Prezzi dell'olio extravergine d'oliva alla produzione nel Mezzogiorno in parziale ripresa in questa ultima settimana, a cominciare da lì dove l'annata di scarica ha colpito più duramente, ma dove le giacenze in frantoi e oleifici - ultime note quelle aggiornate al 4 novembre su Frantoio Italia e pubblicate dall'Icqrf sul sito web del Mipaaf - sono più massicce, come in Puglia, dove Bari e Foggia restano stabili e il Salento è in recupero.

I valori medi dell'Evo in Calabria restano invariati, mente la Sicilia occidentale, da Palermo a Trapani, corre al rialzo e punta su un solo prezzo. Ieri in Borsa merci a Bari si è rilevato un "mercato sostenuto per gli extravergini di qualità": i prezzi dell'Evo si sono mossi ed il biologico è tornato tra i quotati, dopo l'assenza della settimana scorsa.
 

Borsa merci di Bari, prezzi in movimento

Ieri, 24 novembre 2020, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha fissato l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4%, così detto “di nuova produzione" a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,90 sui massimi, registrando un aumento sulla precedente seduta del 17 novembre di 10 centesimi, ma solo sui minimi.

Diversamente, l'olio Evo con acidità massima dello 0,8% di questa annata ha confermato i 4,20 euro sui minimi ed i 4,50 sui massimi.

Valori fermi anche per "l'extravergine della scorsa produzione" che si attesta a 3,80 euro sui minimi e 4,00 euro sui massimi. Trattasi di olio Evo non altrimenti titolato quanto ad acidità massima.

La differenza di prezzo tra le quotazioni di olio Evo vecchio e olio Evo nuovo può ora essere intesa solo tra quello nuovo di minore qualità ed il vecchio generico; il nuovo risulta avere un maggior prezzo di 40 centesimi sui minimi e di 50 centesimi sui massimi.

Ieri la Commissione olio ha nuovamente rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico a 4,80 euro al chilogrammo sui minimi e 5,00 euro sui massimi, valori ben maggiori di quelli fissati lo scorso 11 novembre, ultima seduta nella quale furono quotati a 4,10 sui minimi e 4,40 sui massimi. Continua a non essere fissato un prezzo per l'extravergine Dop Terra di Bari.
 

Prezzi all'origine, cali in Puglia e Sicilia

Ecco i prezzi medi all'origine per l'olio Evo rilevati da Ismea "franco azienda" ed Iva esclusa tra il 16 ed il 24 novembre scorsi. In Puglia stabilità sull'asse Bari-Foggia, mentre le piazze del Salento sono in recupero. Stabile la Calabria, mentre in Sicilia volano e rimontano decisamente i valori di Palermo e Trapani.

In Puglia - dove le ultime giacenze note aggiornate al 4 novembre scorso sono pari a 55. 643 tonnellate, oltre il 30% delle giacenze di olio Evo nazionale - l'evoluzione dei prezzi è positiva per il solo Salento, che riguadagna parte delle posizioni perse (-5,7%) nella scorsa settimana: il 19 novembre a Brindisi, Lecce e Taranto il prezzo medio per l'olio Evo sale del 4,8% a 4,35 euro al chilogrammo, riportandosi vicino al valore del 5 novembre (4,40), quando però era in netta perdita su fine ottobre (-10,2%).

Foggia, invece, dopo il consistente balzo in avanti del 12 novembre (+21,8%), si concede una pausa e conferma il prezzo della settimana precedente il successivo 19 novembre con l'olio Evo locale attestato a 4,75 euro al chilogrammo, dopo aver stazionato a lungo sotto i 4 euro nelle scorse settimane: era infatti a 3,90 solo due settimane fa.

Dopo il calo della settimana scorsa (-3,1%) si registra stabilità anche a Bari, rilevata il 16 novembre, sempre a 4,75 euro al chilogrammo di valore medio per l'olio extravergine di olive in campagna. Su questa piazza, che al momento è rappresentativa della provincia d'Italia con maggiori giacenze di olio, l'extravergine si era attestato solo il 26 ottobre a 5,10 euro al chilogrammo di prezzo medio e su quel valore perde quasi il 6,9%.

In Calabria - dove lo stock di Evo al 4 novembre era comunque attestato a 10.937 tonnellate, poco più del 6% delle giacenze nazionali, il 19 novembre scorso le piazze di Cosenza, Catanzaro, Rossano Calabro e Lamezia Terme confermano il prezzo medio all'origine di 4,10 euro al chilogrammo della settimana precedente, consolidando così le perdite del 10,9% sui 4,60 euro al chilogrammo rilevati dall'istituto il 29 ottobre scorso.

Nella Sicilia da 12.118 tonnellate di Evo in giacenza - pari al 6,71% dello stock nazionale, le rilevazioni Ismea del 24 novembre danno in consistente aumento le piazze di Palermo (+6,1%) e Trapani (+9, 4%), che si attestano ora su valori ben superiori a due settimane fa, convergendo entrambe su un prezzo medio per l'Evo locale di 5,25 euro al chilogrammo. Ragusa, invece, rilevata dall'istituto il 17 novembre, conferma il prezzo medio all'origine di 5,50 euro al chilogrammo raggiunto il 3 novembre e poi ribadito il 10 del mese.

Per un raffronto più ampio con i prezzi della scorsa settimana è possibile visionare l'articolo del 18 novembre scorso.