Prosegue su AgroNotizie la rubrica dedicata a migliorare la conoscenza delle pratiche di uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci, obiettivo dell'iniziativa Bayer AgriCampus.
 
Bayer AgriCampus

Periodicamente le nostre campagne sono devastate dalle cosiddette bombe d'acqua, eventi meteorologici avversi capaci di riversare sul territorio oltre tre centimetri di acqua in un'ora. Questi nubifragi arrecano danni diretti alle colture e al terreno. E gli effetti negativi si fanno sentire di più in agroecosistemi con bassa biodiversità.

In altre parole i campi che non hanno una copertura vegetale permanente e che ospitano poca fauna, come i lombrichi, sono meno capaci di mitigare gli effetti degli eventi avversi. Vale per le bombe d'acqua, ma in generale per tutti gli stress abiotici (caldo intenso, vento, salinità del terreno...) e biotici (malattie fungine, insetti dannosi, malerbe...).

"La biodiversità è la quantità di specie, animali e vegetali, che convivono in un unico luogo. Organismi che hanno esigenze diverse che però riescono ad essere soddisfatte dall'ecosistema. Più biodiversità c'è, più esigenze sono rispettate, più risorse sono disponibili nel territorio", spiega ad AgroNotizie Nicola Tormen, naturalista di Wba - World biodiversity association, un'organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2004 per volontà di un gruppo di persone, accademici e non, accomunate dalla passione per la natura. "La complessità biologica di un luogo è un indice per valutare la sua capacità di adattarsi al cambiamento, la cosiddetta resilienza".

Nel 2010 Wba ha lanciato Biodiversity friend. Si tratta di una certificazione che valuta l'impegno di una azienda agricola nella riduzione della perdita di biodiversità sul territorio, ma rappresenta anche uno stimolo per l'azienda stessa verso un incremento progressivo della diversità biologica. In questo senso gli agricoltori diventano veri e propri custodi dell'integrità ambientale del territorio.

Wba è ospite di AgriCampus, il progetto promosso da Bayer per sostenere l'uso consapevole degli agrofarmaci, e partner di Bayer Forward Farming, un progetto che grazie al sostegno di partner terzi mira a portare nelle aziende agricole quelle tecnologie e conoscenze utili ad aumentare la sostenibilità delle produzioni (come abbiamo raccontato nel caso dell'Agricola Moranda).
 
Presso la Bayer Forward Farm sono state installate diverse arnie
Presso la Bayer Forward Farm sono state installate diverse arnie

Tormen, perché la tutela e la promozione della biodiversità è importante in agricoltura?
"Perché un agroecosistema ricco di specie, vegetali e animali, è più ricco di risorse, è più fertile ed è più resiliente. E' cioè maggiormente capace di superare gli stress senza la necessità che intervenga l'uomo".

Ci può fare un esempio del rapporto agricoltura-biodiversità?
"Pensiamo alle siepi campestri. Sono luoghi in cui gli insetti utili possono rifugiarsi e trovare riparo. Insetti che poi saranno benefici non solo per l'azienda agricola che le ha piantate, ma per tutto l'agroecosistema, fatto anche dalle aziende limitrofe".

La siepe però può essere anche un reservoir di insetti dannosi e malattie, no?
"La scelta della varietà da impiantare deve essere fatta con cognizione di causa. Non metterò mai un biancospino vicino ad un vigneto perché può essere dannoso. Ma ci sono un gran numero di specie che convivono in maniera proficua. Aumentare la biodiversità con consapevolezza non è mai dannoso".

La biodiversità riguarda solo le specie selvatiche o anche quelle coltivate?
"Entrambe. Pensiamo ad un vigneto con 20mila barbatelle, tutte cloni di una medesima vite. Nel caso di una avversità tutte le piante risponderanno esattamente nello stesso modo. Una biodiversità più accentuata, anche se all'interno di una medesima varietà, ha come effetto quello di inserire una maggiore variabilità di risposta. Una maggiore resilienza".


 
Come si fa a dire se un agroecosistema ha una biodiversità elevata oppure bassa?
"Come Wba abbiamo elaborato tre indici che misurano le chance di conservazione della biodiversità. Abbiamo definito dei protocolli di analisi con degli indicatori che andiamo a ricercare nel terreno, nell'acqua o nella parte aerea delle colture e che ci danno una indicazione di quanto un ambiente tende alla biodiversità".

Ci può fare un esempio di come 'pesate' la biodiversità in campo?
"Per quanto riguarda il terreno abbiamo selezionato insetti, anellidi e molluschi che sono indice di biodiversità e ad ognuno abbiamo dato un punteggio. Con un vaglio entomologico setacciamo dei campioni di suolo, in diverse zone del campo, e conteggiamo quali tipologie di organismi sono presenti e in che misura. Ne risulta un punteggio che può dare una stima di quanto un agroecosistema è biodiverso".

