Dal 29 gennaio al primo febbraio prossimi Veronafiere sarà la capitale mondiale dell'agricoltura, con focus sull'Africa e una spiccata vocazione all'internazionalizzazione. La formula della rassegna rimane improntata sulla trasversalità, con grande attenzione alla meccanica, alla zootecnia (con un forte rilancio anche di suinicoltura e avicoltura), vigneto, frutteto e colture specializzate, energie da fonti rinnovabili, attività forestale, agrofarmaci, fertilizzanti e sementi, multifunzionalità dell'impresa agricola, gestione del verde, servizi per l'agricoltura.

Raddoppiano per questa edizione anche le aree dinamiche per le prove dal vivo di macchine, mezzi agricoli, mezzi telescopici.

AgroNotizie ha parlato con il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani della prossima edizione di Fieragricola e del futuro dell'agricoltura.

Giovanni Mantovani, quale sarà il tema portante della 114esima edizione di Fieragricola?
"L'agricoltura si sta rivelando sempre di più un settore che ha rilevanza al di là dei meri parametri economici, perché è il motore del pianeta per la produzione di cibo. Allo stesso tempo, sta sempre più emergendo il ruolo dell'agricoltura in chiave sostenibile, grazie al riconoscimento del contributo attivo del comparto agricolo in termini di economia circolare. Fieragricola, con la sua visione trasversale appunto, vuole sostenere una visione globale e fortemente orientata al New green deal raccomandato dalla Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen.
Accanto al nuovo ruolo dell'agricoltura come baluardo contro i cambiamenti climatici, come motore dell'economia circolare, Fieragricola si candida come ponte fra Italia ed Europa e Africa"
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Come mai la scelta di puntare sull'Africa?
"L'agricoltura è una delle attività più rilevanti per i paesi africani e non ha soltanto una funzione produttiva, di sostentamento e di sicurezza alimentare per le popolazioni, ma è una delle soluzioni più efficaci per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e per accompagnare lo sviluppo di un intero continente, che inevitabilmente dovrà poggiare sui pilastri dell'agricoltura, della sicurezza alimentare, dell'istruzione e della sanità. La stessa Unione europea, tramite la Task force for rural Africa, ha avviato una partnership operativa con l'Unione africana per promuovere progetti di collaborazione in grado di sostenere l'agricoltura nel continente, sviluppare reti e favorire la nascita di filiere agricole, alimentari e commerciali su più livelli. Veronafiere è peraltro presente in Marocco e Sudafrica, proprio con iniziative legate all'agricoltura".

Dazi e Brexit. Cosa la preoccupa di più?
"Entrambi sono situazioni da monitorare. Sui dazi Veronafiere auspica una risoluzione fra Stati Uniti e Unione europea che non penalizzi il made in Italy. Sul vino, innanzitutto, segmento alquanto a rischio secondo le intenzioni di Washington, che hanno colpito duramente i vini fermi francesi in prima battuta e ora sembrano intenzionati ad estendere l'impatto delle barriere tariffarie anche sulle produzioni italiane. L'eventuale lista allargata espressa dal dipartimento del Commercio americano (Ustr) non sarà infatti esecutiva prima di metà di febbraio: bisognerà lavorare alacremente. 
In chiave agricola l'intesa fra Usa e Cina recentemente raggiunta preoccupa l'Unione europea, perché un'intensificazione dei rapporti commerciali fra le due superpotenze potrebbe colpire ad esempio le esportazioni di carne suina dall'Europa, con l'effetto di saturare il mercato comunitario e deprimere i prezzi, in particolar modo quelli italiani.

Allo stesso tempo una hard Brexit, senza alcun accordo doganale, rappresenterebbe uno stop commerciale e un rischio di mancata tutela per molte delle produzioni agroalimentari italiane. Sono scenari che vanno seguiti con estrema attenzione e con una rinnovata unità d'intenti da parte dell'Unione europea e di tutti i propri Stati membri. Confidiamo nell'asse fra la ministra alle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e il commissario Phil Hogan"
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In chiave di internazionalizzazione Fieragricola ha individuato come paese ospite della manifestazione la Croazia. Come mai questa scelta?
"La Croazia è alla guida del Consiglio Ue nel primo semestre del 2020 e Fieragricola punta a creare un dialogo costruttivo per sostenere l'agricoltura all'interno delle politiche comunitarie. La visita ufficiale del ministro dell'Agricoltura della Croazia, Marija Vuckovic, siamo sicuri che sarà un'occasione per approfondire la conoscenza dell'agricoltura italiana, una delle più avanzate del continente, e le innovazioni per il settore proposte sia dalle aziende nazionali sia dai molti espositori esteri. Riteniamo che il dialogo sul futuro agricolo dell'Europa debba passare anche dalla rassegna internazionale di Verona, che sempre di più affianca alla vocazione del business quella politica, economica e diplomatica".

Come vede il futuro dell'agricoltura?
"Sono ottimista, perché conosco la grande capacità del mondo agricolo di abbracciare le novità, di fare rete e di innovare. La sfida della sostenibilità è ampiamente alla portata del sistema agricolo, che dall'applicazione di modelli di economia circolare può trarre vantaggi ambientali, economici e sociali. L'economia circolare fa parte del nostro Dna, si tratta di proseguire su questa strada.
Il 2020 sarà cruciale per il futuro della Politica agricola comune 2021-2027, che richiederà un impegno proprio in chiave ambientale. Sfide che il made in Italy agroalimentare saprà sicuramente cogliere e superare"
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Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere
Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere
(Fonte foto: Ennevi Foto)