I mercati all’origine dell’olio extravergine di oliva in maggio danno segnali di ulteriore timida ripresa in Puglia e Calabria, mentre si segnala la stabilità della Sicilia, stando alle rilevazioni di Ismea. La scarsità, che aveva iniziato a smuovere i prezzi anche del mercato all’ingrosso già lo scorso 28 aprile ha fatto il bis giusto ieri, con un nuovo ritocco all’insù.

Infatti, i prezzi all’ingrosso sulla piazza di Bari ieri, 19 maggio 2020, sono nuovamente aumentati, recuperando altri 10 centesimi al chilogrammo. La Commissione olio alla Borsa merci per l'extravergine con acidità massima 0,4% alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa ha fissato il prezzo di 3,30 euro al chilogrammo sui minimi e 3,70 euro sui massimi.

Si tratta del secondo rialzo dopo due sedute di stabilità seguite ad un primo rialzo di 20 centesimi intervento nella seduta del 28 aprile scorso dopo un lungo periodo di stabilità: si torna agli stessi prezzi del 10 dicembre 2019. Stesso iter ha seguito l'olio di oliva extravergine in biologico, portatosi sulla piazza di Bari a 3,70 euro al chilogrammo sui minimi e 4,10 euro sui valori massimi, tornando ugualmente allo stesso prezzo del 10 dicembre.

Ad accompagnare questo movimento di mercato è la ulteriore conferma della diminuzione delle giacenze tra il 14 aprile ed il 14 maggio di altre 8.656 tonnellate di olio extravergine, stando all’ultimo report di Frantoio Italia. Anche se le giacenze complessive di olio extravergine di olive restano elevate rispetto ad un anno fa: superiori del 35,5%.
 

I prezzi a Bari nell'ultimo anno

L'olio extravergine di alta qualità, a Bari, pur con l'esito positivo della seduta di ieri, è ancora in perdita di 10 centesimi sui valori del 3 dicembre 2019. Poca cosa rispetto alla scivolata occorsa tra il 5 e il 26 novembre 2019, quando i prezzi erano calati di 0,80 euro sui massimi e di 1,10 sui minimi.

Al 19 maggio 2020 - ventesima seduta di borsa del 2020 a Bari - rispetto allo scorso anno, l'extravergine di prima qualità sulla piazza pugliese ha perso complessivamente il 37,5% del suo valore.
Infatti, il 14 maggio 2019 – unica data raffrontabile su periodo - l'olio l'extravergine di oliva con acidità massima 0,4% era stato quotato a ben 5,50 euro al chilogrammo sui valori minimi e a 5,70 euro sui massimi.
 

Giacenze su del 35,5% rispetto ad un anno fa

Il mercato dell’olio extravergine all’ingrosso si è nuovamente sbloccato dopo un nuovo fermo durato sole due sedute, risultato ottenuto con scambi adeguati e prezzi in aumento se pur lieve. Dietro ci sono quantitativi in campagna scarsi e preda di dinamiche di prezzo locali, comunque legate a giacenze che permangono su livelli alti, ma che continuano a diminuire.

Le giacenze si confermano in diminuzione tra il 14 aprile ed il 14 maggio, un calo che per l’olio extravergine di produzione nazionale – secondo Frantoio Italia – è di ben 9.263 tonnellate, il che significa che dal 31 marzo si sono ridotte complessivamente di 20.411 tonnellate.

Secondo Frantoio Italia, al 14 maggio scorso nel Paese c’erano giacenze complessive di olio di oliva extravergine per 242.422 tonnellate: il 35,5% in più del 15 maggio dello scorso anno.

Inoltre, nella stessa data, le giacenze di prodotto extravergine nazionale in Italia erano di ben 148.718 tonnellate, oltre il 42,8% in più. Fanno la differenza quelli di produzione Ue, che sono attestati a 79.480 tonnellate di giacenza e che sono aumentati del 7% rispetto allo scorso anno. Crescono gli oli extravergine extracomunitari (+122,3%), ma con solo 7.553 tonnellate di consistenza rappresentano appena il 3,11% delle giacenze, contro il 32,78% degli oli di produzione Ue e il 61,35 % di olio di produzione nazionale.
 

I prezzi delle principali piazze del Mezzogiorno

Ismea, dal canto suo, sui mercati all’origine del Mezzogiorno d’Italia registra per l’olio extravergine di olive una situazione complessa a metà maggio. Se i valori di mercato della Sicilia sono improntati a stabilità ormai da molte settimane, in Puglia si registra una tendenza alla crescita dei valori sulle piazze del Salento e a Bari rispetto metà aprile, mentre la Calabria si mostra in recupero soprattutto nell’ultima settimana e sui valori massimi.

Sicilia
Ieri, 19 aprile 2020, sulle piazze siciliane di Palermo e Trapani, l’olio extravergine di oliva è stato rilevato da Ismea a 4,30 euro al chilogrammo sui valori minimi e 4,50 sui massimi, stabile sulla settimana precedente e con lo stesso prezzo del 28 aprile. Stabile nel lungo periodo anche l’extravergine a Ragusa, che è stato rilevato il 12 maggio a 3,60 euro sui minimi e 4,00 sui massimi: gli stessi prezzi di fine marzo e lo stesso prezzo prevalente di allora, attestato a 3,80.

Puglia
Sono tutti improntati alla stabilità sulla settimana precedente i prezzi della Puglia. Ismea ha rilevato il 14 maggio sulle piazze salentine di Lecce, Brindisi e Taranto, l’olio extravergine di oliva ad un prezzo di 2,90 euro al chilogrammo sui minimi e 3,20 sui massimi, valori stabili sulla settimana precedente, ma in crescita di 10 centesimi rispetto a quanto rilevato il 23 aprile.
Nella stessa giornata il medesimo prodotto è stato osservato sulla piazza di Foggia a 3,05 euro sui minimi e 3,15 sui massimi, valori stabili sulla settimana precedente, ma anche stessi prezzi del 23 aprile.
L’11 maggio Ismea ha registrato sulla piazza di Bari per l’extravergine di olive i prezzi di 3,20 euro al chilogrammo sui minimi e 3,50 sui massimi, stabili sulla settimana precedente. Sul 20 aprile i prezzi appaiono in crescita di 10 centesimi, ma solo sui valori massimi.

Calabria
Dinamiche le piazze calabresi, che nel complesso presentano prezzi in crescita del 2,79% sul 23 aprile e che presentano una buona intonazione anche sulla settimana precedente. In particolare, il 14 maggio Ismea ha rilevato sulle tre piazze calabresi di Rossano Calabro, Catanzaro e Cosenza l’olio extravergine di olive a 2,75 euro al chilogrammo sui minimi e 3,15 sui massimi, valori in crescita dell’1,7% sulla settimana precedente. Stessi prezzi anche a Lametia Terme, cresciuta sulla settimana precedente dello 0,9%.