Coldiretti Puglia lamenta che vi sarebbero ancora molte piante infette da Xylella fastidiosa ancora da abbattere in zona di contenimento e che l'infezione non sta dando tregua agli agricoltori pugliesi. AgroNotizie ha accertato che, alla data di ieri, c'è un disallineamento tra gli accertamenti di positività al patogeno e l'emissione degli ordini di abbattimento pari a 39 piante e che presumibilmente la maggior parte delle determinazioni di eradicazione del dirigente dell'Osservatorio fitosanitario già emanate sono comunque in via di esecuzione.

In pratica, un certo ritardo c'è, ma non su moltissime piante. Inoltre, Coldiretti Puglia preme per non interrompere il Piano di monitoraggio dell'infezione da Xylella fastidiosa. Ma il commissario straordinario dell'Arif, Gennaro Ranieri, il 24 febbraio scorso ha dichiarato innanzi alla Commissione agricoltura del Consiglio regionale della Puglia: "Le operazioni di monitoraggio, come voluto dalla Comunità europea riprenderanno a maggio prossimo".
 

Gli ultimi rilievi sull'infezione

Ieri, il sito ufficiale della Regione Puglia Emergenza Xylella, ha segnalato che gli ultimi due referti provenienti dai laboratori del Cnr di Bari, Istituto per la protezione sostenibile delle piante e dall'Università degli Studi Aldo Moro di Bari – dipartimento di Scienza del suolo delle piante e degli alimenti, accreditati per la Xylella fastidiosa, portano la data del 26 febbraio 2020 e contengono i risultati relativi a 12 campioni di piante di olivo che sono state confermate positive al batterio nella zona di contenimento. Complessivamente, secondo una nota stampa di Coldiretti Puglia diramata ieri, sarebbero 58 le nuove piante infette accertate, 56 olivi e 2 mandorli.
 

L'attività dell'Osservatorio fitosanitario e dell'Arif

Come documenta il sito ufficiale Emergenza Xylella, tra il 20 gennaio e il 4 marzo scorso non erano state più emanate determinazioni del dirigente dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia volte a richiedere all'Agenzia regionale per l'irrigazione e le foreste della Regione Puglia nuove estirpazioni.

Intanto, lo scorso 24 febbraio, il Commissario straordinario dell'Arif, Ranieri, in Commissione agricoltura del Consiglio regionale della Puglia aveva riferito: "Come richiesto dall'Unione europea, sono stati abbattuti quasi tutti gli ulivi risultati infetti, ne mancano meno di una decina, in zona contenimento, in base alle Determinazioni del dirigente di settore emanate ad oggi dall'Osservatorio fitosanitario regionale". Ranieri aveva inoltre sottolineato come tale condotta avesse "evitato onerose procedure di infrazione ai danni dell'Italia".

Il punto è che dopo il 20 gennaio lo stesso Osservatorio fitosanitario regionale, pur avendo ricevuto ben 13 referti dai laboratori accreditati, tutti contenenti conferme di positività per Xylella fastidiosa su 154 piante - 149 olivi, 4 mandorli ed un oleandro - non aveva emesso le relative nuove determinazioni per l'eradicazione fino al 4 marzo successivo.

Solo il 5 marzo l'Osservatorio ha emanato ben sei determinazioni per l'eradicazione di 115 piante. Restano pertanto ancora da ordinare abbattimenti per 37 olivi e 2 mandorli, atteso che si intendono abbattuti gli alberi rimasti ancora da eradicare alla data del 24 febbraio scorso, quando Ranieri parlò in Commissione agricoltura.
 

La posizione di Coldiretti Puglia

"Gli agricoltori vivono un periodo di forte criticità, tra l'avanzata della Xylella e le crisi di mercato causate dall'emergenza coronavirus. E' evidente l'urgenza di procedere con tempestività agli espianti delle piante infette per estinguere i focolai e arginare la progressione della malattia che continua ad avanzare", ha detto ieri Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. "Determinante l'attività di monitoraggio per controllare e cercare di fermare il più possibile l'avanzata della malattia, scongiurando al contempo l'ennesima procedura di infrazione comunitaria" ha aggiunto il presidente Muraglia.

Per accelerare gli espianti, al fine di dare supporto concreto alle misure di contenimento imposte dalla Comunità europea - aggiunge Coldiretti Puglia - potrebbero essere proprio le imprese agricole, in possesso di requisiti e attrezzature specifiche, a poter svolgere le attività di espianto, funzionali al contenimento della malattia, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura e al mantenimento dell'assetto idrogeologico, attraverso la costituzione di un apposito elenco in deroga al codice degli appalti, ai sensi dell'articolo 15 del D Lgs 228/2001 recante norme di “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo".