Il comparto mondiale del vino è in salute e in crescita e Amazon ha deciso di non farsi scappare l'opportunità di presidiarlo con i propri prodotti. E così a fine ottobre ha lanciato la sua linea di vino marchiato Amazon, o meglio, Compass Road: il brand scelto dall'azienda per commercializzare le bottiglie.

Ovviamente non è la stessa Amazon a produrre il vino ma si è appoggiata ad un distributore tedesco, Quality wine select, che acquista e vende bottiglie provenienti dalle maggiori zone di produzione. Sono cinque i vini venduti con l'etichetta Amazon: Pinot Grigio Garda Doc (Italia), Grenache (Francia), Merlot (Francia), Chardonnay (Francia) e Riesling (Germania).

La qualità del prodotto, basandosi sulle recensioni lasciate dagli utenti, non è elevata. Il più lusinghiero definisce il vino di Amazon come "senza pretese". Ma c'è chi si spinge a giudizi meno positivi. Sicuramente per un paese come l'Italia, dove il vino è considerato quasi un prodotto sacro, l'idea che una piattaforma e-commerce statunitense si metta a venderlo in Italia appare un sacrilegio.

Eppure quello delle private label è un business in espansione. A fare da apripista sono state le catene della Grande distribuzione organizzata che a cominciare dal Nord Europa hanno iniziato a vendere prodotti con marchio proprio. Una strategia vincente per i supermercati che in questo modo possono avere il controllo sia del canale di distribuzione sia dei prodotti.

Amazon non fa eccezione e sul portale dedicato al cibo, Amazon Fresh, sono molte le referenze commercializzate con il proprio marchio. Sarà interessante vedere se nei negozi Whole Food, acquistati nel 2017 per quasi 14 miliardi di dollari, queste bottiglie saranno in vendita. L'unione perfetta tra online e offline.

Semmai la nota dolente per l'Italia è che Amazon abbia scelto un solo vino nostrano da inserire nella sua proposta commerciale e che abbia scelto come referente un rivenditore tedesco invece che italiano. Ma forse questo è da spiegare con il fatto che la Germania, un paese che produce quantità limitate di vino, ma che ne consuma molto, è esperta nell'acquistare e distribuire bottiglie.

D'altronde questa non è la prima avventura vinicola di Jeff Bezos. Nel 2017 aveva stretto un accordo con la cantina King Estate, in Oregon, per produrre e vendere bottiglie di vino con il marchio Next. Avventura poi conclusa velocemente. Già, perché nell'azienda di Bezos c'è spazio solo per la concretezza: o il prodotto vende oppure viene eliminato.