Si va verso la moratoria dei mutui e una sospensione delle rate per due anni. Questa la soluzione allo studio tra ministero delle Politiche agricole e Abi, e che dovrebbe vedere la luce, per dare respiro alle imprese colpite dall'emergenza cimice asiatica e sostenerle per riprendersi dai danni. Il tema è stato al centro di un incontro tra la ministra Teresa Bellanova e il presidente dell'Associazione delle banche Antonio Patuelli.

"Dico a quelle imprese e a quei territori che stiamo mantenendo gli impegni e puntiamo alla moratoria dei mutui e a una sospensione delle rate fino a ventiquattro mesi - ha osservato Teresa Bellanova - un segnale preciso ma soprattutto incisivo, che si aggiunge a quanto già abbiamo previsto in manovra con lo stanziamento di 80 milioni in tre anni".

Secondo la ministra "poter prevedere un allungamento dei tempi di sospensione delle rate fino a ventiquattro mesi" è "un obiettivo importante che dà respiro alle imprese colpite dalla cimice asiatica".

La soluzione prospettata, che segue l'istruttoria in queste settimane condotta dagli uffici tecnici del ministero e dell'Abi, potrebbe così andare incontro e riuscire a rispondere alle esigenze delle imprese dell'agroalimentare nei territori colpiti dalla cimice asiatica.

La situazione è infatti "estremamente seria e grave" - come ha fatto presente l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) - con "un impatto specialmente sui frutteti, soprattutto nell'Emilia Romagna ma ormai anche in diverse aree del Nord Italia, che solo per quest'anno possono arrivare a 350 milioni di euro di danni".

Tra le altre cose, "la presenza della cimice asiatica pone serie preoccupazioni anche in campo ambientale perché l'agricoltura, che soprattutto in Emilia Romagna ma un po' in tutta Italia stava andando verso pratiche sempre più integrate a basso impatto, ha dovuto modificare le attività di contrasto".

I danni causati dalla cimice asiatica sono rilevanti ed estesi a produzioni agricole molto diversificate. Il principale impatto è sulla produzione frutticola. Secondo i dati del Centro servizi ortofrutticoli, per il 2019 sono state stimate perdite complessive in Nord Italia superiori ai 250 milioni di euro, che potrebbero aver raggiunto i 350 milioni di euro. I danni si stanno estendendo anche al Centro Italia ed è prevedibile una progressiva crescita degli impatti economici in seguito all'espansione della cimice asiatica anche alle regioni del Sud.