Ieri a Benevento in un affollato convegno il presidente della giunta regionale della Campania, e assessore all'Agricoltura, Vincenzo De Luca, ha lanciato il progetto di fattibilità per la realizzazione di un acquedotto irriguo e potabile derivando acqua dall'invaso di Campolattaro, originato dalla diga sul fiume Tammaro. Le opere di adduzione primaria e gli impianti - del costo di circa 480 milioni di euro - secondo il presidente campano saranno "Finanziati dai fondi nazionali e comunitari 2021-2027". Ma anche con il diretto contributo del bilancio della Regione Campania.

"Questa diga - ha ricordato De Luca - ci serve a economizzare le risorse energetiche, a immaginare uno sviluppo compatibile con l'ambiente, a riequilibrare le aree interne rispetto alla fascia costiera, ad immaginare uno sviluppo fondato sulla qualità di infrastrutture di livello superiore, per un'idea non ideologica di tutela ambientale, ma funzionale a creare lavoro e ricchezza".

Per De Luca gli investimenti necessari al completamento dell'opera, saranno "Finanziati dai fondi nazionali e comunitari del ciclo di programmazione 2021-2027, che inizia domani". Il presidente campano così non insegue la ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova lungo la necessità da questa proposta di reperire le risorse per i cantieri sulla programmazione 2014-2020, riutilizzando e riprogrammando il Fondo sviluppo e coesione: questo perché tali denari andrebbero impegnati subito e su progetti cantierabili. Su Campolattaro esiste un progetto di prefattibilità, che ha bisogno di diventare esecutivo, pertanto De Luca lo lancia oltre l'orizzonte della corrente programmazione e chiude il discorso affermando: "La Regione Campania garantirà comunque la copertura finanziaria dei lavori della diga di Campolattaro".
 

La reazione dell'Anbi Campania

"Prendo atto molto positivamente della volontà del presidente Vincenzo De Luca di finanziare le opere acquedottistiche e irrigue sottese all'invaso di Campolattaro in provincia di Benevento. Sarà così resa finalmente la risorsa dell'invaso strategica per il Mezzogiorno e per la regione, anche con risorse proprie dell'ente, e comunque con una prospettiva di certo impiego della programmazione nazionale e comunitaria 2021-2027" ha affermato Vito Busillo, presidente di Anbi Campania, affidando le sue parole ad una nota stampa.

"Va detto che è la prima volta dopo 20 anni che Regione Campania torna in campo nelle infrastrutture acquedottistiche e irrigue con un progetto di tale portata - ha aggiunto Busillo - un segnale di inversione di tendenza verso uno sviluppo centrato sulle risorse ambientali che combacia con quanto come associazione da anni andiamo dicendo".
 

Autorità di distretto idrografico dell'Appennino centro meridionale, invaso strategico

Vera Corbelli, segretaria generale dell'Autorità di distretto idrografico dell'Appennino centro meridionale durante il convegno ha detto: "La diga di Campolattaro è un'opera strategica nel quadro dell'Appennino centro meridionale, dove si trovano ben 81 dighe, molte delle quali ancora in attesa di collaudo".

"Dobbiamo avere la capacità di assestare quanto prodotto in termini di invasi dalla Cassa per il Mezzogiorno - ha aggiunto la Corbelli - un vero patrimonio - per poter economizzare le acque sotterranee, che sono il sangue dei nostri territori".
 

Acqua Campania, serve realizzare la galleria di derivazione

L'ingegnere Giuseppe Vacca di Acqua Campania, coordinatore del tavolo tecnico che ha messo a punto la progettazione delle opere, ha ricordato in sala come l'invaso di Campolattaro "Manca oggi della galleria di derivazione, necessaria per attingere le acque della diga, concepita negli anni '60 e consegnata alla Provincia di Benevento dallo Stato negli anni '90 incompleta".

Vacca ha anche ricordato come il bacino ha una disponibilità media annua complessiva di 110 milioni di metri cubi d'acqua, e 85 dei quali saranno utilizzati per alleggerire l'impegno dell'Acquedotto del Biferno sulla Campania per gli usi idropotabili e per ampliare i territori irrigui della regione. Attualmente, secondo Vacca, sul progetto per Campolattaro c'è l'interesse del ministero per le Infrastrutture, che ha già stanziato i primi 20 milioni di euro.
 

L'intervento del Consorzio di bonifica del Sannio Alifano

Il presidente del Consorzio di bonifica del Sannio Alifano, Alfonso Santagata, è intervenuto all'incontro ringraziando il tavolo tecnico, le autorità e Regione Campania per aver tenuto conto delle esigenze del comparto irriguo.

"Grazie alla risorsa idrica che si renderà disponibile attraverso la Diga di Campolattaro, pari a circa 48 milioni di metri cubi per il solo utilizzo irriguo, sarà possibile irrigare a gravità le aree già attrezzate, eliminando gli attuali costosi sollevamenti, ed estendere l'irrigazione ad un territorio di circa 11mila ettari, per un totale di oltre 15mila ettari - ha affermato Santagata -. In altri termini, sarà così possibile per il Consorzio irrigare gran parte delle aree coltivabili del comprensorio nella Valle Telesina e nella Provincia di Benevento, inclusi i grandi terroir dei vitigni sanniti, ormai famosi anche oltre i confini nazionali: nel caso specifico, anche con funzione antibrina per prevenire i danni delle gelate primaverili".

"Evidentemente, tale disponibilità di acqua consentirà di realizzare ogni forma di agricoltura irrigua nel territorio - ha aggiunto Santagata - lasciando la libertà alle aziende agricole della zona beneventana di adottare piani colturali per produzioni diversificate, qualitative e redditizie, potendo adattarsi senza vincoli alle variabili esigenze del mercato e della Politica agricola comune".

"Chiaramente, l'impegno economico da profondere per il finanziamento delle opere irrigue - di cui oggi è impostata la progettazione solo per la condotta adduttrice primaria - è enorme, per cui l'intervento irriguo si completerà in un orizzonte temporale di medio termineha sottolineato Santagata.

"Tuttavia - ha concluso - il Consorzio è molto fiducioso che si raggiungeranno presto buoni risultati, dichiarandosi sin d'ora pronto ad operare, attraverso la progettazione dei nuovi impianti irrigui".