La perturbazione che ha lasciato sul terreno danni ingentissimi per l'agricoltura in Sardegna e Puglia, ha finalmente lasciato ieri sera la penisola italiana muovendosi verso levante. La ricostruzione si annuncia lunga e difficile soprattutto sull'Isola. Intanto, dall'Anbi nazionale arriva il primo si alla proposta della ministra Teresa Bellanova di ripristinare la struttura di missione Italia Sicura presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, quale cabina di regia per la spesa pubblica a difesa dal dissesto idrogeologico.
 

Sardegna, la giunta presenta emendamento da 40 milioni

In Sardegna 40 milioni di euro saranno subito disponibili per il ristoro dei danni subiti dalle popolazioni colpite dall'alluvione. Il presidente della Regione Christian Solinas, prendendo ieri la parola in apertura della seduta del Consiglio regionale, ha illustrato all'aula i provvedimenti che entrano a far parte, con un emendamento proposto dalla Giunta, della manovra di assestamento di Bilancio. L'emendamento è stato approvato nella notte.

"Fin da sabato, la Giunta regionale da me riunita d'urgenza ha provveduto a dichiarare lo stato di emergenza, e avviato la procedura per richiedere al Governo il riconoscimento dello stato di calamità" ha ricordato Solinas, mentre lo stato di calamità per l'agricoltura è invece già stato dichiarato, come da procedura autonoma della Regione Sardegna.

"Oggi - ha detto ieri il presidente Solinas - propongo a quest'aula un emendamento per lo stanziamento immediato di 40 milioni di euro per dare in tempi rapidi un segno di presenza della Regione e delle istituzioni, e per sostenere le volontà di ritorno alla normalità delle popolazioni colpite. Tale intervento è finalizzato a consentire un immediato ristoro alle famiglie, affinché possano ritornare nelle abitazioni nelle quali è possibile fare rientro in sicurezza". Su tale misura sono stati appostati 10 milioni di euro da spendere subito.
 

Gli interventi per il settore agricolo

Inoltre, altri 10 milioni andranno all'agenzia Laore per i primi interventi in favore delle aziende agricole che hanno subito perdite della produzione dopo le piogge.

Altri 3 milioni di euro serviranno invece a integrare le risorse della sottomisura 4.3.1 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per ampliare il numero delle domande finanziabili presentate per "investimenti volti a migliorare le condizioni della viabilità rurale e forestale".

Con l'assestamento di bilancio vengono anche sbloccati 19,7 milioni a favore dell'Ente acque della Sardegna per rimborsare i Consorzi di bonifica dei costi energetici sostenuti per il sollevamento delle acque. "Sono stati stanziati altri due milioni di euro - evidenzia l'assessore regionale all'Agricoltura, Gabriella Murgia - per la stabilizzazione degli avventizi dei Consorzi di bonifica. Con questo passaggio importante chiudiamo una lunga vertenza, che abbiamo ereditato dal passato e seguito costantemente in assessorato, sbloccando l'assunzione di decine di lavoratori, che aspettavano da tempo una soluzione positiva, e mettendo in condizione i consorzi di operare con i giusti organici".

Con un altro emendamento sono stati prorogati fino al 31 gennaio del 2022 gli aiuti alle associazioni degli allevatori previsti dalla legge regionale 21 del 2000. Saranno anche estesi alle mense delle case di riposo gestite dalle amministrazioni comunali i finanziamenti destinati alle campagne di educazione alimentare per stimolare il consumo di prodotti agroalimentari sardi.

"Abbiamo inoltre chiesto al Governo una corsia preferenziale - ha sostenuto Solinas - per la realizzazione degli interventi da attuare, perché le opere di mitigazione del rischio idrogeologico soffrono troppo spesso per le ben note lentezze dei percorsi burocratici".

Coldiretti Sardegna, danni per milioni
Secondo Coldiretti Sardegna "Sono quantificabili al momento in svariati milioni di euro i danni subiti dal mondo agricolo dopo il terribile fine settimana. Superata la bufera adesso le aziende agricole cercano di tornare alla normalità - si sottolinea in una nota, dove si ricorda che sin da domenica sera "è stata ripristinata la corrente elettrica e ieri mattina sono stati finalmente liberati tutti gli allevatori rimasti isolati dopo l'interruzione della viabilità per via di strade e ponti distrutti".

