Indennizzi, investimenti, ricerca. Sono le tre parole chiave della rigenerazione olivicola della zona infetta da Xylella fastidiosa della Puglia non soggetta a misure di contenimento che la ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova ha voluto ribadire ieri, aprendo l’incontro convocato con istituzioni e associazioni per l’illustrazione del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia da 300 milioni di euro, previsto dall'articolo 8-quater dalla legge 44/2019, che ha convertito il decreto Emergenze. Conclusosi ieri sera , l’incontro, “svoltosi in un clima sereno e propositivo" secondo una nota del Mipaaf, ha confermato l’impianto del Piano già illustrato prima di Natale dalla stessa ministra.
“Nessuna modifica, tranne nell’aumento delle risorse sugli indennizzi ad agricoltori e frantoiani" è scritto nella nota del Mipaaf, anche se non è ancora dato sapere di quanto le risorse sarebbero state incrementate.
 

Il Piano di rigenerazione in cifre

Ecco il riparto complessivo delle risorse del Piano: 150 milioni di euro da spendere nel 2020 ed altrettanti nel 2021 a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, che dovrebbe essere presto inserito in un decreto interministerialePolitiche agricole, Sviluppo economico e Sud i dicasteri coinvolti- e posto all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni del 16 gennaio prossimo.

Per il contrasto alla diffusione del batterio vengono stanziati 10 milioni di euro.

Per il ripristino della potenzialità produttiva, sono allocati 210 milioni di euro. All’interno di questa cifra – che per altro è stata incrementata, ma non è chiaro ancora di quanto - sono previsti 40 milioni di euro per il reimpianto di ulivi di cultivar resistenti, 25 milioni per gli impianti di altre colture e 100 milioni destinati agli indennizzi e agli interventi compensativi per le imprese agricole che hanno subito danni dalla Xylella. E sono previsti aiuti anche per i frantoi e le aziende florovivaistiche.

Stanziati 40 milioni di euro per le azioni orizzontali. In questa misura si collocano i 25 milioni di euro appostati sui contratti di distretto ed 15 milioni stanziati per la diversificazione produttiva in attività extra agricole.

Ricerca, appostati 20 milioni di euro. Su questo capitolo c’è la previsione di un coordinamento stabile che possa fare in modo di avere sempre chiaro lo stato di avanzamento di tutti gli studi in corso e la più completa informazione del territorio.

Vengono destinati alla comunicazione ben 5 milioni di euro. E’ questo il valore dell’investimento per finanziare le campagne di informazione sul territorio, a livello nazionale ed internazionale.

Per il potenziamento della rete dei laboratori pubblici e monitoraggio, vengono assegnati 15 milioni di euro.
 

Comitato di sorveglianza del Piano e ufficio Xylella

Per assicurare la puntuale attuazione del piano straordinario viene inoltre istituito un Comitato di sorveglianza presieduto dal rappresentante del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, di cui fanno parte un rappresentante del ministero per il Sud, uno dello Sviluppo economico e un rappresentante del Dipartimento agricoltura della Regione Puglia, nominati con decreto del ministro delle Politiche agricole.

Viene creato anche un ufficio dedicato alla Xylella che supporta anche il Comitato di sorveglianza ed è composto dai dirigenti degli uffici del ministero delle Politiche agricole coinvolti nell’attuazione delle singole misure del piano. Viene poi istituzionalizzato il tavolo di coordinamento emergenza Xylella, presieduto dal ministro delle Politiche agricole, da un rappresentante del ministero per il Sud, un rappresentante del ministero dello Sviluppo economico, un rappresentante dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia e da rappresentanti del partenariato economico e sociale.
 

