Il progresso e l'innovazione. Un connubio grazie al quale sono stati premiati i migliori interpreti della 'modernità' dell'agricoltura. A farlo ci ha pensato Confagricoltura che ha messo in fila tredici imprese che si sono messe in evidenza per il proprio impegno nell'utilizzare le più avanzate soluzioni tecnologiche e digitali, nell'aggregarsi per raggiungere determinati obiettivi, e che sono riuscite a combinare sostenibilità economica ed ambientale, facendo attenzione al territorio.

E allora si scoprono le avanguardie: dai sistemi idroponici fuori suolo con recupero dell'acqua per l'irrigazione alla precision farming che unisce dati satellitari, dati raccolti con i droni e con i sensori in campo, big data; dalla viticoltura 4.0 alla difesa integrata delle colture; dalle reti e filiere della birra artigianale, sostenibile e territoriale, alle gallette di cereali, dai parchi artistici a cielo aperto al provocatorio museo del letame dell'azienda zootecnica che è poi un progetto di design ed economia circolare.

"Si parla tanto di agricoltura 4.0, di rivoluzione digitale, di economia circolare, di sostenibilità di reti e filiere, di 'agri-cultura' - ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - con l'iniziativa del nostro premio abbiamo voluto presentare esperienze concrete, attività lungimiranti, coraggio imprenditoriale. C'è un volto nuovo dell'agricoltura, c'è un entusiasmo tangibile e contagioso".


Il premio

Il "Premio nazionale per l'innovazione in agricoltura" di Confagricoltura era indirizzato a tutti coloro che avessero sviluppato o implementato negli ultimi tre anni soluzioni innovative. Tre le sezioni: nuove frontiere (innovazioni tecnologiche relative a processi, prodotti e servizi, applicati a livello di impresa); reti, filiere (soluzioni innovative intraprese tra due o più attori); smart land, smart city (innovazioni che mettano in relazione le aree rurali con quelle urbane e progetti capaci di unire arte, turismo e cultura, creando sinergie fra la dimensione agricola e quella culturale nelle sue varie forme).


Alcune delle aziende premiate da Confagricoltura

La società agricola Antonio Gandini ha vinto nella categoria nuove frontiere, per aver realizzato undici ettari di serre per la coltivazione di quattro varietà di pomodoro, con un sistema di recupero dell'acqua, ottenendo un aumento dei volumi produttivi e una riduzione di costi, consumo di acqua e trattamenti fitosanitari.
Il primo premio nella categoria reti e filiere, dedicato alle aggregazioni, è andato a Cerealinnova, un gruppo di cerealicoltori, panettieri, titolari di agriturismi e mastri birrai, che insieme hanno realizzato una birra artigianale. Nella categoria smart land, smart city, il premio è stato vinto ex aequo dalle due società Genagricola e Chiarlo. Genagricola ha costruito un vero e proprio parco agricolo innovativo, artistico e pedagogico, con un'offerta integrata di spazi museali, paesaggistici e di esperienze ludiche e ricreative. Sulla stessa linea l'azienda agricola vitivinicola Chiarlo, che ha aperto un parco artistico permanente nel suo vigneto, con il coinvolgimento di artisti di fama mondiale e la realizzazione di un sistema multimediale.


La prossima legge di Bilancio

Una spinta è arrivata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che è intervenuto all'evento: "Nella prossima legge di Bilancio stiamo intervenendo in modo significativo sugli investimenti nel settore agricolo e alimentare. Ricerca e tecnologia devono essere incentivate. Dobbiamo cercare di lavorare tutti nella direzione giusta che non è il modello dissipativo. Lo sviluppo ecosostenibile è il più giusto ma contribuisce anche significativamente sulla competitività. Le imprese agricole devono poter disporre di determinate strutture adeguate alle sfide".

"Il nostro paese ha bisogno di momenti come questo, perché l'agricoltura italiana è un'agricoltura che deve andare nella direzione che stanno chiedendo gli agricoltori italiani, in particolare quelli giovani. In Europa siamo l'agricoltura che ha più giovani in agricoltura, e questi hanno bisogno di nuove tecnologie - ha fatto presente il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio - quando ci sono eventi come questi dove si valorizzano le tecnologie e si valorizza l'agricoltura del presente e del futuro, penso che si vada nella direzione indicata dal governo".


L'agenda digitale dei campi

Il presidente di Confagricoltura ha avanzato la richiesta di un'agricoltura aperta alle nuove istanze economiche, ambientali e sociali, che "sperimenta, si rinnova profondamente, e che è al passo con i tempi e le attese" e "guarda al futuro". Secondo Giansanti "le tredici imprese e aggregazioni che abbiamo premiato sono 'testimoni' di un percorso di rinnovamento in atto, che sta già cambiando profondamente il settore agricolo".

In particolare ha chiesto una specifica 'Agenda digitale per l'agricoltura' che preveda: piano educativo di imprenditorialità e digitale rivolto agli imprenditori del mondo agricolo; progetto strategico sui big data del settore agricolo con piattaforme integrate e coinvolgimento di chi genera il dato; piano di infrastrutturazione digitale dei terreni agricoli (smart land); finanza del digitale a misura di azienda agricola; incentivi per l'aggregazione delle Pmi agricole per diffondere e gestire l'innovazione; un programma di impresa 4.0 in chiave agricola e Pmi, prevedendo hub di innovazione digitale (Dih) che forniscano servizi alle imprese e poli di ricerca e innovazione (competence center) collegati alle università, alla ricerca ed alle imprese.


Il premier e il nuovo umanesimo 

Per il premier Conte l'agricoltura è il settore di attività elettivo per perseguire un nuovo umanesimo, mettendo l'uomo al centro delle nostre iniziative: "L'agricoltura è fondamentale per perseguire un nuovo umanesimo - ha detto - adesso intravediamo solo l'aurora del nuovo umanesimo. Voi che rappresentate il mondo agricolo, voi siete il buon governo. Quella è l'Italia che amiamo e che ci piace. La questione dell'eredità ambientale è oggi impellente. Noi siamo custodi del nostro pianeta. Abbiamo una grande responsabilità. Ogni umanesimo nasce sempre con periodi di crisi e prelude a nuove fioriture. Dobbiamo far di tutto per rimettere l'uomo, l'unicità del suo essere, al centro delle nostre iniziative anche economiche".