Il futuro è digitale, anche nel settore primario. Lo sanno bene sia la maggior parte delle realtà agricole, sia le principali organizzazioni del settore e le numerose aziende che si occupano di fornire i relativi servizi nell'ambito delle tecnologie smart.

Proprio a questo proposito recentemente è stato siglato un accordo per favorire la diffusione della banda ultra larga nelle aziende agricole tra Confagricoltura e Open fiber, un operatore infrastrutturale delle telecomunicazioni 'wholesale only'. In parole semplici, un'azienda "che opera esclusivamente nel mercato all'ingrosso, offrendo l'accesso a condizioni eque e non discriminatorie a tutti gli operatori di mercato interessati" come spiega Andrea Falessi, direttore Relazioni esterne di Open fiber.

"Si parla di banda ultra larga - continua - quando la velocità di connessione effettiva in download è di almeno 30 Mb/s. Quando la velocità di connessione raggiunge o supera il Gigabit per secondo, come nel caso della rete che Open fiber sta realizzando in tutto il paese, si parla di reti ultraveloci. Per consentire tali velocità Open fiber realizza l'infrastruttura utilizzando fibre ottiche che porta fino a casa dell'utente (Ftth) al posto dei tradizionali cavi in rame che non garantiscono simmetria tra download e upload, tempi di latenza bassi ed elevata affidabilità".

L'accordo di partnership punta ad uno sviluppo economico, tecnologico e sociale dell'agricoltura e delle imprese agricole, grazie ad una serie di vantaggi tecnologici che permetteranno agli imprenditori agricoli di abbracciare l'agricoltura 4.0. Il tutto mediante la definizione e la diffusione di linee guida per agevolare la realizzazione della rete e superare il digital divide, ovvero il divario tra chi può utilizzare le nuove tecnologie e chi invece non ne ha la possibilità per motivi tecnici, economici o anche sociali.

Inoltre "è finalizzato a porre in essere iniziative volte a semplificare e velocizzare le procedure amministrative e tecniche per il rilascio dei titoli abilitativi per la posa delle infrastrutture a banda ultra larga sul territorio. Nonché a favorire il rilascio degli assensi da parte degli agricoltori per l'accesso ai fondi per le diverse infrastrutture necessarie" afferma Donato Rotundo, direttore area Sviluppo sostenibile e innovazione di Confagricoltura.

Nella pratica per prima cosa verranno individuate due o tre zone pilota, una al Nord, una al Centro e una al Sud, su cui andare ad implementare l'accordo. "A tal fine bisognerà partire da una mappatura che consideri la localizzazione delle aziende nel quadro delle aree bianche, grigie e nere. A quel punto - spiega Donato Rotundo - potremo capire quanti scenari abbiamo e costruire una strategia con azioni e partner mirati in base alle necessità delle aziende. Tutte hanno bisogno di supporto, ma in modo diverso. In funzione delle diverse situazioni verranno individuate le relative collaborazioni".

Verranno scelte appositamente delle aziende agricole che ne beneficeranno?
"Tra gli obiettivi principali c'è quello di implementare la valorizzazione del territorio nel suo complesso, mettendo a rete esperienze diverse al fine di creare le condizioni necessarie per lo sviluppo di attività agricole anche attraverso servizi aggiuntivi rispetto alla sola produzione, come la fruizione turistica, l'accoglienza diretta, la vendita di prodotti. Molte delle aziende - afferma Rotundo di Confagricoltura - che hanno tanto da offrire sotto molti punti di vista si trovano in zone marginali, cosiddette a fallimento di mercato perché difficilmente raggiungibili dalla tradizionale rete mobile: fornire a queste aziende la possibilità di affacciarsi al mondo online costituirà sicuramente un alto valore aggiunto".

Dopodiché si passerà alla realizzazione della rete. Ed è qui che entra in gioco Open fiber che vuole realizzare la rete in fibra ottica in tutta la penisola entro il 2023. "Grazie all'accordo - afferma Andrea Falessi - sarà possibile accelerare ulteriormente il roll-out nelle zone agricole condividendo modalità semplificate di gestione degli iter autorizzativi e di realizzazione degli interventi e tutte le informazioni rilevanti. Coinvolgendo gli associati di Confagricoltura interessati dagli interventi e collaborando alla raccolta di informazioni, saremo in grado di individuare infrastrutture esistenti che possano essere riutilizzate per semplificare ed accelerare la copertura delle aree in banda ultra larga. La collaborazione punta quindi ad abilitare i territori ai servizi di telecomunicazione innovativi per lo sviluppo del tessuto economico di tutta la filiera dell'agroindustria".

