e il Mipaaf, e con il contributo di AgroNotizie che con il suo direttore Ivano Valmori ha moderato le tre ore di confronto.
Il convegno si è svolto su piattaforma online per via delle restrizioni legate al contrasto dell'emergenza coronavirus e ha visto la partecipazione di esperti, professori universitari, regioni e territori, associazioni e imprese.

Al cuore dei temi, naturalmente, l'innovazione; e ancora più al centro la sua diffusione in un settore sempre più strategico per il nostro paese, con una portata maggiore mai come in questo periodo di incertezze legate al Covid-19. E' per questo che si è pensato di dare spazio alle esperienze che già hanno puntato su queste caratteristiche per favorire lo sviluppo sostenibile e la competitività aziendale.

L'incontro è stato suddiviso in tre sezioni:
- cos'è innovazione, come si sviluppa e come si divulga con interventi del Mipaaf, Ismea e Accademia dei Georgofili
- la presentazione di tre casi concreti di innovazione applicata da parte di tre giovani imprenditori agricoli
- una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Regioni, ordini e albi professionali e organizzazioni sindacali
Di seguito quanto emerso dalla prima parte.

Promozione e trasferimento della conoscenza e dell'innovazione nel settore agricolo, forestale e nelle zone rurali diventa una priorità per il rafforzamento e l'adeguamento del capitale umano nelle aree rurali, anche per diminuire la distanza tra i risultati della ricerca e l'adozione di nuove pratiche e tecnologie e favorire nuove forme organizzative da parte degli imprenditori agricoli, delle imprese e dei servizi di consulenza. Il tutto in linea con quanto stabilito dalla Pac 2014-2020, che individua nell'innovazione il fattore indispensabile per spingere l'agricoltura verso le sfide del futuro.

Ma che cos'è l'agricoltura 4.0, lo ha messo in evidenza Andrea Bacchetti, direttore dell'Osservatorio Smart AgriFood: "Adozione di tecnologie digitali, che rendono possibile la creazione di conoscenza e il supporto all'agricoltore nel processo decisionale relativo alla propria attività e al rapporto con altri soggetti della filiera, rompendo (almeno potenzialmente) i confini della singola impresa".

E' per questo - ha spiegato Margherita Federico dell'Ismea - che il ministero delle Politiche agricole, d'intesa con le regioni, ha inserito le attività di supporto, animazione e trasferimento dell'innovazione tra le attività della Rete rurale nazionale, affidando a Crea e Ismea la realizzazione del portale della conoscenza e dell'innovazione nel sistema agroalimentare; questo è avvenuto con il portale 'Innovarurale', online dal 6 maggio 2019: uno strumento di scambio e diffusione di informazioni e quindi un'opportunità per arricchire le proprie conoscenze e avviare confronti e incontri, per coinvolgere più soggetti del vasto sistema della conoscenza e dell'innovazione, condividere esperienze, mettere a disposizione soluzioni innovative e rendere disponibili competenze.

Al suo interno l'Ismea cura i contenuti della sezione InnovaInAzione, per orientare le aziende all'innovazione, attraverso strumenti che puntano a stimolare l'interesse e ad attivare un processo virtuoso di 'contaminazione innovativa'. Si tratta di uno spazio in cui è possibile raccontare l'innovazione esistente, dove confrontarsi con chi l'ha sviluppata o applicata o semplicemente studiata; esporre le imprese a input capaci di stimolare la spinta al rinnovamento e acquisire consapevolezza dei propri fabbisogni di innovazione; accelerare la diffusione delle informazioni sull'innovazione applicata; creare una rete di divulgazione volta alla diffusione dell'innovazione.

Fondamentale l'apporto dell'Accademia dei Georgofili. Con una storia di oltre duecento anni alle spalle, ha osservato Simone Orlandini, è nata nel 1753 con lo scopo di diffondere il sapere e le innovazioni in agricoltura, dibattere sui principali problemi e trovarne soluzioni. Al suo interno conta più di mille accademici nominati per meriti, e ha un comitato scientifico del portale di comunicazione 'l'Accademia risponde', una commissione di esperti a disposizione della valutazione delle innovazioni del portale Innovarurale e dei casi d'eccellenza di InnovAzione. Il desiderio dell'Accademia dei Georgofili, all'inizio del terzo millennio dopo 268 anni di storia, è quello di contribuire nuovamente al progresso tecnico dell'agricoltura con particolare attenzione alle nuove generazioni.

Non solo enunciati ma anche cifre, e importanti; tanto che - sempre secondo Bacchetti - il mercato dell'agricoltura 4.0 è pari al 5% di quello mondiale per un valore di 7,8 miliardi di dollari, e soltanto in Italia è balzato del 270% nel 2018 passando da 100 milioni del 2017 a 370 milioni, a cui si aggiunge un altro 22% nel 2019 arrivando così a 450 milioni. Le richieste principali delle aziende a questa nuova formula sono essenzialmente tre: sostenibilità, consapevolezza, e efficienza; ma è "necessario lavorare ancora sulle competenze degli operatori, sulle infrastrutture e sull'interoperabilità delle soluzioni".
 

Le tre relazioni integrali