In breve

  • A una primavera fuori stagione potrebbe seguire un'ondata di bassa temperature in grado di compromettere le colture ortofrutticole.
  • I danni per l'invasione delle cimici asiatiche scatenano le proteste degli agricoltori, che chiedono aiuti e interventi per contenerne la diffusione.
  • Bruxelles allenta la stretta sulla Xylella, che però si presenta in Francia. Via libera intanto a 300 milioni di euro per la rinascita dell'olivicoltura pugliese.
  • Aumentate le risorse per la promozione dei vini sui mercati terzi. L'obiettivo è contrastare gli effetti dell'inasprimento dei dazi statunitensi.
  • "Nutrinform", la proposta italiana per superare le criticità delle etichette a semaforo del "Nutriscore".
  • In attesa della Brexit aumentano le esportazioni dei nostri vini. Ma c'è chi teme che Londra possa trasformarsi nel regno del falso pecorino.
  • Agrofarmaci sotto accusa: c'è chi vorrebbe abolirli del tutto e chi mette in dubbio la veridicità delle ricerche sul glifosate.
  • Modesta l'attenzione che i media nazionali hanno dedicato ai temi affrontati durante la quattro giorni veronese di Fieragricola. Più attenta la stampa locale.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

Primavera fuori stagione

Era già accaduto lo scorso anno e ora c'è il timore che si ripeta lo stesso schema.
Prima temperature più alte rispetto alla media del periodo, poi improvviso calo termico con gravi danni alle colture già in ripresa vegetativa.

Sono gli effetti di una "primavera fuori stagione", come la definisce il “Cittadino di Lodi” del 31 gennaio, che teme la comparsa di improvvise gelate.
Timori condivisi dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 3 febbraio, che dando un'occhiata alle previsioni meteorologiche avverte l'arrivo di shock termici in grado di arrecare gravi danni, in particolare alle colture ortive.

Un anticipo di primavera, scrive il “Mattino di Padova” del 4 febbraio, che coinvolge tutta la penisola.
La “Nuova Del Sud” nello stesso giorno segnala i 21 gradi di temperatura registrati a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, dove l'arrivo del freddo potrebbe compromettere le future produzioni.
Temperature ancora più alte e pertanto ancor più inattese, sono quelle che si misurano in Piemonte.
Accade a Savigliano, in provincia di Cuneo, dove il termometro arriva a segnare il 3 febbraio un inedito 27 gradi, come si apprende da “La Stampa”.

Torna sull'argomento il 5 febbraio la “Nuova del Sud”, che in attesa del previsto calo delle temperature teme per il destino di fragole e agrumi, come pure di pesche e albicocche coltivate in Basilicata.

Tutta colpa dei cambiamenti climatici in atto, causati dall'eccessiva produzione di gas climalteranti.
E allora “Avvenire” del 4 febbraio dà largo spazio alle tesi di quanti vorrebbero risolvere il problema chiudendo gli allevamenti.
Tesi sostenuta da alcuni, ma sconfessata dalla scienza, aggiungo, in quanto non risolve il problema mentre ne provoca di più gravi.
 

La protesta per le cimici

Ai danni delle anomalie climatiche si sommano quelli dell'invasione da cimici asiatiche, un problema irrisolto e che ha indotto gli agricoltori a mobilitarsi per sottolineare la gravità della situazione.
E' accaduto a Ferrara, racconta “Il Resto del Carlino” del 31 gennaio, dove i produttori sono scesi in piazza per chiedere iniziative concrete per contrastare la proliferazione di questi insetti.

Gravi danni per l'invasione delle cimici anche in Veneto e il “Gazzettino” del 5 gennaio stima i danni alle colture in 160 milioni, invocando l'intervento della regione.
Non va meglio in Liguria e in questo caso è “La Nazione” del 5 febbraio a descrivere la difficile situazione che si registra in provincia di La Spezia.

Dall'invasione di "insetti alieni" non si salva nemmeno la Sardegna, ma in questo caso non si tratta di cimici, come scrive “Unione Sarda” del 4 febbraio, ma cavallette, certo non meno devastanti.

Per la Xylella giungono nuove indicazioni da parte dell'Unione europea, che stando alle anticipazioni della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 31 gennaio, si appresta a ridurre in modo considerevole l'area dove si rende necessario l'abbattimento degli olivi.

Però la Xylella continua ad avanzare e “Italia Oggi” del primo febbraio avverte che nuovi casi di questa patologia si registrano ad Antibes e a Mentone, in Francia.
 

