Il 2020 parte forte al Nord Italia per i fondi alle aziende agricole. Il Friuli punta ad accedere velocemente alle risorse stanziate dal governo per le aziende colpite dalla cimice asiatica, mentre in Emilia Romagna sono stati stanziati 9,7 milioni di euro per quattro bandi relativi a biologico, ambiente e biodiversità.


Friuli Venezia Giulia

Cimice asiatica, in arrivo gli indennizzi alle aziende agricole
La Regione Friuli ha già avviato le procedure burocratiche che consentiranno anche alle aziende agricole friulane di ricevere gli indennizzi per i danni da cimice asiatica.

"Potremo accedere ai 40 milioni stanziati dal governo per il 2020 e ai successivi 20 milioni programmati per il 2021 e 2022 – sottolinea l'assessore all'Agricoltura Stefano ZannierAttraverso l'ultima Legge di Stabilità è stata consentito alle imprese agricole danneggiate di poter accedere a un fondo di solidarietà nazionale, la cui capienza è stata appositamente incrementata. In attesa che il governo stabilisca l'esatta ripartizione dei fondi spettanti ad ogni regione abbiamo già avviato un confronto per definire le linee operative che permetteranno il riconoscimento degli indennizzi. Il provvedimento nazionale si aggiunge alle iniziative già messe in campo dalla Regione, attraverso specifici strumenti finanziari, per aiutare le imprese a superare questo momento di difficoltà. Si tratta di un'ottima notizia per le aziende friulane".


Emilia Romagna

Psr, quattro bandi per biologico e biodiversità
Sono oltre 9,7 i milioni di euro che l'Emilia Romagna mette in campo a inizio anno per finanziare ulteriori quattro bandi per favorire la diffusione dell'agricoltura biologica e la tutela della biodiversità e dell'ambiente. Sono misure che danno continuità agli interventi di sostegno all'interno delle misure 10 "Agroambiente" e 11 "Agricoltura biologica" della programmazione 2014-2020. La presentazione delle domande di aiuto scade il 28 febbraio prossimo.

I primi due bandi riguardano il biologico e assorbono una quota di risorse di 5,75 milioni di euro all'anno e si muovono attraverso la concessione di premi ad ettaro per cinque anni per incentivare il passaggio delle aziende ai metodi e alle pratiche bio, con il mantenimento delle superfici già convertite al biologico. Gli ultimi due bandi vanno a finanziare le politiche agroambientali per la tutela e la promozione della biodiversità. 1 milione di euro andrà a sostenere la conservazione di elementi caratteristici del territorio agricolo come siepi, boschetti, maceri, risorgive e laghetti. I rimanenti 3 milioni di euro vanno a finanziare la creazione di prati umidi e macchie arbustive, con circa 280 progetti già in corso, per una superficie complessiva di oltre 5mila ettari.