Sostenibilità economica e sostenibilità ambientale, ottenute puntando sull'agricoltura di precisione, rappresentano un connubio indissolubile per Conserve Italia, il gruppo cooperativo alle porte di Bologna che associa 14mila produttori agricoli e lavora 600mila tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali.

Lo dimostra il progetto triennale di innovazione agronomica dal titolo "Agricoltura di precisione sulle colture orticole industriali per migliorare la gestione delle risorse idriche, dei fertilizzanti e dei pesticidi" che il consorzio ha concluso nel corso del 2019 dopo aver sperimentato nuovi strumenti da mettere a disposizione degli agricoltori. Tra questi: sistemi di allerta personalizzati per i trattamenti fungicidi e l'applicazione per smartphone che informa in maniera dettagliata sullo stato nutrizionale delle piante.

I risultati di queste attività, svolte nell'ambito del Programma di Sviluppo rurale della Regione Emilia Romagna in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano, l'Università di Genova e il CICA di Bologna, sono stati presentati oggi, 10 gennaio 2020, nella sede aziendale di San Lazzaro di Savena (Bo).

"Ridurre l'impatto dell'agricoltura sull'ambiente è un impegno che portiamo avanti da anni, promuovendo coltivazioni sempre più sostenibili a partire da un minore consumo idrico e da una razionalizzazione del ricorso ai fitofarmaci - ha dichiarato il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini - Siamo una grande cooperativa che riunisce migliaia di agricoltori, la nostra filiera integrata parte dal seme, passa dal campo e dopo la trasformazione industriale arriva fino alla commercializzazione; siamo quindi in grado di controllare l'intero processo produttivo".

"Con questo progetto sull'agricoltura di precisione - ha proseguito Gardini - abbiamo testato l'utilità di alcuni strumenti da mettere a disposizione dei nostri agricoltori per ottenere dalle piante il massimo delle loro potenzialità, contribuendo da un lato ad aumentare la redditività delle aziende agricole, dall'altro a razionalizzare l'utilizzo di acqua, fertilizzanti e agrofarmaci così da ridurre l'impatto sull'ambiente. I risultati ci dicono che applicando le tecniche sperimentate sarà possibile, ad esempio, diminuire fino al 7% il consumo idrico per colture orticole come pomodoro da industria, pisello, mais dolce e borlotto".

Il progetto triennale, co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna, ha coinvolto tre aziende agricole associate a Conserve Italia presenti nelle province di Ferrara e Piacenza. "Grazie alle sperimentazioni svolte - ha sottolineato il direttore generale di Conserve Italia, Pier Paolo Rosetti ;- abbiamo verificato l'importanza di nuovi strumenti per rendere più efficienti i trattamenti fungicidi, razionalizzare le concimazioni, ridurre l'impiego di acqua e conoscere nel dettaglio le strategie di adattamento delle piante ai cambiamenti climatici così da sviluppare varietà più adatte per le condizioni che si verificheranno nei prossimi decenni. I sistemi di allerta per i trattamenti fungicidi e la app per smartphone che informa nel dettaglio sullo stato nutrizionale delle piante, permettendo così di definire le dosi ottimali di concime, sono i primi dispositivi sperimentati e che vogliamo mettere a disposizione dei nostri agricoltori per gestire i 12mila ettari di orticole di Conserve Italia".

"La qualità e la sostenibilità dei nostri prodotti - ha poi concluso Rosetti - dai succhi di frutta alle conserve rosse fino ai vegetali, deriva innanzitutto dal lavoro nei campi svolto dai soci produttori coadiuvati dai tecnici di Conserve Italia e delle cooperative di primo grado. Vogliamo offrire tutto il nostro sostegno per accompagnare le aziende associate verso l'agricoltura del futuro".


Gli strumenti

Per rendere più efficaci ed efficienti i trattamenti fungicidi, sono stati sperimentati sistemi di allerta in particolare per la peronospora del pisello e del pomodoro, l'antracnosi del fagiolo e l'alternariosi del pomodoro.
Grazie a bollettini resi disponibili ogni giorno per ogni patogeno, questi sistemi di allerta hanno consentito agli agricoltori di eseguire trattamenti solo nel caso fosse previsto un rischio di infezione medio o alto, evitando così i trattamenti a calendario. La possibilità di distribuire prodotti fungicidi solo quando realmente necessario ha garantito così agli agricoltori di risparmiare tempo e risorse e di diminuire l'impatto ambientale dei sistemi colturali, grazie all'impiego di quantitativi minori di prodotti fitosanitari.

È stata invece sviluppata un'applicazione per quantificare lo stato nutrizionale delle colture, permettendo al coltivatore di utilizzare il proprio smartphone per capire se la coltura di interesse si trovi in condizioni di marcato stress, leggero stress, leggero consumo di lusso o marcato consumo di lusso. Queste informazioni hanno consentito all'agricoltore di dosare correttamente il quantitativo di azoto da distribuire, evitando sia perdite produttive dovute a insufficiente disponibilità di nutrienti che problemi dovuti ad eventuale sovradosaggio (per via dell'aumentata suscettibilità ad allettamento o ad infezioni da parte di patogeni fungini). Si è al contempo limitato al minimo il rischio di sovradosaggi - frequenti nel caso di concimazioni azotate di copertura - che porta a perdite di azoto nell'ambiente. L'app è da qualche mese disponibile per mais e recentemente è stata estesa anche al pomodoro da industria.