Gli agricoltori hanno davanti una sfida epocale: riuscire a produrre cibo sano e sicuro per sfamare una popolazione mondiale in aumento, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni. Il tutto in un contesto di cambiamenti climatici che rendono il lavoro in campo sempre più difficoltoso.

Per sostenere il lavoro degli agricoltori l'Unione europea ha varato una serie di riforme, dalla nuova Pac sino alla strategia From farm to fork, con l'obiettivo di accelerare e rendere sostenibile la transizione verso un nuovo modello produttivo. Ma anche il settore privato si sta muovendo in questa direzione.

Martedì 30 giugno scorso è stato lanciato il nuovo Good growth plan di Syngenta Group, il piano attraverso il quale l'azienda di Basilea intende salvaguardare la redditività delle imprese agricole, agire per mitigare i cambiamenti climatici e tutelare la biodiversità.
 

"Nel 2013 abbiamo lanciato la prima edizione del Ggp e oggi possiamo dire di aver raggiunto tutti gli obiettivi", ha dichiarato Erik Fyrwald, chief executive officer di Syngenta Group. "Il nuovo programma è ancora più ambizioso e ci vedrà impegnati a fianco degli agricoltori per fornire soluzioni innovative che assicurino produttività e sostenibilità".
 

La sfida del cambiamento climatico

D'altronde secondo una indagine Ipsos realizzata a livello globale, il 72% degli agricoltori è preoccupato per l'impatto che i cambiamenti climatici avranno sulla capacità produttiva nei prossimi cinque anni. Mentre il 59% ha dichiarato di aver già subito gli effetti dei cambiamenti climatici.

L'agricoltura è la prima vittima del surriscaldamento globale ma può fare la sua parte per mitigarne gli effetti. Se la pandemia di Covid-19 ha messo sotto gli occhi di tutti l'importanza dell'agricoltura, è altrettanto fondamentale prevenire lo scatenarsi di un'altra crisi globale, causata questa volta dagli stravolgimenti climatici. "Occorre che le aziende, le istituzioni pubbliche, gli agricoltori e le organizzazioni non governative lavorino assieme per raggiungere risultati comuni", ha dichiarato Fyrwald durante la diretta.

Ad illustrare il contributo dell'Unione europea in questo frangente ci ha pensato Janusz Wojciechowski, il commissario europeo all'Agricoltura. "Nel dicembre 2019 la Commissione ha presentato l'European green deal e lo scorso maggio la strategia From farm to fork che hanno come obiettivo la carbon neutrality del settore produttivo europeo, compreso quello agricolo. A questi va poi aggiunta la nuova Pac, che sostiene economicamente il lavoro delle nostre aziende agricole".
 

Gli impegni concreti del Ggp

Come per la precedente edizione del Good growth plan, Syngenta Group ha elencato una serie di impegni concreti che verranno implementati nei prossimi anni:
  • Accelerare l'innovazione per gli agricoltori e l'ambiente. Significa agrofamraci più efficaci e più sicuri, anche di origine biologica. Ma anche sementi ancora più performanti e soluzioni digitali.
  • Impegnarsi per un'agricoltura a zero emissioni di CO2.
  • Contribuire alla salute e alla sicurezza delle persone. In questo frangente ad esempio 42 milioni di agricoltori sono stati istruiti su come usare in maniera corretta gli agrofarmaci e ogni anno 8 milioni di nuovi farmer avranno accesso al programma di formazione.
  • Stringere collaborazioni per generare un impatto migliore.
  • Syngenta si impegna inoltre a ridurre del 50% la carbon footprint dei suoi processi operativi entro il 2030 per sostenere gli obiettivi dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. L'impegno di Syngenta è stato confermato e approvato dalla Science based targets initiative (Sbti). Inoltre, Syngenta Group ha recentemente sottoscritto l'impegno di Sbti per prevenire l’innalzamento della temperatura globale di oltre 1,5 gradi.

La strategia dedicata all'Italia, che declina in chiave nazionale gli impegni globali, sarà invece presentata dopo l'estate in un evento ad hoc.

Nel presentare il nuovo piano, Syngenta ha annunciato anche di aver raggiunto, o superato in alcuni casi, tutti gli obiettivi globali del programma lanciato nel 2013, tra cui il recupero di oltre 14 milioni di ettari di terreno agricolo a rischio di degrado e l'incremento della biodiversità in oltre 8 milioni di ettari di terreno coltivabile.

Infografica
(Fonte foto: Syngenta)
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Think global, act local

Durante la diretta streaming hanno preso la parola diversi stakeholder a livello globale. Agnes Kalibata, presidente dell'Alliance for a green revolution in Africa, ha ad esempio illustrato le sfide che gli agricoltori africani devono affrontare ogni giorno, prima di tutto per produrre abbastanza cibo per sfamare le proprie famiglie. Jeroen Douglas, executive director di Solidaridad network, ha invece sottolineato l'importanza del consumatore, che attraverso le proprie scelte di cconsumo può indirizzare le aziende produttrici verso pratiche più virtuose.

Mentre Tassos Haniotis, direttore (Strategy, simplification and policy analysis) della DG Agricoltura, ha posto con enfasi la necessità di investire in ricerca poiché soltanto la scienza e la tecnologia possono permettere di avere un sistema produttivo efficiente e sostenibile.

Su una cosa tutti gli interlocutori sono stati d'accordo: bisogna proteggere e sostenere le piccole e medie imprese agricole, il tessuto produttivo che permette di sfamare la popolazione europea. Un tessuto che però sta subendo una emorragia se, come ricorda il commissario Wojciechowski, in dieci anni abbiamo perso 4 milioni di agricoltori.