Oltre 8mila imprese agricole associate, sessanta tra sedi e uffici periferici, 120 addetti: è ciò che esprime  la neonata Cia - agricoltori italiani Emilia Centro, frutto della fusione di due realtà importanti come quella di Bologna e Modena. Prima di Natale si è infatti costituita formalmente a Bologna, alla presenza del notaio Federico Tonelli, la nuova confederazione che esprime un valore della produzione di oltre 9 milioni di euro. A decretare l'unione le assemblee delle due associazioni (Modena e Bologna) che hanno inoltre approvato un nuovo statuto ed individuato in Bologna la sede legale.

Alla presidenza di Cia - agricoltori italiani Emilia Centro è stato eletto Marco Bergami, cerealicoltore e già al vertice della associazione provinciale bolognese, mentre alla vicepresidenza è stato nominato Alberto Notari, già presidente della Cia di Modena.
Direttore della nuova realtà è Gianni Razzano, a capo anche della Confederazione emiliano romagnola.

Si tratta di un iter che si è concretizzato a distanza di quattro anni dal primo progetto che le due province hanno voluto portare avanti in una situazione di reciproca solidità economica.

"È un punto di partenza per la confederazione che ha fortemente voluto la fusione di due realtà già solide e strutturate - ha detto il neo presidente Bergami - ma che ha voluto accettare le sfide future, preparandosi e 'attrezzandosi' per essere competitiva nell'erogare servizi qualificati, oltre che esprimere una rappresentanza sindacale ancora più forte e incisiva". "Cia Emilia Centro - ha proseguito Bergami - si configura come una delle più importanti realtà italiane del sistema confederale, anche come numero di associati, in un territorio che esprime dal punto di vista produttivo le principali eccellenze nazionali".

L'obiettivo della associazione 'allargata' è rispondere alle esigenze delle aziende senza incidere sui costi, apportando contestualmente adeguamenti tecnologici, oltre che rendere più funzionali sedi e uffici territoriali. L'operazione si colloca in un progetto strategico volto a creare un assetto organizzativo in grado di rispondere meglio alle finalità dell'associazione, oltre che a rafforzare l'autonomia decisionale a livello territoriale e, di conseguenza, la possibilità di tutelare gli agricoltori nei vari tavoli negoziali.

"La creazione di un'unica entità permetterà inoltre di ottenere delle economie di scala con abbattimento dei costi fissi, comuni alle due entità - ha precisato il direttore di Cia Emilia Centro Gianni Razzano - ma soprattutto il progetto nasce come esigenza di adeguare la rappresentanza al nuovo scenario economico, politico e sociale".
 

Cia Emilia Centro: i numeri

  • 8mila associati
  • 60 sedi territoriali
  • 120 addetti
  • 9.000.000 il valore della produzione
  • 900 datori di lavoro che assumono braccianti agricoli
  • 182mila contabilità Iva/anno
  • 202. 000.000 di euro il volume d'affari generato dalle imprese agricole gestite da Cia Emilia Centro