Garanzie per le imprese, maggiore accesso al credito, aiuto praticamente al 100% per le Piccole e medie imprese, rinvio delle tasse e delle scadenze fiscali, una nuova Golden power come protezione dalle scorrerie di 'pirati' stranieri per difendere i settori strategici dell'Italia.

Questi i grandi temi contenuti nel decreto Imprese che si pone come obiettivo di offrire un aiuto decisivo all'economia piegata dall'emergenza coronavirus grazie a un bazooka che vale 400 miliardi; un valore di 'cassa' che arriva a 750 miliardi, se si sommano anche i 350 miliardi messi in campo con il precedente decreto Cura Italia. Cioè, quasi la metà di quello che il Pil italiano riesce a 'raccimolare' in un anno. E intanto il Governo lavora a un nuovo decreto, pronto per il 20 aprile prossimo.


Il super decreto

Il super decreto (dal nome completo 'Misure urgenti in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e di disciplina dei termini in tema di consultazioni elettorali e di giustizia'), approvato dall'ultimo Consiglio dei ministri, offre ossigeno a grandi, medie e piccole imprese, e a tutte le attività che, per via dell'epidemia Covid-19, sono state costrette a chiudere.


Le misure principali

In particolare, trovano spazio una nuova serie di misure che puntano ad estendere il sostegno alle aziende offrendo maggiore liquidità (era così che, semplificando, si sarebbe infatti dovuto chiamare il complesso di norme messe insieme); liquidità che andrà anche ai negozi, ai professionisti e a tutte le partite Iva, fino al nuovo stop delle scadenze fiscali per sostenere il tessuto produttivo.

Ma c'è posto anche per la protezione del Golden power nostrano, in difesa dei gioielli industriali e delle eccellenze del marchio italiano, come per esempio le eccellenze agroalimentari del made in Italy, nel mondo da assalti internazionali spinti dalla perdita di valore che la pandemia si è portata dietro.

Tra le altre norme trovano spazio anche il rinvio all'autunno di elezioni regionali e comunali, le aperture e le procedure per i tribunali, e per lo sport. E un insieme di altre norme per i medici, come per esempio la reperibilità per tutto il giorno anche a distanza.


Una potenza di fuoco da 400 miliardi

"Con il decreto approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese - ha detto il premier Giuseppe Conte - 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell'export. E' una potenza di fuoco" che "lo Stato mette subito nel motore dell'economia. Quando si rialza l'Italia corre".

Il presidente del Consiglio ha poi rassicurato gli italiani che "quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera, e che presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici". Gli elementi economici portanti del decreto (in particolare Sace e garanzia dei prestiti) vengono approfonditi anche dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: "Il Governo realizza un intervento senza precedenti a sostegno del sistema produttivo italiano. Un vero e proprio bazooka di liquidità, con oltre 400 miliardi di garanzie che portano a più di 750 miliardi il credito mobilitato".


L'agricoltura è compresa, i prestiti al 100% e il ruolo di Ismea 

"Libero il campo da equivoci - osserva la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova - il settore agricolo è ricompreso, e non potrebbe essere diversamente, nell'iniezione di liquidità che il decreto garantisce a sostegno di tutto il sistema produttivo ed economico. Le imprese agricole, che con l'intera filiera alimentare stanno permettendo il bene cibo al paese, rientrano nel decreto".

Cosa che trova conferma sul decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale, e precisamente al comma 11 dell'articolo 13 del provvedimento che recita: "Le disposizioni di cui al presente articolo, in quanto compatibili, si applicano anche alle garanzie (…) in favore delle imprese agricole e della pesca".

E per questo entra in gioco l'Ismea, a cui sono assegnati "100 milioni di euro per l'anno 2020" per la gestione delle garanzie. Nello specifico, Ismea disporrà di una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro per offrire una copertura al 100%, e senza alcuna procedura di valutazione, a finanziamenti di durata massima di sei anni per un importo fino a 25mila euro e comunque non superiore al 25% dei ricavi del beneficiario. Il rimborso del capitale non potrà decorrere prima di diciotto mesi dall'erogazione del prestito.

Inoltre si potranno concedere garanzie a titolo gratuito fino a un importo massimo di 5 milioni di euro alle imprese con un numero di dipendenti inferiore a 499. La garanzia è pari al 90% dell'importo. Mentre per le imprese con ricavi fino a 3,2 milioni di euro, la garanzia viene concessa al 90% e può essere cumulata con un'altra garanzia di un terzo soggetto, per ottenere prestiti con una garanzia del 100% su finanziamenti di un importo massimo di 800mila euro, e comunque non superiori al 25% dei ricavi.


La tutela del made in Italy

Il decreto potenzia ulteriormente il Fondo di garanzia per le Pmi, aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti. Il Fondo - già ampliato dal decreto Cura Italia con 1,5 miliardi di euro - completa così la sua trasformazione in strumento a supporto della piccola e media impresa, a tutela di imprenditori, artigiani, autonomi e professionisti, nonché a salvaguardia dell'export e di tutti quei settori eccellenze del made in Italy.

Poi è previsto un forte snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie concesse dal Fondo. Il decreto potenzia anche il sostegno pubblico all'esportazione, per migliorare l'incisività e tempestività dell'intervento statale. 


Nella Golden power le nostre eccellenze

C'è anche un rafforzamento dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia finanziaria. Le norme rafforzano, all'interno del contesto di emergenza epidemiologica, la disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica: anticipano, con effetto immediato - e nelle more dell'attuazione del decreto attuativo - l'ampliamento dell'ambito di intervento oggettivo della disciplina Golden power ai settori di rilevanza strategica dell'Italia, consentendo di sottoporre alla preventiva autorizzazione le operazioni rilevanti relative (tra l'altro, ai settori finanziario, creditizio e assicurativo, alle infrastrutture e tecnologie critiche, tra cui l'energia, i trasporti, l'acqua e la salute) alla sicurezza alimentare, all'accesso a informazioni sensibili, compresi i dati personali, all'intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, la cibersicurezza, le nanotecnologie e le biotecnologie. 


Il nuovo decreto in arrivo

E' in preparazione anche un nuovo decreto che dovrebbe arrivare dopo il 20 aprile, con risorse ancora più consistenti, regole per allentare il lockdown e consentire la ripartenza. Ma non solo, perché potrebbe esserci già da subito anche un rilancio degli investimenti pubblici con lo sblocco dei cantieri, oltre a nuovi aiuti per gli affitti e a un pacchetto per sostenere i comuni in dissesto.

Intanto per la fase due e le riaperture il Governo ha messo in mano a Vittorio Colao una nuova task-force che ha già iniziato a studiare i possibili scenari per trovare un punto di equilibrio per le riaperture.