I primi giorni sulla poltrona da assessore all'Agricoltura più calda d'Italia, quella della Regione Puglia, Donato Pentassuglia li ha trascorsi partecipando alla sua prima giunta regionale, ma soprattutto a studiare i numerosi dossier presenti sulla sua scrivania ed a confrontarsi con le organizzazioni agricole. Due i temi affrontati negli ultimi giorni: il varo della misura 21 del Programma di sviluppo rurale, che vale 32 milioni di euro e da riservare ai comparti più colpiti dalla crisi da Covid-19 ed il necessario cambio di passo nell'affrontare l'emergenza Xylella fastidiosa, chiesto a gran voce da più parti, atteso che l'avanzata del batterio fino a Monopoli - dopo gli ultimi ritrovamenti di alberi infetti nell'area cuscinetto, uno ricadente in area indenne - appare ancora oggi al di fuori di ogni reale controllo.

Pressanti le richieste delle organizzazioni. Se Coldiretti Puglia chiede di fare presto sia sulla misura 21 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, indicando le filiere sulle quali intervenire, torna a ribadire la necessità di intensificare i monitoraggi sugli oliveti, passando al saggio di piante apparentemente sane, poiché la Xylella fastidiosa può permanere negli olivi totalmente asintomatica in media per due anni. Intanto si registra la vibrata levata di scudi di Copagri Puglia, che protesta per l'esclusione del comparto zootecnico della misura 21.
 

Coldiretti, fare presto su misura 21

Il 15 ottobre scorso, l'assessore Pentassuglia ha partecipato alla Giunta dei presidenti di Coldiretti Puglia e in quella occasione l'organizzazione ha palesato le proprie richieste. Sul Psr, necessario accelerare sulla misura 21 per attivare un "piano straordinario per l'emergenza Covid nelle campagne con un contributo forfettario fino a 7mila euro per agricoltore e 50.000 per le piccole medie imprese agroalimentari".

"In Puglia la misura 21 vale 32 milioni di euro, pari al 2% dell'intero ammontare del Psr Puglia 2014-2020, di risorse non ancora impegnate da destinare ai settori che maggiormente hanno risentito della crisi, dall'agriturismo al vitivinicolo fino al florovivaismo", ha affermato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
 

Coldiretti, saggi su piante asintomatiche per monitorare la Xylella

Sul fronte Xylella fastidiosa, Piero Piccioni, direttore regionale di Coldiretti Puglia ha ricordato: "Come ripetutamente segnaliamo e denunciamo da anni, il monitoraggio degli ulivi non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid, la malattia è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista. Per accertare la presenza della malattia nell'area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento".

Dal confronto con l'assessore Pentassuglia è emerso come sarà presto nuovamente demarcata l'area infetta "considerato che la presenza dell'ulivo infetto in area indenne - aggiunge Coldiretti Puglia - farà 'salire' la zona cuscinetto e serve un ragionamento serio circa le misure da attuare, anche rispetto al nuovo regolamento comunitario che ha ridotto da 100 a 50 metri il raggio entro cui andrebbero tagliate anche le piante non infette da Xylella fastidiosa e anche la riduzione dell'ampiezza della zona cuscinetto".

Monitoraggi delle piante e dell'insetto vettore 'la sputacchina', campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano - aggiunge Coldiretti Puglia - l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento dell'infezione.
 

Copagri, inserire la zootecnia tra i beneficiari della misura 21

Il 16 ottobre Pentassuglia si confronta in videoconferenza con i vertici di Copagri Puglia sul tema della misura 21, illustrando la bozza delle sottomisure, ed emerge che non saranno destinate risorse di soccorso alle aziende del comparto zootecnico.

"Pur esprimendo soddisfazione per il fatto che le sottomisure presentate interessino le aziende agrituristiche, del settore vitivinicolo e del comparto florovivaistico, non comprendiamo le ragioni della mancanza di sostegno in favore del settore zootecnico, che riteniamo assai grave" ha affermato il presidente della Copagri Puglia, Tommaso Battista.

"Il comparto zootecnico, infatti, è stato riconosciuto quale settore in difficoltà per l'emergenza della pandemia, proprio dalla Regione Puglia, che con la delibera 163/2020 ha stabilito che 'a causa dei provvedimenti disposti dalla normativa emergenziale, il settore lattiero caseario, lato produzione, è stato sottoposto a un forte shock della domanda che, logicamente ha comportato un eccesso di produzione con conseguente crisi dei conferimenti e dei prezzi del latte prodotto dagli allevatori pugliesi'" ha ricordato Battista.

"E facciamo notare che altre regioni, quali ad esempio la Calabria e il Veneto, hanno considerato la zootecnia un comparto che ha subito grandi difficoltà a causa della chiusura del comparto horeca e hanno previsto aiuti inserendo gli allevatori tra i soggetti fruitori della Misura 21. La Copagri Puglia procederà pertanto alla comunicazione scritta al Comitato di sorveglianza per rappresentare l'esigenza di sostenere il comparto zootecnico, considerato che le risorse comunitarie sono ingenti e che la Regione Puglia ha la necessità di spenderle", ha ancora osservato il presidente.

"Ancora una volta stiamo affannosamente rincorrendo le scadenze. I nostri bandi devono ancora essere pubblicati, quando altrove sono già chiusi o in scadenza, perché non dobbiamo dimenticare che parliamo di un provvedimento che ha scadenza come approvazione delle domande di aiuto il 31 dicembre 2020, proprio per la sua eccezionalità e l'esigenza di dare ristoro alle imprese in modo rapido e semplificato. Diamo piena disponibilità all'assessorato per collaborare e superare le difficoltà che potrebbero presentarsi, ma contestualmente chiediamo un netto cambio di passo", ha concluso Battista.