In breve

  • Confermata l'esenzione Irpef sui redditi dominicale e agrario dei terreni. Ma solo per il 2020. Poi credito di imposta per i beni strumentali.
  • Per il settore primario 600 milioni di euro in più, che si aggiungono ai prestiti a tasso zero per le imprenditrici agricole e deducibilità per i nuovi impianti arborei.
  • Timore per le ripercussioni sul settore primario della futura tassa sulla plastica e sullo zucchero.
  • Torna in ballo l'etichetta a "semaforo" che penalizza il made in Italy. E l'Italia lancia la sua proposta che meglio tutela la salute del consumatore.
  • Le festività di fine anno hanno confermato i record dei vini spumanti italiani. Nemmeno la Brexit sembra fare paura.
  • Bilancio di fine anno negativo per l'ortofrutta italiana, che ora deve pensare a nuove strategie e a nuovi mercati di sbocco.
  • Nemmeno il piano di interventi con i suoi 300 milioni di euro riesce a placare le polemiche intorno all'emergenza Xylella.
  • Intanto arrivano i primi sostegni destinati agli agricoltori alle prese con i danni provocati dalla cimice asiatica.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

La legge di Bilancio

Il 2019 ci ha lasciato mentre si approvava la legge di Bilancio e il 2020 si è aperto con le discussioni su quanto nella manovra economica è stato concesso all'agricoltura.
Alcune prime indicazioni sono riportate il 24 dicembre da “Italia Oggi”, che anticipa la possibilità che sia azzerata l'Irpef per gli agricoltori, mentre per l'agroindustria restano le tasse per zucchero e plastica, seppure rinviate alla seconda metà dell'anno.

Critico il commento del “Quotidiano del Sud”, che nello stesso giorno giudica queste agevolazioni insufficienti per ridare vigore al mondo agricolo.
Ancora il 24 dicembre “Il Sole 24 Ore” ospita un'intervista alla ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova per discutere delle possibili ripercussioni in campo agroalimentare della tassa sullo zucchero e sulla plastica.
Ancora “Il Sole 24 Ore”, in questo caso del 28 dicembre, commenta come il mondo agricolo abbia accolto positivamente gli sgravi fiscali, i cui benefici rischiano però di essere erosi dalle nuove tasse.

Timori che vengono tuttavia fugati dalla predisposizione di un budget aggiuntivo messo a disposizione del settore primario con la manovra 2020.
Se ne parla il 31 dicembre sulla “Gazzetta di Parma" specificando che per il settore primario sono disponibili 600 milioni di euro in più, che vanno ad aggiungersi ad altre iniziative, come i prestiti a tasso zero per le donne imprenditrici e la deducibilità degli investimenti in nuovi impianti di colture arboree pluriennali.

Altri dettagli sui contenuti di interesse agricolo della manovra di bilancio si possono leggere il 4 gennaio su “Il Sole 24 Ore”.
Si apprende così della conferma anche per quest'anno dell'esenzione Irpef sui redditi dominicale e agrario dei terreni agricoli.
Un beneficio che tuttavia è destinato a dimezzarsi il prossimo anno e ad esaurirsi definitivamente nel 2022.
Fra le conferme anche il credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi.

Italia Oggi” del 7 gennaio precisa infine che la legge di Bilancio ha reintrodotto l'esonero Inps per giovani sotto i quaranta anni di età, mentre non ci sarà maggiorazione dei contributi per i contratti a termine.

Fra le pieghe della legge di Bilancio si trovano anche i soldi del piano per ottimizzare le risorse idriche destinate all'agricoltura. Lo rende noto la "Gazzetta del Mezzogiorno" del 9 gennaio precisando che si tratta di complessivi 500 milioni di euro.
In particolare, 295 milioni provengono dal Fondo investimenti 2019, altri 97 milioni dai Psr e infine 98 milioni dal programma operativo agricoltura.


No ai "semafori"

Con il nuovo anno si sono riaccesi i riflettori sul tema dell'etichettatura degli alimenti con il metodo "nutriscore", sistema che prevede di classificare i cibi utilizzando una gamma di colori dal verde al rosso per individuare quelli più o meno salubri.
Se ne parla il 5 gennaio su “Il Messaggero” e in modo più approfondito, con un'intervista alla ministra Teresa Bellanova, su “La Stampa” del 7 gennaio, per ricordare la proposta italiana che superando le etichette a semaforo propone un metodo più rispondente all'esigenza di informazione del consumatore, senza penalizzare inutilmente alcune nostre eccellenze alimentari.

Quanto sia importante per l'economia italiana il settore agroalimentare lo ricorda “Il Sole 24 Ore” del 3 gennaio nell'intervista raccolta con il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio, che definisce con efficacia come questo settore possa definirsi il "petrolio" italiano.
 

Il trionfo delle bollicine

Fra i comparti che più contribuiscono all'economia italiana c'è il vino, che anche in questo periodo di festività ha fatto registrare numeri da primato, in particolare nel comparto degli spumanti.
Se ne ha conferma da “Avvenire” del 22 dicembre, che nel riportare le analisi dell'Osservatorio vini speciali indica il consumo in 77 milioni di bottiglie nazionali.
Fra i vini più ricercati figura il Franciacorta del quale parla il “Giornale di Brescia” del 2 gennaio, con nuovi record per quantità e per valore delle produzioni.

