In breve

  • Bruxelles ha in animo di non rinnovare l'autorizzazione all'impiego del chlorpyrifos-methyl, molecola insetticida utile contro la cimice asiatica.
  • L'introduzione della vespa samurai, antagonista naturale della cimice, necessita di tempi lunghi per svolgere un'efficace azione di contrasto.
  • Per la Xylella le autorità comunitarie allentano i vincoli per gli abbattimenti. E c'è un prototipo di macchina che promette di scongiurare il patogeno.
  • Per i danni da Xylella pronti 300 milioni, ma è lite su chi ne deve beneficiare.
  • A Nord la flavescenza dorata sui vigneti e a Sud il "ramo giallo" (Candidatus liberibacter) degli agrumi.
  • Per contrastare l'effetto dei dazi statunitensi arriva maggiore flessibilità per l'impiego dei fondi destinati alla promozione dei vini all'estero.
  • Il mancato impiego delle risorse per i Psr comporterà la restituzione a Bruxelles di oltre 400 milioni di euro non utilizzati.
  • La svolta verde della Ue presentata da Ursula von der Leyen, con investimenti da 300 miliardi all'anno e il coinvolgimento dell'agricoltura.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.


Armi spuntate contro la cimice

Il chlorpyrifos-methyl è un insetticida presente nel catalogo di numerose industrie chimiche, la cui autorizzazione all'impiego è in scadenza con il 31 gennaio del prossimo anno.
Stando alle prime anticipazioni provenienti da Bruxelles, le autorità comunitarie non vorrebbero rinnovarne l'autorizzazione.

E' quanto si apprende da “Il Fatto” del 6 dicembre, che commenta i risultati di alcune ricerche che avrebbero evidenziato la pericolosità di questo principio attivo.
L'obiettivo, si legge, è quello di vietarne l'impiego, come già avviene in otto paesi: Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Slovenia, Svezia e Regno Unito.
La decisione di vietare questo insetticida solleva però molte preoccupazioni per la lotta alla cimice asiatica.
Lo ricorda “Il Resto del Carlino” dell'8 dicembre, mettendo in evidenza che la lotta attuata con il lancio della vespa samurai, nemico naturale della cimice asiatica, avrà risultati efficaci soltanto fra qualche anno.

Che il no a questa molecola insetticida possa comportare gravi danni alla frutticoltura lo conferma il 10 dicembre anche la “Gazzetta di Parma”.
Quello della cimice asiatica non sarà un problema di facile soluzione. La conferma arriva dal centro ricerche Ferrero, che parlando dei noccioleti dalle pagine de “La Stampa” dell'11 dicembre, fa sapere che sarà difficile veder sparire la cimice asiatica , ma l'obiettivo deve essere comunque quello di poterla contrastare con soluzioni efficaci e durature, nel rispetto dell'ambiente e della salute umana.

In tema di agrofarmaci va segnalato l'articolo pubblicato da “Il Messaggero” dell'8 dicembre, dove si puntualizza che in questo campo l'Italia è ai vertici mondiali, con un giro di affari di circa 850 milioni di euro.
 

I soldi della Xylella

Sul fronte fitosanitario riflettori ancora puntati sulla Xylella, dopo che da Bruxelles sono giunti vincoli meno stringenti per le eradicazioni degli olivi.
Il Fatto” dell'11 dicembre spiega infatti che per individuare gli olivi da tagliare si passerà da un raggio di 100 metri a uno di soli 10 metri dalla pianta infetta.

Di Xylella si parla poi nella bozza di decreto nella quale si definiscono i fondi da stanziare per andare incontro ai danni subiti dagli agricoltori.
In ballo, spiega la “Gazzetta del Mezzogiorno” dell'11 dicembre, ci sono 300 milioni di euro da destinare sia agli agricoltori sia a vivaisti e mondo della ricerca.
Un'ipotesi di lavoro che però non sembra piacere a tutti.
Nello stesso giorno il “Quotidiano del Sud” spiega infatti che si vorrebbe che questi finanziamenti siano rivolti soltanto ad agricoltori e frantoiani.

Parlando della Xylella, “Il Sole 24 Ore” del 10 dicembre anticipa la messa a punto di una macchina che utilizzando il vapore promette di eliminare le uova della "sputacchina", che di questo patogeno è il vettore.
 

