Il raccolto di grano duro promette bene in Sicilia, nonostante la siccità invernale e il prosieguo nella primavera: qualche pioggia al momento giusto ha salvato la produzione che potrebbe rivelarsi addirittura in crescita, ad onta delle peggiori previsioni circolate nei mesi scorsi. Tutto questo va raffrontato a quanto avvenuto nella campagna 2019.

Nello scorso anno - secondo l'Istat - la Sicilia, con investimenti pari a 263.525 ettari, ha prodotto oltre 7 milioni di quintali di grano duro, di sicura buona qualità, con una resa pari ad oltre 26,8 quintali ad ettaro.

La produzione siciliana è stata pari al 18,3% di quella nazionale di questo cereale, attestatasi - sempre secondo la medesima fonte - a quasi 38,5 milioni di quintali. Nel panorama del Mezzogiorno - oltre 25,9 milioni di quintali prodotti - la Sicilia nel 2019 ha rappresentato circa il 27% del grano duro raccolto.


Sicilian wheat bank, un osservatorio privilegiato

Sulla mietitura di questo 2020, qui appena iniziata, AgroNotizie ha sentito Sandro Puglisi, amministratore delegato e fondatore nello scorso anno della Sicilian wheat bank, la banca del grano siciliana, che funziona da camera di compensazione tra circa settecento imprenditori cerealicoli siciliani, l'industria molitoria e gli investitori: un osservatorio privilegiato.

Qui i cerealicoltori, uniti da un contratto di filiera, consegnano il grano - sia duro che tenero - alla Swb, la quale anticipa subito il 50% del prezzo pattuito all'agricoltore. E la banca a sua volta venderà il cereale al prezzo indicato nell'accordo con il produttore agricolo alle aziende molitorie. L'elemento di originalità di questo meccanismo è la possibilità per terzi finanziatori di anticipare alla Swb le somme da dare agli imprenditori agricoli, dietro compenso immediato, e che riscatteranno il capitale iniziale investito a grano venduto.


Previsioni per il raccolto in Sicilia

Dalla Swb Sandro Puglisi dice: "La mietitura è appena iniziata e procede in tutta tranquillità; confidiamo che sia asciutta per evitare di perdere parte del risultato sul piano qualitativo sin qui ottenuto". In Sicilia il grano duro va dal livello del mare fino a 1.300 metri di quota, potendo sfruttare il vantaggio della mitezza del clima anche a quote elevate, dove però le precipitazioni sono più frequenti, da qui le preoccupazioni di Puglisi.

E la campagna 2020 - salvo sorprese - sarà in netta crescita. "Solo tra i nostri conferitori per il grano duro osserviamo che l'incremento produttivo sullo scorso anno dovrebbe attestarsi intorno ad un 15% - afferma Puglisi, che aggiunge - mentre la stima che si può fare è di un incremento medio della produzione siciliana di grano duro intorno al 7%, in linea con le previsioni dello scorso aprile elaborate dalla Commissione Ue per il raccolto italiano".

E ci sono buone notizie anche sulle rese per ettaro. "Sicuramente saranno maggiori dello scorso anno - sottolinea l'ad della Swb - con una media che dovrebbe porsi tra i 27 ed i 30 quintali ad ettaro, e con picchi che potrebbero in alcune zone toccare i 50 quintali ad ettaro".

In Sicilia la mietitura nelle zone più calde è già iniziata e arrivano le prime notizie anche sulla qualità del grano duro. "Altissima: quest'anno avremo un tenore medio di proteine molto elevato, a giorni avremo le prime analisi, ma i prerequisiti ci sono tutti" afferma Puglisi.

A salvare un raccolto che sembrava ormai compromesso già a fine inverno sono bastate alcune piogge "cadute appena in tempo" sottolinea Puglisi.


Redditività, l'aggregazione resta la soluzione

 Sul fronte della redditività la Sicilia negli ultimi mesi ha visto crescere il prezzo all'origine più che altrove: 66 euro alla tonnellata da agosto in qua. "Merito dell'aggregazione che si è fatta largo a cominciare dai grandi contratti di filiera dei grandi gruppi, ai quali ci siamo aggiunti noi con la Swb in un secondo momento: è del tutto evidente che solo unendo i produttori intorno ad un progetto comune si possono superare le diseconomie note del settore e di questo comparto".

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