Il dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, nel pomeriggio di ieri, ha comunicato che sono ripresi i pagamenti del Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 in favore dei beneficiari della misura 4.1A dedicata agli investimenti delle aziende agricole. A breve saranno complessivamente liquidati circa 13 milioni di euro.

"È stato infatti inviato ad Agea il primo elenco delle domande di anticipo riguardante 34 ditte per un importo di 4 milioni di euro - è scritto in una nota stampa, dove si sottolinea come "a seguire, nei prossimi giorni" saranno effettuati "i pagamenti di altre 60 ditte per ulteriori 9 milioni di euro". "I provvedimenti sono l'effetto, come già reso noto dall'Autorità di gestione del Psr Puglia, dell'attività istruttoria condotta secondo i criteri indicati dalle sentenze del Tar Puglia" conclude la nota.

La nota del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia segue di circa due ore la richiesta di Coldiretti Puglia, secondo la quale è necessario attivare il piano straordinario per l'emergenza Covid-19 nelle campagne in Puglia con un contributo forfettario fino a 7mila euro per agricoltore e 50mila per le piccole medie imprese agroalimentari. Una sollecitazione dell'organizzazione sullo stato di attuazione della nuova misura semplificata dello Sviluppo rurale introdotta dalla Commissione Ue per aiutare le imprese agricole e agroalimentari a superare l'emergenza economica e la crisi di liquidità provocate dal Covid-19.
 

Coldiretti Puglia, la misura 21 vale 32 milioni

"In Puglia la misura 21 vale 32 milioni di euro, pari al 2% dell'intero ammontare del Psr Puglia 2014-2020, di risorse non ancora impegnate da destinare ai settori che maggiormente hanno risentito della crisi, dall'agriturismo, al vitivinicolo, dal florovivaismo al lattiero-caseario, ma vanno considerati anche i danni subiti dal settore oleario che, soprattutto ad aprile , ha registrato un crollo delle vendite sia nel canale Horeca che all'estero", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il settore florovivaistico ha perso durante il lungo lockdown milioni di euro di fiori andati al macero e piante rimaste invendute - aggiunge Coldiretti Puglia - quello agrituristico è stato bloccato per la chiusura delle strutture ricettive e dell'incoming, mentre si sono registrate punte fino al 90% di mancate vendite di vino per la chiusura di ristoranti e bar, con un rinvio del 30% degli ordini dall'estero.

"Se è vero che agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione hanno tenuto duro - dice ancora il presidente Muraglia - non si può negare che molte filiere siano in profonda crisi. Come Coldiretti abbiamo lanciato l'allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero-caseario all'olivicoltura fino alla pesca. Sono migliaia le attività e quei servizi forniti al settore dell'Horeca che hanno bisogno vitale di interventi concreti".

In gioco c'è un sistema assicurato in Puglia dal lavoro di oltre 100mila aziende agricole, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare - aggiunge Coldiretti Puglia - una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini.

Non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà - conclude Coldiretti Puglia - dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità, ma anche realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Puglia con impegni pluriennali.