Meno burocrazia, più innovazione. Grazie al decreto legge Semplificazioni varato dal Governo lo scorso settembre il quadro normativo per l'utilizzo delle frequenze nell'ambito delle reti LPWan (Low power wide area network) si semplifica enormemente.
 
Se prima era necessario chiedere ogni sei mesi l'autorizzazione alla Pubblica amministrazione per trasmettere dati sulle gamme di frequenza 863-870 e 915-921 MHz, oggi l'autorizzazione diventa permanente. Questo significa che qualunque operatore, pubblico o privato, che voglia sviluppare servizi legati al mondo dell'IoT ora potrà farlo con la sicurezza di un quadro normativo stabile e favorevole.


Il mondo dell'Internet of Things

Ma che cosa è la connettività LPWan? Si tratta di un acronimo che ricomprende diversi protocolli di trasmissione a bassa frequenza, bassi consumi energetici e bassi volumi di dati. Protocolli che sono in grado di rendere connessi un gran numero di device. È il cosiddetto Internet of Things (IoT), la possibilità cioè per oggetti di uso comune, come forni o termosifoni, di trasmettere dati.

Il protocollo di trasmissione dati oggi più utilizzato è il LoRaWan (Long range wide area network). La capacità di banda di questa rete è bassa, quindi significa che non è possibile trasmettere dati pesanti, come ad esempio delle immagini. Ma è in grado di supportare la trasmissione di piccoli pacchetti, come ad esempio le letture di un sensore.

Punto di forza delle reti LoRaWan è che sono facili da installare, riescono a coprire ampie porzioni di territorio con pochi ripetitori e non sono particolarmente influenzate da ostacoli fisici. Per fare un esempio in molte case oggi sono installati sui termosifoni dei sensori che rilevano le ore di utilizzo dell'impianto di riscaldamento. Il dato viene inviato periodicamente al gestore del servizio che in questo modo può ripartire i costi tra i vari inquilini a seconda dei consumi reali.

La trasmissione dei dati avviene in maniera totalmente automatica. Il sensore, è bene dirlo, ha una batteria che dura anche dieci anni e ha un costo abbastanza contenuto. Oggi molte società di utility stanno investendo in questa tecnologia proprio per rendere smart i servizi che offrono alla cittadinanza.


L'IoT al servizio dell'agricoltura

E in agricoltura? Il mantra che sentiamo spesso ripetere è che il petrolio del futuro, in ambito agricolo, saranno i dati. Sulla base dei dati raccolti in campo sarà possibile ottimizzare le produzioni e rendere l'agricoltura ancora più sostenibile. Ma i dati, oltre ad essere generati in campo, devono anche essere trasmessi per poi essere analizzati. In questo contesto trova la sua applicazione naturale la tecnologia LoRaWan.

Oggi infatti sono disponibili per gli agricoltori un gran numero di sensori IoT in grado di rilevare innumerevoli parametri. I passi di una vacca, la temperatura dell'aria, l'umidità del terreno, l'accrescimento di una mela, la concentrazione di ammoniaca nell'aria o l'irraggiamento solare. Questi dati hanno però il grande limite di non poter essere trasmessi con facilità richiedendo, nel migliore dei casi, una sim-card (nelle aree in cui c'è copertura 4G) oppure la costruzione di una rete aziendale locale.

Con l'avvento della tecnologia LoRaWan è invece possibile trasmettere i dati in modo veloce, economico e sicuro. Un sensore IoT in campo invierà i propri dati ad un gateway locale il quale a sua volta caricherà in cloud il dato che sarà così disponibile per l'agricoltore o il service provider per l'analisi.


L'esperienza dell'Emilia Romagna con Lepida

Un'esperienza particolarmente interessante da questo punto di vista è quella che si sta sviluppando in Emilia Romagna, dove la regione e gli enti locali, attraverso la società consortile Lepida, hanno deciso di creare una rete pubblica aperta a chiunque, proprio per incentivare lo sviluppo di servizi basati sull'Internet of Things e sulla trasmissione di dati attraverso il protocollo LoRaWan.
 

Tra i settori che trarranno vantaggio da questa azione ci sarà sicuramente anche l'agricoltura. La possibilità di raccogliere dati a livello aziendale, ma soprattutto di aggregare più fonti, aprirà la strada all'impiego dei big data in agricoltura. Un esempio è quello dell'azienda agricola Bertozzi, di Casola Valsenio, che opera nell'allevamento di pollastre ovaiole e che ha implementato una serie di sensori per il monitoraggio degli animali e dei mezzi agricoli proprio grazie alla connettività LoRaWan fornita da Lepida.