Un clima "pazzo". E' così che si definisce quello che è l'andamento delle temperature degli ultimi mesi.

"Le elevate temperature confermano infatti – afferma Coldiretti sulla base delle elaborazioni su dati Isac Cnr relativi ai mesi di dicembre e gennaio - l'anomalia di un inverno bollente con una temperatura che fino ad ora è stata in Italia superiore di 1,65 gradi la media storica".

Un caldo anomalo e una mancanza di pioggia che hanno portato ad un precoce allarme siccità. Sono infatti in aumento le regioni dove si stanno facendo i conti per la mancanza di acqua.

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"Sul Po è come in estate"

Il report settimanale dell'Osservatorio Anbi sullo stato delle risorse idriche segnala un abbassamento del livello idrometrico del Po.

"Il bollettino di portata – comunicato dal segretario generale dell'Autorità distrettuale di bacino del fiume Po Meuccio Berselli, a seguito del monitoraggio effettuato dal dirigente tecnico dell'Adb Po Silvano Pecora fa registrare livelli idrometrici nelle cinque stazioni del fiume Po inferiori alla media stagionale. Piacenza: 0.22 metri; Cremona: -6.05 metri; Boretto: -1.85 metri; Borgoforte -0.92 metri; Pontelagoscuro: -4.65 metri".

Una situazione che ha spinto l'Autorità distrettuale di bacino a convocare, per il 6 marzo, l'Osservatorio sulle crisi idriche per fare il punto della situazione. Per ora non si prevedono precipitazioni, se non di scarsa entità e comunque non da influenzare l'incremento della falda; potrebbero verificarsi quindi ulteriori riduzioni dei livelli idrometrici, nell'ordine del 20%.

Situazione anomala anche per i bacini di Como, dove il livello è sceso sotto lo zero idrometrico, e di Iseo, al 27,9% della capacità di riempimento. Situazione diametralmente opposta per i laghi Maggiore e di Garda.

Stessa fotografia in montagna. La neve è praticamente assente nelle zone appenniniche, mentre il manto alpino si ridurrà ulteriormente a causa dell'innalzamento delle temperature e dell'assenza di precipitazioni: dopo una discesa momentanea, infatti, nei prossimi giorni sono previsti aumenti compresi tra i 5 e gli 8 gradi centigradi.

"L'evoluzione meteo delle prossime settimane sarà determinante – commenta il presidente dell'Anbi, Francesco Vincenzima è evidente che aumentano le preoccupazioni per la prossima stagione irrigua, stante anche l'attuale insufficienza di invasi a servizio delle necessità idriche delle campagne".
"Ci attiveremo – conclude Massimo Gargano, direttore generale di Anbi – per dare risposta alle legittime preoccupazioni degli agricoltori calabresi, così come, senza inutili allarmismi, continuiamo a monitorare lo stato delle risorse idriche del paese, chiedendo alle Autorità di avviare le necessarie concertazioni per programmare la gestione di possibili situazioni di crisi idrica".
 
Fiume Po
(Fonte foto: © Anbi)


In Emilia Romagna si anticipa l'irrigazione

"Il clima mite può creare problemi – fa sapere Coldiretti Emilia Romagnasia perché favorisce la riproduzione di insetti dannosi come la cimice asiatica, sia per le fioriture anticipate, come quella degli albicocchi. E anche con le colture da seme siamo di fatto in anticipo di un mese; per questo in Romagna è stata richiesta l'irrigazione con acqua del Po con largo anticipo".

Uno scenario che ha spinto il Canale emiliano romagnolo ad una frenetica attività di velocizzazione di tutti i lavori di miglioria e manutenzione sul canale e a una successiva messa in funzione di tutti i suoi impianti di sollevamento.
Si sono così riportati a livelli "quasi estivi" le quote di risorsa idrica invasata e trasportata all'interno del grande canale che da Selvatonica di Bondeno, dopo 133 km, giunge a Rimini servendo tutto il comparto agricolo di Romagna e parte dell'Emilia Orientale.

Quest'anno le manutenzioni invernali sono state notevolmente impattanti e assai rilevanti per la stessa funzionalità dell'opera: infatti, oltre alle minuziose manutenzioni e i controlli di sicurezza su tutte le elettropompe è stato ricostruito integralmente un tratto di rivestimento di circa 1 chilometro.

Tecnicamente l'opera di manutenzione invernale impedisce e impedirà, di fatto, il prelievo delle acque dal Fiume Po, il Cer quindi ha individuato una soluzione alternativa per ovviare alle richieste programmando nuove immissioni durante l'inverno, in condizioni di sostanziale emergenza, dai Canali dei Molini (derivanti dai torrenti Santerno e Senio) che, nonostante le modeste portate, hanno consentito di incrementare i livelli idrici in ampi tratti romagnoli a favore delle irrigazioni puntuali già da 15 giorni, specie nei territori sottesi da impianti in pressione.