Rimangono i danni. L'impellenza era di rendere agibili le aziende, con corrente elettrica, acqua, e assicurare riparo agli animali. "Sicuramente ci sono centinaia di ettari di terreno coltivati completamente dilavati - sottolinea Coldiretti Sardegna -. Recinzioni, come strade e ponti travolti dalla furia dell'acqua. Impianti di irrigazione compromessi, così come stalle, scorte di foraggio, attrezzature e mezzi agricoli".

"Sono necessari interventi rapidi anche per l'agricoltura che attende ancora i ristori della siccità del 2017 - afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Oggi più che mai emergono i danni e il disagio creati dalla burocrazia cieca ed elefantiaca, una ulteriore calamità che sta dando il colpo di grazia alle imprese esposte alle bizze devastanti della natura. Non possiamo ripetere gli errori del passato, occorre essere al fianco delle imprese sempre, soprattutto quando torna il sole non solo quando è in corso la tempesta".
 

Coldiretti Puglia, danni ingenti a Taranto

Sale di ora in ora somma dei danni dei nubifragi nelle campagne in provincia di Taranto, dove il grano appena seminato è stato spazzato via dall'onda di acqua e fango, con il lavoro di un intero anno andato perduto nelle aziende agricole. E' quanto emerge dal primo bilancio effettuato dalla Coldiretti Puglia sugli effetti dell'ultima ondata di maltempo che ha investito con particolare furia le aree rurali di Ginosa, Castellaneta e Laterza domenica scorsa.

"I tecnici di Coldiretti stanno verificando i danni nelle campagne che sono in alcuni punti tuttora impraticabili per la bomba d'acqua che ha colpito l'area del tarantino. Ormai è incontrollabile la frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi, con costi per oltre 3 miliardi di euro in Puglia in un decennio, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne", dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Negli ultimi cinque anni - riferisce Coldiretti Puglia - il valore assicurato è sceso del 49% e il numero di aziende che sottoscrivono polizze assicurative del 43%. "Le ragioni del basso ricorso alle assicurazioni sono state spiegate da un sondaggio di Ismea: costi troppo alti, estrema sfiducia nel sistema dei rimborsi, complessità nella sottoscrizione delle polizze con periodi di stipula non più rispondenti ai tempi e alla violenza dei fenomeni divenuti tropicali", denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.

Per questo è da rivedere a fondo - aggiunge Coldiretti Puglia - il meccanismo del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi. "Basti pensare che le nostre imprese agricole stanno ancora aspettando, solo per fare alcuni esempi, le indennità per la grave alluvione dell'ottobre 2013 e della nevicata del 6 gennaio 2017", ricorda il presidente Cavallo.
 

Anbi, favorevoli a proposta Bellanova su struttura di missione

"La proposta della ministra Teresa Bellanova, di ripristinare subito la struttura di missione Italia sicura per il contrasto al rischio idrogeologico, ci vede assolutamente favorevoli". A dichiararlo è Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue.

"Fu quella - prosegue il presidente di Anbi - una stagione, che ebbe il merito di porre il tema della sicurezza dei territori al più alto livello, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, riuscendo a sbloccare ingenti risorse già stanziate negli anni, ma ferme nei meandri di quella cattiva burocrazia, che risulta essere ostacolo allo sviluppo come confermano anche i tragici accadimenti che hanno colpito la Sardegna, i cui consorzi di bonifica hanno da tempo pronti 42 progetti per la riduzione del rischio idrogeologico e che necessitano di un investimento pari a circa 279 milioni di euro".

Infine, Vincenzi, nel ricordare il Piano di efficientamento della rete idraulica presentato da Anbi del valore di 4 miliardi e 340 milioni, ha ribadito: "Il ripristino di Italia sicura sarebbe quanto mai importante nella prospettiva di utilizzo dei fondi del Recovery fund, le cui scadenze prevedono l'espletamento dell'iter attuativo entro la fine del 2023 e la rendicontazione dei lavori conclusi entro il 2026".