Proteggere e migliorare l'ambiente: questo l'obiettivo primario della partnership firmata tra Federbio e Unione italiana vini.
 
Ma non solo. Conservare e incrementare la biodiversità vegetale anche attraverso l'ottimizzazione del "made in Italy" alimentare, puntare sulla qualità e sull'autenticità del vino prodotto in Italia con metodo biologico e biodinamico, regolamentato e certificato, supportare l'internazionalizzazione delle imprese italiane del settore vitivinicolo.

"Questo accordo concluso con la federazione che rappresenta i vari settori del biologico italiano dimostra la volontà di Unione italiana vini di promuovere l'eccellenza del vino italiano in tutti i suoi aspetti e di adeguarsi costantemente alla nuova sensibilità dei consumatori sempre più attenti a un consumo sostenibile e rispettoso dell'ambiente" ha spiegato Ernesto Abbona, presidente dell'Uiv. "Nel partenariato con Federbio, Uiv apporterà la sua competenza tecnica a tutto campo nell'ambito della produzione di vino biologico".

Le varie tematiche relative alla produzione di vino biologico verranno trattate all'interno del Tavolo tecnico dell'Uiv già attivato. Inoltre le parti, secondo necessità, si consulteranno per definire insieme iniziative progettuali, divulgative, tecniche, formative e promozionali in Italia e all'estero che potranno svolgersi anche all'interno di sistemi fieristici del settore agroalimentare.

"La coltivazione biologica viene identificata sempre di più come un metodo avanzato che contribuisce a esaltare la qualità dei vini, in particolare quando parliamo di vini legati al territorio, anche nelle piccole denominazioni. Data la complessità e la vastità degli obiettivi di sviluppo della vitivinicoltura biologica e biodinamica nazionale, è importante attivare forme di collaborazione e sinergie come quella con l'Unione italiana vini" ha affermato la presidente di Federbio Grazia Mammuccini. "Questo accordo intende preservare e migliorare la qualità dell'ambiente rurale e rafforzare la capacità competitiva e d'innovazione delle imprese italiane del settore attraverso lo sviluppo dell'agricoltura biologica".

Negli ultimi otto anni la viticoltura bio italiana è più che raddoppiata (+107% dal 2011 al 2018), inoltre con un'incidenza pari al 15,8% la nazione è il primo paese per quota di vigneto biologico sulla superficie vitata totale.
 
Secondo i dati Sinab, i vini e gli spumanti biologici hanno fatto registrare un incremento sia per quanto riguarda il fatturato (+38,6% nel 2018) che come quota sul totale del comparto con un'incidenza dell'1,4%. Nei primi otto mesi del 2019 le vendite di vino bio nella grande distribuzione hanno raggiunto 35,2 milioni di euro con una crescita esponenziale del 363% rispetto al 2016 (Fonte: Osservatorio bio Nomisma).