Nessun timore nemmeno per le conseguenze della Brexit, dopo che uno studio dell'osservatorio Wine monitor, commentato da “Italia Oggi” del 2 gennaio, ha confermato che il 59% degli inglesi continuerà ad acquistare i migliori vini italiani.

Maggiori preoccupazioni arrivano invece dagli Usa. L'aumento dei dazi statunitensi all'importazione, scrive l'8 gennaio “Il Gazzettino”, potrebbe avere infatti conseguenze negative per il nostro export di vino oltreoceano.
 

Male l'ortofrutta

Dai mercati giungono note dolenti per il comparto ortofrutticolo, che già il 22 dicembre lamenta dalle pagine della “Nuova Ferrara” un calo delle esportazioni.
Sulle difficoltà del settore ortofrutticolo si sofferma “Il Resto del Carlino” del 5 gennaio con un'intervista a Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, che delinea le strategie per un rilancio del settore anche attraverso la ricerca di nuovi mercati di sbocco per le nostre produzioni.

Intanto bisogna fare i conti con il negativo bilancio del 2019, che si è chiuso con prezzi del 30% inferiori rispetto all'anno precedente, come denuncia il “Corriere Bologna” dell'8 gennaio.


Xylella e polemiche

Sul fronte fitosanitario è ancora protagonista la Xylella, argomento del quale si occupano anche giornali francesi come “Le Figaro”, che il 20 dicembre racconta quanto sia complesso trovare una soluzione per gli oliveti colpiti da questo patogeno.

Intanto la Xylella continua ad avanzare e nello stesso giorno “Repubblica” lancia l'allarme di nuovi contagi anche in altre specie vegetali, come il rosmarino.

Per fronteggiare l'emergenza sono disponibili 300 milioni di euro, ma ora si discute su come debbano essere impiegati e la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 22 dicembre invoca tempi rapidi e chiede che entro il 16 gennaio si raggiunga un'intesa con la Regione Puglia.
Ma già il 23 dicembre il “Quotidiano di Puglia” lamenta l'insufficienza degli stanziamenti, in particolare per il capitolo che riguarda i reimpianti.

Si aggiunge alla discussione “Repubblica” del 24 dicembre, che dà voce al dissenso su come sono impiegati i fondi destinati alla lotta contro la Xylella.
Di piano anti-Xylella si tornerà a parlare, come anticipa il “Quotidiano di Puglia” del 6 gennaio, in occasione della Conferenza Stato-Regioni in calendario per il 16 gennaio.

Altra protagonista delle "cronache" fitopatologiche è la cimice asiatica, i cui danni sono al centro dei crediti agevolati previsti da alcuni istituti di credito e destinati agli agricoltori emiliani.
La cifra messa a disposizione è di 20 milioni di euro e i dettagli sono pubblicati sulla “Gazzetta di Parma” del 24 dicembre.

In soccorso degli agricoltori alle prese con i danni delle cimici interviene anche la Regione Emilia Romagna con due bandi per complessivi 3 milioni di euro.
Ne dà informazione “Il Resto del Carlino” del 7 gennaio, avvertendo che le domande dovranno essere presentate entro il 7 febbraio.


"Curiosando"

Infine alcune "curiosità", come quella riportata da “Il Giorno” del 23 dicembre con la notizia che nel milanese si "assumerà" un gregge di pecore di razza Bergamasca per contrastare l'invasione di alcune piante "aliene", la cui aggressività sta mettendo a rischio l'equilibrio del Parco Adda Nord.

Nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore” torna ad occuparsi delle innovazioni in agricoltura e delle opportunità offerte dalla blockchain per la tracciabilità dei prodotti.
Della blockchain si parla poi su “Italia Oggi” dell'8 gennaio a proposito della sua applicazione per la tracciabilità dei pomodori Princes.

Nello stesso giorno “Il Tempo” si occupa delle tante fandonie che si vanno raccontando sul latte e sulla sua negativa influenza sulla salute.
Balle alle quali credono in molti, e non solo in Italia, tanto che negli Usa è in forte aumento il consumo di surrogati del latte (non sempre salutari), mentre il latte resta sugli scaffali.
E le aziende lattiero casearie rischiano il fallimento, già avvenuto per lo storico marchio statunitense Borden Dairy, come si legge il 7 gennaio in una breve notizia pubblicata dal “Corriere della Sera”.

Curioso il breve articolo pubblicato il 9 gennaio da "Il Sole 24 Ore". Si parla della possibilità di produrre proteine partendo dall'acqua.
In pratica si fanno crescere batteri unicellulari su substrati di idrogeno ottenuto per elettrolisi dall'acqua e poi unito all'anidride carbonica presente nell'aria.
Non poi tanto diverso da quanto si tentò negli anni '60 coltivando organismi unicellulari su vari substrati. Ma fu un fallimento.

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