Punto di incontro tra domanda e offerta di sapere e tecnologia in un percorso efficiente e innovativo.
Questo nelle intenzioni del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, il ruolo del nuovissimo Atlante impresa 4.0 che, online dall'8 luglio 2020 e nato dalla collaborazione tra Unioncamere e Mise, mappa le tre tipologie di strutture previste dal Network nazionale Impresa 4.0 in Italia: otto Competence center o centri di competenza ad alta specializzazione, 263 Digital innovation hub (Dih) delle associazioni di categoria insieme all'Ecosistema digitale per l'innovazione (Edi)88 Punti impresa digitale o Pid delle Camere di commercio.

A rientrare nel pacchetto delle quasi 600 strutture presenti nel portale che vuole offrire supporto alle imprese nella messa a punto del trasferimento tecnologico e nel tradurre i risultati della ricerca fatta a livello nazionale in azioni di mercato, anche 27 Centri di trasferimento tecnologico (Ctt) certificati da Unioncamere, 161 FabLab per la manifattura additiva, 38 incubatori certificati per le startup innovative e 104 Istituti tecnici superiori (Its).


Figlio dell'onda tecnologica post Covid-19 l'Atlante, secondo Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere, è una bussola 4.0 che orienta gli imprenditori e in particolare le imprese più piccole che mostrano maggiori difficoltà di fronte al cambiamento, nella scelta dei compagni di viaggio più qualificati.
Semplice e facilmente consultabile, rende le tecnologie avanzate alla portata di tutti.
 

I risultati in ambito agricolo

La ricerca delle strutture presenti nell'Atlante i4.0 può avvenire con due modalità. Con geolocalizzazione delle strutture in base alla selezione di semplici e veloci criteri di ricerca nella sezione "mappa" o visualizzando tutte le strutture censite che rispettino i criteri scelti nella funzione "elenco".
 
Atlante 14.0 agricoltura
Risultati dell'offerta di strutture a supporto della trasformazione digitale che operano in ambito agricolo

In ambito agricolo ad esempio, impostando come parametri di ricerca "tecnologie 4.0 in tutta italia per settore d'intervento agricoltura", otteniamo otto Digital hub e sei Competence center. Naturalmente non dimentichiamo che i dati presenti nell'Atlante sono in continuo aggiornamento e integrazione.
 

Parliamoci chiaro

Per ben comprendere il tipo di servizio che l'Atlante i4.0 offre è interessante capire chi fa cosa.

Partiamo dai Competence center. Poli costituiti in forma pubblico-privata (dm 12 settembre 2017 n. 214), svolgono, relativamente alle nuove tecnologie 4.0, attività di orientamento alle imprese e in particolare alle Pmi, attività di formazione su applicazioni reali delle tecnologie utilizzando, ad esempio, linee produttive dimostrative e sviluppo di casi d'uso e attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Appartenenti alle associazioni di categoria, i Dih o Digital innovation hub, forniscono a livello regionale o interregionale servizi specialistici di assistenza alle imprese sulle tecnologie 4.0 e sui processi di digitalizzazione attraverso la diffusione di conoscenza su tecnologie abilitanti, la mappatura della maturità digitale delle imprese, corsi di formazione su competenze avanzate specifiche per settore, orientamento verso i Centri di trasferimento tecnologico.

Costituiti all'interno delle Camere di commercio d'Italia, i Pid o Punti impresa digitale, offrono servizi di primo orientamento, formazione e informazione delle imprese (in particolare micro, piccole e medie imprese) sulle tecnologie 4.0 e sui processi di digitalizzazione.

Ctt o Centri di trasferimento tecnologico, svolgono attività di formazione, consulenza tecnologica e servizi di trasferimento tecnologico negli ambiti di operatività individuati dal Mise.

Il ruolo degli Its - Istituti tecnici superiori è quello di fornire agli allievi competenze ad elevato livello di specializzazione immediatamente spendibili nel mondo del lavoro sempre in cerca di figure specializzate. La strategia prevede una connessione tra formazione in aula ed esperienza lavorativa (apprendistato) oltre a una progettazione condivisa e partecipata da tutti i soggetti interessati (imprese, università/centri di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali).

Sono Incubatori certificati le società di capitali (dl 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dallalLegge 221 del 17 dicembre 2012) che offrono servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di startup innovative.

Infine, i FabLab rappresentano strutture che offrono professionalità e strumenti specifici per la fabbricazione digitale, con specifico riferimento a: stampanti 3D, frese a controllo numerico, laser cutter, macchine per il taglio vinilico, postazione di saldatura e lavorazione elettroniche. I FabLab offrono assistenza operativa, educativa, tecnica e logistica alle comunità locali e alle imprese.