Era la notizia che molti aspettavano: è consentito uscire di casa per andare a coltivare orti e piccoli appezzamenti, anche se non si è agricoltori professionisti e anche se il fondo di proprietà non si trova nei pressi dell'abitazione. L'importante precisazione arriva direttamente dalla pagina Faq del sito internet del Governo, dove alla voce Agricoltura viene specificato che chiunque possieda un terreno adibito alla produzione di alimenti può recarvisi per prendersene cura.

Questa è la domanda che è stata posta: "E' consentito, anche al di fuori del comune di residenza, lo svolgimento di attività lavorative su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione?"

E questa è la risposta, positiva e tanto attesa, arrivata dal Governo: "Sì, la coltivazione del terreno per uso agricolo e l'attività diretta alla produzione per autoconsumo rientrano nel codice Ateco 0.1. e sono quindi consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito".
 

Cosa fare per evitare multe

Cosa fare dunque se si possiede un fondo, anche in un altro comune, e si vuole andare a coltivarlo? Per evitare spiacevoli equivoci con le Forze dell'ordine sarebbe bene stampare la Faq sul sito del Governo (questo il link) e portare con sé copia dell'atto di proprietà (o di affitto) del terreno. Nonché una autodichiarazione in cui si spiega di essere i proprietari del suddetto terreno e di stare andando nel fondo per effettuare delle lavorazioni con lo scopo di produrre alimenti.

Per sicurezza è meglio, come ricordato nella Faq, specificare quale è il percorso più breve casa-orto (dovrebbe bastare ad esempio una stampa delle pagine di Google map). Questo è utile alle Forze dell'ordine per intercettare eventuali 'furbetti' che volessero usare la scusa dell'orto per farsi un giro.
 

Attenzione alle restrizioni delle autorità locali

Se il Governo ha aperto alla conduzione di orti gli amministratori locali (regioni e comuni) possono invece imporre restrizioni di varia natura a questa possibilità. Ad esempio la Regione Puglia, con delibera del 17 aprile 2020, ha deciso che non ci si può recare più di una volta al giorno nell'orto e solo per eseguire "interventi strettamente necessari alla manutenzione dei fondi, alla tutela delle produzioni vegetali e degli animali allevati, consistenti nelle indispensabili operazioni colturali e di cura preventiva che la stagione impone ovvero per accudire i predetti animali".

Ricordiamo dunque che è sempre meglio contattare le autorità locali per conoscere ciò che è possibile fare nei comuni di residenza e in cui si trova l'orto.
 

Niente manutenzione di orti e giardini di seconde case

L'apertura del Governo è stata certificata anche da un post su Facebook della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova che però ha ricordato come non ci si possa spostare per prendersi cura di giardini e orti presenti nelle seconde case. In questo caso l'attività di manutenzione del verde può essere affidata a ditte esterne con codice Ateco adeguato (81.30). Anche in questo caso si vuole evitare che con la scusa dell'orto nella seconda casa le persone 'scappino' in montagna o al mare, allargando il contagio.
 

"E' consentita la cura e manutenzione di orti e terreni privati, ed è consentito spostarsi per raggiungerli, anche nel caso in cui siano in comuni diversi da quello di residenza, certificando la proprietà o il possesso, la produzione per autoconsumo e indicando il percorso", scrive Teresa Bellanova su Facebook. "Resta purtroppo il divieto di spostarsi in un altro comune per la cura di giardini ed orti di seconde case".