Saranno numerosi i vantaggi per le aziende agricole, tutti vantaggi strettamente connessi con quelli dell'agricoltura 4.0. Il panorama oggi a disposizione è molto ampio e variegato, ci sono tecnologie per tutti i gusti e le tasche: sensori, Dss, Internet of Things (IoT) e droni, sono per citarne alcuni, permettono migliori condizioni di lavoro, migliore qualità e quantità delle coltivazioni, maggiore sostenibilità ambientale e in più un notevole risparmio economico. Anche perché a causa del cambiamento climatico e delle numerose variabili che intervengono, "il mantenimento delle condizioni ottimali è sempre più difficile - continua Falessi - ed eventuali errori nella gestione colturale possono determinare la diminuzione della resa, con gravi danni alla sostenibilità economica dell'azienda. Controllo e previsione delle infestazioni, delle concimazioni e del fabbisogno irriguo permettono di aumentare la resa e il livello di qualità dei prodotti, con notevoli benefici economici per l'azienda agricola, riducendo gli sprechi, ottimizzando localizzazione, timing e quantità degli input utilizzati".

Ma tutte queste tecnologie necessitano della rete internet e per questo è fondamentale averne una performante.

Oggi sono numerose le tecnologie digitali a disposizione degli agricoltori
Oggi sono numerose le tecnologie digitali a disposizione degli agricoltori
(Fonte foto: Open fiber)


Qualche passo è stato fatto, ma la strada è ancora lunga

Se oggi in alcune aziende agricole l'agricoltura di precisione è già realtà, per altre è ancora un'utopia, soprattutto per quelle che si trovano in zone del paese più svantaggiate o difficilmente raggiungibili. "Oggi avere una connessione ad internet che permetta di navigare agilmente e sfruttare tutti i servizi offerti dalle nuove tecnologie è dato per scontato solo per alcuni, prevalentemente per chi vive nelle grandi metropoli. Non è lo stesso per molti altri che, a causa degli scarsi investimenti fatti in questo settore nell'ultimo ventennio, hanno difficoltà anche solo ad aprire una pagina internet in tempi celeri" specifica il direttore Relazioni esterne di Oper fiber.

"Le linee guida del Mipaaf nel 2017 indicavano il 10% della superficie agricola gestita con le tecniche di agricoltura di precisione. Sicuramente - spiega Donato Rotundo - oggi la situazione è molto migliorata: il mercato mondiale agricoltura 4.0 vale circa 7,8 miliardi di dollari, la quota del mercato italiano agricoltura 4.0 rappresenta il 6% di quello mondiale (dati 2019). Il fatturato generato in Italia da agricoltura 4.0 è di 450 milioni di euro (+22% rispetto al 2018). In Italia c'è una grande forza espansiva sia qualitativa che quantitativa: nuovi soggetti (aziende giovani emergenti) e nuove soluzioni in crescita (+30% rispetto al 2018)".

In definitiva nel corso degli anni sono stati fatti alcuni passi avanti, ma la strada è ancora lunga e per un'azienda agricola oggi sta diventando sempre più importante essere connessa. Anche perché il settore primario è un settore fondamentale come dimostrato, come se ce ne fosse stato bisogno, con l'emergenza da Covid-19. Proprio nei mesi scorsi è emersa "in modo chiaro l'importanza strategica della digitalizzazione e la necessità di accelerarne i processi di sviluppo" afferma Rotundo.

E come se non bastasse le sfide sono sempre dietro l'angolo: in un mondo che si trova a che fare con un aumento della popolazione e una diminuzione delle risorse disponibili, è necessario definire una strategia comune che permetta di attuare una rivoluzione digitale accompagnata ad una rivoluzione verde (leggi gli articoli inerenti al tema caldo Green new deal per saperne di più).

L'accordo tra Confagricoltura e Open fiber, che ha una durata di cinque anni, va proprio in questa direzione, favorendo al tempo stesso la diffusione della cultura digitale. "Se è vero che l'Italia ha bisogno di autostrade digitali è ancor più vero che senza una diffusa cultura digitale queste non vengono adeguatamente utilizzate" afferma Andrea Falessi.
"Ci prefiggiamo di dare un forte impulso all'innovazione in agricoltura. Ovviamente se, come tutti auspichiamo, le cose andranno bene si procederà ad una fase 2 in cui consolidare i risultati ottenuti" conclude Donato Rotundo.

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