Fra vigneti e agrumi

Per i vigneti del Trentino, spiega “L'Adige” in edicola l'11 dicembre, i problemi sono quelli della flavescenza dorata, che ha colpito oltre una pianta su due.
Dai vigneti del Nord agli agrumi del Sud con “Italia Oggi” dell'11 dicembre, che lancia l'allarme sulla possibile comparsa del "ramo giallo", una patologia causata dal Candidatus liberibacter.
 

Olio, non si allenta la crisi

Sui mercati è ancora emergenza per i bassi prezzi dell'olio.
Le maggiori responsabilità per la caduta del prezzo dell'olio vanno però cercate nelle forti importazioni, come si legge l'11 dicembre sul “Corriere di Siena”.

Un'indiretta conferma di questa tesi la si ha dal “Mattino di Puglia” in edicola il 9 dicembre, dal quale si apprende che sono presenti negli stoccaggi oltre 9 milioni di chili di olio straniero.

Fra le cause, spiega la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 9 dicembre, ci sono le frodi commerciali che avvengono aggirando le norme sull'etichettatura.
 

Attenti al semaforo

In tema di etichette fa molto discutere quanto si va proponendo a Bruxelles con la formula "nutri score", una sorta di "semaforo" che variando dal verde al rosso divide gli alimenti in salubri e dannosi.
Se ne parla il 6 dicembre sulle pagine del quotidiano cremonese “La Provincia”, che ospita il parere, nettamente contrario, dell'assessore lombardo all'Agricoltura, Fabio Rolfi.

Parere contrario è anche quello espresso dai produttori di prosciutto, ospitato sulle pagine de “Il Gazzettino” del 6 dicembre.
Queste critiche si aggiungono a quelle espresse il 9 dicembre dalla “Voce di Mantova” e infine da “Il Mattino” del 10 dicembre, tutti concordi nell'evidenziare come queste proposte finiscano con il penalizzare le produzioni made in Italy.

Nel frattempo per i prodotti a marchio di origine sono in arrivo norme più stringenti sui controlli.
Già è operativa quella che riguarda le carni suine, che ora potranno avvalersi di metodologie basate sul controllo del Dna per avere garanzie certe sulla genetica dei riproduttori.
I dettagli si possono leggere il 12 dicembre sulle pagine di "Italia Oggi".
 

Se i soldi tornano a Bruxelles

Da Bruxelles non arrivano solo notizie negative, ma anche qualche segnale positivo con la decisione, riferita il 7 dicembre da “Il Sole 24 Ore”, di dare maggiore flessibilità ai limiti previsti per la promozione del vino sui mercati di esportazione.
Una risposta, come spiega il giorno seguente “La Stampa”, agli effetti negativi dei dazi imposti alle importazioni da parte dell'amministrazione Usa.

L'augurio è che i soldi che la Ue mette a disposizione siano poi utilizzati con efficacia, visto che nel caso delle risorse destinate ai Piani di sviluppo rurale questo non sempre accade, tanto che alcune regioni, come si apprende dal “Quotidiano del Sud” dell'11 dicembre, rischiano di dover restituire i finanziamenti non utilizzati.
Sei, afferma “La Stampa” dell'8 dicembre, sono le regioni che si trovano in questa condizione, per una cifra complessiva di 444 milioni di euro da restituire alle casse di Bruxelles.
 

La svolta verde

Restiamo a Bruxelles con le notizie che riguardano le politiche che i nuovi vertici comunitari intendono mettere in atto.
Al primo posto del piano presentato dalla presidente Ursula von der Leyen al Parlamento europeo c'è l'ambiente, con investimenti di tutto rilievo.

Forte il coinvolgimento del mondo agricolo che sarà chiamato, secondo "Il Giornale" del 12 dicembre, a ridurre l'impiego di agrofarmaci e concimi.
Lo stesso argomento è preso in esame da "Il Fatto", che mette in evidenza le criticità del programma, che prevede fra l'altro una spinta ai progetti in stile "dal produttore al consumatore".

Curioso che mentre a Bruxelles si discute dell'ambiente, al contempo si concede agli Usa di raddoppiare le esportazioni di carni bovine verso l'Europa, pur con la garanzia di essere ottenute senza l'uso di ormoni, come spiega "Italia Oggi" del 12 dicembre.

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