Nel 2018 in Europa sono stati investiti 900 milioni di dollari in aziende che sviluppano soluzioni innovative per l'agricoltura, la cosiddetta AgTech. Una crescita del 200% anno su anno che ha visto 234 deal chiudersi (dati AgFunder). Il comparto, che mette insieme aziende che producono macchinari innovativi, nuovi agrofarmaci o sementi, comprende anche le startup che sviluppano software per l'agricoltura di precisione e la gestione aziendale. Il comparto ha cubato il 7% degli investimenti, pari a 108 milioni di dollari (+500% anno su anno). Noccioline tuttavia se si guarda la scala globale, dove il comparto ha raggiunto quasi un miliardo di dollari.

Ad investire nelle piccole startup del settore o a sviluppare soluzioni proprie sono spesso le multinazionali dell'agrochimica e dell'agrimeccanica. Per chi vende agrofarmaci e trattori la gestione dei dati si sta rivelando un asset strategico. E così alle aziende agricole vengono proposte piattaforme per la gestione 4.0 dei campi (gratis o a pagamento). Gli obiettivi sono principalmente tre: raccogliere dati, legare il cliente al brand e guadagnare dalle sottoscrizioni.
 

Bayer con Climate Field View

Tra le aziende che meglio si posizionano in questo segmento c'è Bayer, che con l'acquisizione di Monsanto nel 2018 ha incamerato anche The Climate Corporation, una società fondata nel 2006 e acquisita sette anni dopo dalla stessa Monsanto per 1,1 miliardi di dollari. Il prodotto di punta dell'azienda è Climate Field View, una piattaforma per l'agricoltura di precisione disponibile da quest'anno anche in Italia, che raccoglie informazioni provenienti da più fonti per fornire all'agricoltore consigli utili alla gestione dei campi.
 

Tramite Field View Drive i dati generati dalle macchine (trattori, mietitrebbie, trince, etc) vengono caricati sulla piattaforma, così come le immagini satellitari, il meteo e le analisi del suolo. Tutti dati che vengono analizzati per fornire all'agricoltore mappe di prescrizione per la semina o la fertilizzazione, ma anche alert nel caso in cui in una parte di campo ci sia un problema, segnalato ad esempio da un calo della vigoria delle piante rilevato dal satellite.
 


BASF con Xarvio

Nell'ambito dell'acquisizione di Monsanto Bayer ha venduto alcuni dei suoi business a BASF, la quale ha così acquisito Xarvio, la piattaforma di digital farming che Bayer aveva iniziato a sviluppare prima dell'operazione di mercato.

Xavrio Field Manager è la suite di applicativi per il digital farming di BASF. Field Monitor, per ora disponibile solo negli Stati Uniti e in alcuni Stati Ue (non in Italia), permette agli agricoltori di avere le previsioni meteo e grazie alle immagini satellitari di calcolare la biomassa del campo e il vigore vegetale della coltura. Questo permette di gestire al meglio tutte le attività di campo, dalla protezione alla nutrizione.

All'interno del pacchetto ci sono poi Spray Timer e Zone Spray. Il primo è un Dss che fornisce raccomandazioni sulle applicazioni di fungicidi per alcune colture sfruttando i dati inseriti dall'utente (tipologia di lavorazione del terreno, precessione colturale, etc..) e dati meteorologici. Zone Spray invece utilizza le immagini satellitari per sviluppare mappe di prescrizione per l'applicazione di fungicidi.
 

Infine Xarvio Scouting App, scaricabile anche in Italia gratuitamente su smartphone, permette, tramite una semplice foto scattata col cellulare, di identificare la malattia che ha colpito una pianta. Così come riconoscere una infestante e contare gli insetti presenti sulle trappole cromotropiche.
 

Corteva con Granular

Nel 2017 DuPont ha finalizzato l'acquisizione di Granular, società californiana che ha messo a punto una piattaforma per il digital farming. Anni prima Pioneer (sempre del Gruppo DuPont) aveva sviluppato Encirca, un'altra tecnologia per il precision farming. Dopo la fusione tra Dow e DuPont, entrambe le piattaforme sono confluite nella neonata Corteva. La nuova azienda, che ha ereditato i business agro dei due colossi statunitensi, dovrebbe far sbarcare Granular in Europa il prossimo anno, ma non si sa se anche in Italia.
 

Granular fornisce consigli circa la semina e la fertilizzazione a dosi variabili. Invia alert sullo smartphone in caso di problemi ai campi rilevati attraverso immagini satellitari. C'è poi una parte dedicata alla gestione della contabilità aziendale e del personale, a cui possono essere assegnati compiti. Grazie all'acquisizione effettuata nel 2015 di AcreValue, Granular permette agli utenti di confrontare il valore dei terreni, un utile strumento in caso di vendita, acquisto o affitto.
 