Ci sono organismi che valgono di più in termini di biodiversità?
"Assolutamente sì. Le formiche ad esempio hanno un punteggio basso perché risentono poco dei cambiamenti al loro habitat. Mentre i lombrichi sono ottimi indicatori, perché sono esseri molto più delicati".

Che cosa disturba la vita dei lombrichi?
"L'aratura profonda è una di quelle pratiche che mette in serio pericolo la vita dei lombrichi. Se si vuole preservare la biodiversità è dunque preferibile la minima lavorazione o la semina su sodo, accompagnata anche dall'utilizzo di cover crop. Queste tecniche incentivano la presenza dei lombrichi e di tutti quegli organismi che solitamente sono presenti nel terreno quando troviamo questi anellidi".

Gli agricoltori devono comunque sostenere e difendere la crescita delle piante con fertilizzanti e agrofarmaci. Perché dunque dovrebbero mettere in atto delle pratiche volte ad incrementare la biodiversità?
"Perché così è molto più facile far star bene una pianta, che naturalmente predilige suoli ricchi di vita. Del mais o delle viti che crescono in ambienti biodiversi supereranno con più facilità eventuali stress, ad esempio idrici. E una pianta meno stressata è una pianta che si ammala meno e produce di più".

A livello generale quali sono i comportamenti che un agricoltore dovrebbe adottare per promuovere la biodiversità?
"Prima di tutto seguire l'etichetta quando utilizza degli agrofarmaci. Sicuramente prediligere le tecniche di lavorazione del terreno che non invertono gli strati di suolo. Meglio quindi la minima lavorazione o la semina su sodo. Vanno bene anche le cover crop, perché proteggono il suolo e lo arricchiscono. E' bene poi lasciare spazi inerbiti a bordo campo, meglio se seminati con essenze locali mellifere, per dare nutrimento agli insetti pronubi".

Anche la presenza degli insetti può essere incentivata?
"Si può agire su due direttrici. La prima è offrendo rifugio. Ad esempio piantumando siepi campestri, oppure preservando muretti a secco, o ancora installando insect hotel o anche arnie per le api. La seconda invece riguarda l'offerta di cibo. Spesso gli insetti scarseggiano perché non sanno cosa mangiare. Ecco allora che lasciare zone inerbite è una utile strategia".
 
Insecto hotel (a sinistra) e bat box (a destra) installati presso la Bayer Forward Farm
Insecto hotel (a sinistra) e nido per uccelli (a destra) installati presso la Bayer Forward Farm

In campagna non ci sono solo campi, ma anche fossi, rogge, canali.... anche qui è bene preservare la biodiversità?
"Assolutamente sì. In ambiente acquatico sono presenti alcuni insetti, come le libellule, utili all'agricoltore. La prima cosa da fare è evitare che i fossi vadano completamente in asciutta. Questo anche per preservare la capacità dell'invaso di rallentare i flussi di acqua durante piogge abbondanti".

Nell'Agricola Moranda sono state installate anche delle arnie, come mai?
"Perché sono un incredibile termometro della salute di un agroecosistema. Un'ape può percorrere tre chilometri alla ricerca di cibo e porta a casa ciò che trova. Se la comunità sta bene significa che l'ambiente è sano e ricco di nutrienti, altrimenti...".

Parliamo dei costi. L'agricoltura non è un settore ricco, molte aziende sono frenate dall'idea di avere spese aggiuntive...
"La tutela della biodiversità va a vantaggio dell'azienda agricola stessa, inoltre molti Psr prevedono aiuti per chi mette in pratica azioni volte a migliorare la sostenibilità delle produzioni. Infine, il consumatore è sensibile a questo tema".

In che modo la tutela della biodiversità può essere valorizzata economicamente?
"Il consumatore è sempre più attento a ciò che compra e dà per assodate alcune caratteristiche, come ad esempio la sicurezza dei prodotti. Oggi si vuole andare oltre, prediligendo produzioni sostenibili, che rispettino l'ambiente. Per chi fa specialità e vende direttamente al consumatore, come nel caso del vino, è facile valorizzare economicamente il proprio impegno. Purché alle spalle ci sia un lavoro serio, comprovato magari da una certificazione".
 

Tutela della biodiversità: anche #iocitengo

Biodiversità significa ricchezza di forme di vita nell'azienda agricola. Una ricchezza che fa bene prima di tutto al lavoro dell'agricoltore, il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per l'iniziativa AgriCampus.

Un ambiente biodiverso resiste meglio agli stress abiotici, come le 'bombe d'acqua', ma anche a quelli biotici, come malattie e insetti. Questo si traduce in una maggiore facilità di lavoro per l'agricoltore che a fronte di un impegno nella tutela degli organismi animali e vegetali può contare su un luogo di lavoro più sano e piacevole. E a ringraziare sono tutti gli abitanti del territorio, che possono giovarsi di un ambiente ricco di vita.
 
Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line è partner e su AgroNotizie ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo





 

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