Agrofarmaci sotto accusa

Dalle fitopatologie agli agrofarmaci il passo è breve e allora ecco che il 6 febbraio arriva sulle pagine di "Repubblica Scienze" un nuovo attacco al glifosate, accusato questa volta di una "contaminazione globale" per il suo uso prolungato, mentre si punta il dito sulla correttezza delle ricerche che ne assolvono la pericolosità.

Agrofarmaci poi nel mirino dell'articolo pubblicato su "Il Manifesto" del 6 febbraio, che dà voce alla richiesta dell'organizzazione "Iniziativa dei cittadini europei", che chiede l'abolizione in agricoltura di tutti i prodotti di sintesi entro il 2035.


Aiuti in vista

Per i danni della Xylella sono tuttavia in arrivo le risorse destinate agli indennizzi, agli investimenti e alla ricerca.
Saranno resi disponibili, si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 31 gennaio, fondi per 300 milioni di euro previsti dal piano per la rigenerazione olivicola della Puglia, piano che ha avuto il via libera alla recente Conferenza Stato-Regioni.

Aiuti in vista per la promozione del vino, argomento del quale si parla su “Italia Oggi” del 4 febbraio per commentare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle norme che regolano questa materia e l'aumento delle risorse decise per compensare l'effetto negativo dell'inasprimento dei dazi statunitensi.

Nello stesso giorno, ancora su “Italia Oggi”, si parla poi del periodo transitorio per l'applicazione della nuova Pac, che come ormai è noto riserverà ai produttori agricoli un taglio delle risorse.

La Stampa” del 4 febbraio dedica un ampio sevizio al tema dell'etichettatura, con un raffronto fra il "Nutriscore" proposto dalla Francia e il "Nutrinform" italiano, una sorta di etichetta "narrante" per orientare le scelte dei consumatori.
 

In attesa della Brexit

Una corretta etichettatura dovrebbe poi aiutare nel distinguere i prodotti di origine certificata, come i Dop, da quelli falsi.
Un problema che per il pecorino si teme possa amplificarsi con la prossima Brexit.
E' questo l'allarme lanciato da “Unione Sarda” del 31 gennaio, che immagina la Londra del futuro come il "paradiso" del falso pecorino.

Nel frattempo, in attesa che l'uscita della Gran Bretagna si realizzi concretamente, prosegue la crescita delle importazioni Oltremanica del nostro Prosecco, come si apprende da una breve notizia su “Il Fatto” del primo febbraio.
Situazione analoga per altri nostri importanti vini, fra questi Barolo e Brunello, i cui flussi di export sono in aumento, come si legge su “Avvenire” del 5 febbraio.

Non accade altrettanto per l'agroalimentare della Liguria e il “Secolo XIX” del 4 febbraio lamenta il possibile calo dell'export regionale verso la Gran Bretagna.


Fra dazi e virus

A compromettere il nostro export è poi la minaccia di inasprimento dei dazi Usa.
E' quanto riferisce “Il Sole 24 Ore” del 4 febbraio nel commentare la posizione critica degli stessi importatori statunitensi, che temono per la caduta dei consumi Usa.

Si parla di dazi anche per il riso, ma in questo caso per criticare la decisione comunitaria di favorire le importazioni dalla Cambogia attraverso una riduzione dei dazi all'ingresso in Europa.
Una scelta che il “Secolo XIX” definisce "folle" per le conseguenze che avrà sul mercato del riso, dove l'Italia figura al primo posto nella Ue come produttore.

A minacciare i flussi di import-export del nostro agroalimentare si aggiunge l'emergenza coronavirus di provenienza cinese. Un tema complesso, del quale si occupa “Italia Oggi” del 5 febbraio.


Fieragricola e i media

Si sono spenti da pochi giorni i riflettori sull'ultima edizione di Fieragricola a Verona, che si è chiusa con un buon successo di pubblico.
Lo conferma il 2 febbraio il “Corriere di Verona”, riportando il dato diffuso dall'ente fieristico, che ha contato 132mila presenze di visitatori.
Centrati gli obiettivi di crescita della manifestazione, gli fa eco il “Giornale di Vicenza”.

Ma i molti e importanti argomenti dibattuti durante i quattro giorni di svolgimento della manifestazione non sempre hanno attirato l'attenzione dei quotidiani nazionali, a differenza di quanto accaduto con le testate locali.

Eppure, come scrive il quotidiano veronese “Arena” del primo febbraio, dalla stessa Fieragricola è stata lanciata la sfida per un "rilancio del settore".
Un rilancio che forse dovrà attendere.

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