Bellanova: "Serve un piano di rilancio dell'area colpita"

Ieri, la ministra Bellanova ha esplicitato la ratio della strategia contenuta nel Piano, che ha trovato le organizzazioni agricole prudenti, con Italia Olivicola che ha invece richiesto appostare tutti i 300 milioni sul ripristino del potenziale produttivo: “A chi chiede che le risorse vadano solo a questa misura - ha detto - ricordo che la norma impone una scelta diversa. Questo non è possibile”.

Quindi investimenti. “Per rigenerare l’olivicoltura e l’agricoltura servono imprese agricole che investano, ha proseguito Bellanova, “che possano fare i reimpianti, piantare altre colture, lavorare in un'ottica di territorio con imprese di trasformazione e commercializzazione. Per questo sono previste misure specifiche. E anche la parte sui contratti di distretto, per favorire la progettazione territoriale. Serve o no riprogettare un territorio dove prima c’era una coltura identitaria e adesso il deserto? Io rispondo sì".

La ministra Bellanova ha infine sottolineato: "E’ necessario capire dove, cosa e quali procedure gli agricoltori devono affrontare per fare il loro mestiere. Ho chiesto al mio ufficio legislativo di lavorare con i ministeri dei Beni culturali, dell'Ambiente e con Regione Puglia per chiarire definitivamente cosa è consentito e cosa no. Abbiamo fatto un protocollo che ha sbloccato i reimpianti di ulivi con le due varietà resistenti. Credo si debba ripartire dall’ulivo ma che gli agricoltori devono essere liberi di fare impresa, rispettando le norme”.

Quindi, la ricerca, vera e propria chiave di volta: “E’ essenziale - ha concluso la ministra Bellanova - nel dare prospettiva alla rigenerazione agricola. Servono risorse adeguate ma soprattutto dobbiamo trovare un coordinamento. Con un obiettivo chiaro: la ricerca deve aiutare gli agricoltori. Non essere fine a se stessa, non essere scoordinata, non essere in competizione. È indispensabile. Se oggi si può sperare nella tenuta di due specie individuate come resistenti è perché si è fatta ricerca”.
 

Italia Olivicola: "Tutti i 300 milioni agli olivicoltori"

"Siamo convinti che i 300 milioni di euro messi a disposizione dal governo Conte la scorsa primavera debbano essere totalmente investiti per ristorare le aziende del Salento distrutte dalla Xylella e per ripristinare il patrimonio produttivo di quella grande terra messa in ginocchio da questo maledetto batterio, non possiamo permetterci un ulteriore e incomprensibile spreco di risorse in attività che nulla c’entrano con l’agricoltura”. È quanto ha ribadito il presidente di Italia Olivicola, Fabrizio Pini, durante l’incontro al Mipaaf sulla ripartizione delle risorse stanziate poco meno di un anno fa per far fronte all’emergenza Xylella in Salento.

Priorità quindi agli agricoltori, ai frantoiani, alle loro necessità e alla ricostruzione dell’economia agricola salentina – ha continuato Pini -. Sarà necessario pensare in Salento ad una olivicoltura sostenibile, mettendo sempre al centro le cultivar resistenti, Favolosa e Leccino, ed incentivando la ricerca di altre varietà italiane in grado di non soffrire il batterio che continua ad avanzare”
 

Coldiretti Puglia: "Aumentare gli stanziamenti per gli olivicoltori"

“Abbiamo chiesto di aumentare le risorse da destinare agli olivicoltori con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del Programma di sviluppo rurale Puglia e di raddoppiare i fondi a disposizione dei frantoi per consentire una adeguata ripartenza”, ha detto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, a capo delle delegazione che ha partecipato all’incontro a Roma.

“Sia sulla pratiche per la calamità naturale che per la 5.2 del Psr ci vorrà la massima semplificazione e una macchina burocratica regionale snella e veloce, altrimenti passeranno anni prima che gli agricoltori riescano a ricostruire il proprio futuro imprenditoriale”, ha precisato Muraglia che ha sottolineato ‘l’importanza di una spesa di fondi oculata con una governance pressante a regia ministeriale”.