Syngenta con Cropio

Anche Syngenta si sta muovendo in questo settore, diversificando però le sue acquisizioni su base regionale. Ad inizio 2018 ha messo a segno l'acquisizione di FarmShots. Si tratta di una azienda statunitense che ha sviluppato una piattaforma per il digital farming basata sull'interpretazione di immagini satellitari. Il software è in grado di misurare la vigoria della coltura e suggerire all'agricoltore le aree in cui effettuare sopralluoghi per identificare eventuali malattie, insetti o carenze nutritive. Negli Usa il servizio è integrato nella piattaforma AgriEdge Excelsior (Land.db), un applicativo per la gestione delle aziende agricole.
 

Nel 2018 Syngenta ha messo a segno anche l'acquisizione di Strider, una delle piattaforme di digital farming più usate in America Latina. Mentre in Cina la multinazionale con sede a Basilea, ma controllata dalla conglomerata cinese ChemChina, offre la piattaforma Modern Agricultural Platform. E per consolidare la sua presenza in Europa a settembre di quest'anno Syngenta ha acquisito The Cropio Group, una società che ha sviluppato una piattaforma per il digital farming presente in cinquanta paesi ma diffusa soprattutto nell'Est Europa.
 

CNH Industrial con AgDNA

Se queste sono le tecnologie sviluppate e acquisite dai giganti dell'agrochimica, un contributo importante alla digitalizzazione dell'agricoltura lo danno anche le grandi aziende dell'agrimeccanica. Il 3 settembre di quest'anno il Gruppo CNH Industrial, che controlla marchi come New Holland, Case IH e Steyr, ha annunciato di aver raggiunto un accordo per l'acquisizione di AgDNA, una società statunitense che ha sviluppato una piattaforma per l'agricoltura digitale che utilizza dati provenienti da varie fonti (macchine, attrezzature, centraline meteo, etc.) per fornire all'agricoltore suggerimenti su come ottimizzare il proprio lavoro, ad esempio con la produzione di mappe di prescrizione.
 

Collegata con la telematica di gestione delle flotte dei brand agricoli di CNH Industrial (Case IH AFS Connect e New Holland MyPLM Connect), sarà possibile riunire in un'unica piattaforma un'ampia gamma di flussi di dati provenienti dalle macchine, anche di terze parti, così da facilitare processi decisionali tempestivi.
 

John Deere con Operations Center

John Deere ha investito molto nel suo Operations Center che permette di avere su smartphone o tablet tutti i dati relativi alle macchine, ma anche le informazioni sui campi, come le colture seminate nel tempo, le operazioni effettuate o il meteo. Infine permette di coordinare i collaboratori in azienda.
 

Le macchine che montano il sistema telematico JDLink Connect trasmettono automaticamente tutti i dati di campo all'Operations Center, eliminando la necessità di usare chiavette Usb per trasferire informazioni una volta in ufficio. In questo modo i dati sono immediatamente disponibili per tutti gli utenti registrati.
 

Agco con Fuse

Anche il Gruppo Agco (Fendt, Massey Ferguson, Challenger, Valtra) ha messo a punto una piattaforma per il digital farming denominata Fuse. Sotto questo nome sono raccolte tutte le tecnologie che il Gruppo ha sviluppato nei vari ambiti di applicazione delle macchine agricole. Si va dalla telemetria alla gestione delle flotte, passando per la guida parallela e il controllo delle sezioni delle attrezzature. E poi la realizzazione di mappe di produzione per finire con la gestione dello stoccaggio ed essiccazione delle granaglie.
 

 

Kubota con Kubota Smart Agri System

Per ottimizzare il lavoro in azienda, ridurre il fabbisogno di manodopera e rendere le produzioni più efficienti Kubota ha sviluppato KSAS (Kubota Smart Agri System). Si tratta di una piattaforma che aggrega i dati generati dai mezzi in campo e quelli immessi dall'agricoltore, oltre a quelli provenienti da fonti terze, come le centraline meteo, al fine di ottimizzare l'utilizzo di input produttivi. KSAS fornisce quindi mappe di prescrizione per semine e fertilizzazioni e consigli sulla difesa.

Kubota con Kubota Smart Agri System

KSAS dialoga anche con la rete di assistenza Kubota (nel caso di malfunzionamenti o manutenzione), con gli impianti idrici per la sommersione delle risaie e con i droni per l'applicazione di prodotti e il monitoraggio delle colture. Nel caso della coltivazione del riso il sistema è anche in grado di interfacciarsi con gli stoccatori e gli essiccatori in modo da coordinare la produzione.