Grande risultato per il Friuli, che raggiunge un importante standard di efficienza di attuazione nel Psr dopo essere partito un po' in sordina. Concluso invece il progetto Camarg per la promozione delle tipicità locali, mentre in Provincia di Trento c'è sempre più attenzione alla cimice asiatica, con un piano provinciale di contrasto e prevenzione.
 

Friuli Venezia Giulia

Psr 2014-2020, centrati gli obiettivi di attuazione del programma
La Regione ha raggiunto e superato l'obiettivo del livello di spesa "N+3" per il 2019 riguardante la valutazione dell'efficienza di attuazione del Programma di Sviluppo rurale. Ad oggi la spesa pubblica complessiva del Psr ammonta a circa 115 milioni di euro (+5 milioni di euro circa rispetto alla soglia N+3) e l'avanzamento finanziario si assesta al 39%.

"Un risultato certamente non scontato - sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura Stefano Zannier - grazie all'ottima performance del 2018, quest'anno siamo partiti con buon vantaggio nonostante le prospettive di un anno duro, con un potenziale volume di spesa piuttosto limitato, dovuto allo stato di avanzamento ancora iniziale degli investimenti".

Solo nell'ultimo mese sono state autorizzate al pagamento ben 260 domande per un importo complessivo di 7,4 milioni di euro, a cui si aggiungono ulteriori pagamenti di Agea per 1 milione di euro.

"Questi numeri ci hanno consentito di raggiungere la soglia dell'N+3 con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre".


Emilia Romagna

Prodotti locali, concluso il progetto Camarg
Si è concluso il progetto Interreg Med Camarg, iniziato nel 2017 in una partnership fra Italia, Francia, Spagna e Croazia, con l'obiettivo di collegare e promuovere i piccoli produttori locali, sostenendo le loro iniziative sul mercato, con l'obiettivo di offrire al consumatore prodotti freschi e di origine riconoscibile.

I partner hanno lavorato insieme per creare un marketplace online, ovvero negozi web con caratteristiche personalizzate per ogni singola regione partecipante. Sono stati poi promossi alcuni eventi transnazionali per le istituzioni europee e i rappresentanti di altri progetti, attraverso i quali il partenariato ha condiviso l'idea di Camarg e i suoi obiettivi e risultati.
 

Trento

Lotta alla cimice asiatica, la provincia scende in campo con un piano ad hoc
In attesa del piano nazionale, la provincia autonoma di Trento ha deliberato un proprio piano provinciale nel contrasto e alla prevenzione contro la cimice asiatica, un documento predisposto in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach. Le misure contenute riguardano il monitoraggio, la difesa chimica, l'installazione di reti anti-insetto, il controllo biologico e la diffusione delle migliori pratiche agronomiche. E' previsto poi l'allevamento e la distribuzione di parassitoidi alloctoni, come il Trissolcus Japonicus e la Trissolcus mitsukurii. Questa misura di contenimento dovrà essere di lungo periodo e ha come obiettivo il debellamento del problema. A queste misure di prevenzione si aggiungono quelle di sostegno al reddito delle aziende agricole danneggiate, ai quali si affiancheranno gli interventi messi in campo nel 2020 dalle Organizzazioni dei produttori e da Co.Di.Pr.A, attraverso il Fondo di solidarietà per danni da fitopatie.

"Finché non sarà raggiunto l'equilibrio naturale grazie all'azione di contrasto degli insetti antagonisti - sottolinea l'assessore Giulia Zanotelli - la lotta diretta all'insetto non sarà in grado di limitare i danni alle colture ad un livello economicamente accettabile, per questo abbiamo ritenuto necessario prevedere nel Piano di azione provinciale per il contrasto alla cimice asiatica anche una serie di misure per garantire il reddito delle aziende agricole e dei lavoratori impiegati nel settore della conservazione e della lavorazione della frutta. E' fondamentale fare sistema per affrontare in modo integrato questa emergenza che, come si sta già verificando in altre regioni, rischia di mettere a repentaglio interi comparti del settore agricolo".