Negli Stati Uniti, come in Europa, molte piccole aziende agricole stanno chiudendo, mentre quelle grandi lo diventano sempre di più. Tra le cause di questa tendenza al consolidamento del settore primario c'è la difficoltà di accesso al credito.

Le piccole aziende agricole ricevono solitamente credito e sovvenzioni attraverso due strade: le amministrazioni pubbliche (in Europa con la Pac) e le banche. In entrambi i casi i programmi di finanziamento sono poco flessibili, spesso macchinosi e non in linea con le necessità delle imprese agricole. E così a tanti farmer manca l'ossigeno e semplicemente chiudono.

Proprio per cercare di aiutare le aziende a gestione familiare a continuare a fare il proprio lavoro, Dan Miller ha lanciato Steward, una piattaforma di crowdfunding specificatamente pensata per il settore agricolo. Una piattaforma cioè che raccoglie piccole e grandi somme di denaro da investitori privati per convogliarli verso un richiedente.
 

Le potenzialità del crowdfunding

Di crowdfunding ne avevamo già parlato in questo articolo dedicato alle startup in ambito AgriFood. Ma Steward è qualcosa di diverso: un intero sistema di finanziamento all'agricoltura parallelo rispetto a quello ufficiale che passa da banche ed istituzioni pubbliche.

Ma come funziona? Ogni investitore, che può essere un privato cittadino o anche un'azienda, versa dei soldi alla piattaforma decidendo se investire in una specifica azienda agricola oppure nel Steward farm trust, un fondo che investe in un portafoglio di aziende agricole selezionate.

I criteri di selezione vanno dalla capacità di restituire l'investimento fino alla sostenibilità delle produzioni. Per il fondatore infatti c'è anche una motivazione etica oltre che economica nel sostenere le piccole aziende sostenibili. Quella di dare ossigeno ad un tessuto produttivo che non pensa esclusivamente a massimizzare il profitto ma anche a preservare la terra per le generazioni future.

Ad oggi Steward ha raccolto circa 2,6 milioni di dollari investiti su circa venti aziende sparse per tutti gli Stati Uniti e in Svizzera, dove un'azienda vitivinicola ha ricevuto un finanziamento. Una cifra ancora bassa se paragonata al mezzo miliardo di dollari che Miller aveva raccolto con Fundrise, una piattaforma di crowdfunding nel settore immobiliare.

Dati sulla convenienza di investire non sono stati divulgati ma da Steward affermano che le aziende agricole vengono valutate attentamente per minimizzare i rischi di perdere l'investimento. E infatti non vengono semplicemente concessi dei prestiti agli agricoltori. Ma vengono finanziati dei progetti specifici. Come nel caso di un allevamento in Pennsylvania che aveva bisogno di macchinari per trasformare il latte in prodotti da vendere a ristoranti della zona. Oppure ad una azienda in Oregon che intendeva acquistare attrezzature innovative per ottimizzare le produzioni.

In Italia non esiste nulla di simile se non le generiche piattaforme di crowdfunding che hanno proprio lo scopo di raccogliere capitali tra il grande pubblico per finanziare progetti che tuttavia nella maggior parte dei casi sono ad alto tasso di innovatività e ad altissimo tasso di fallimento. Un po' come gli investimenti che potrebbe effettuare un fondo di venture capital.

Steward è invece una piattaforma che si basa sì sul fatto di raccogliere capitali tra il grande pubblico e cioè tra investitori non istituzionali. Ma ha il chiaro obiettivo di finanziare attività agricole già avviate e solide, semplicemente per farle crescere. Per l'investitore nessun ritorno economico mirabolante dunque, semmai un guadagno piccolo e costante con la soddisfazione di aver aiutato famiglie di agricoltori a sfamare in maniera sostenibile il pianeta.