In breve

  • Il viceministro all'Agricoltura di Pechino, Qu Dongyu, prende il posto di José Graziano da Silva alla guida della Fao. I timori degli Usa e i dubbi sul voto italiano.
  • Ancora una volta gli agricoltori devono fare i conti con eventi climatici estremi, questa volta concentrati nelle aree del Nord e in particolare in Emilia Romagna.
  • La cimice asiatica all'assalto dei noccioleti piemontesi come dei frutteti pugliesi. Dove però è sempre la Xylella degli ulivi a destare i maggiori timori.
  • Accordo al rialzo per il pomodoro da industria del Sud, ma crolla il prezzo del grano e gli agricoltori mettono in moto i trattori. Riso, riapre l'import agevolato.
  • La corsa della mozzarella, che traina l'agroalimentare del Sud e che potrebbe fare molto di più con adeguate infrastrutture.
  • Si avvicinano le scadenze fiscali e arrivano i chiarimenti su come vanno calcolate alcune imposte che riguardano anche il mondo agricolo.
  • C'è chi può contare sugli anticipi della Pac, mentre in alcune regioni, la Puglia fra queste, c'è il rischio disimpegno dei fondi per i ritardi nei bandi Psr.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

La Cina alla guida della Fao

Fra le notizie in primo piano di questi ultimi giorni c'è la nomina del cinese Qu Dongyu come direttore generale della Fao, l'istituzione che fa capo all'Onu e che si occupa di alimentazione e agricoltura con il fine di contribuire ad accrescere nel mondo i livelli di nutrizione.
Una svolta importante, che ha sollevato molte discussioni delle quali i giornali si sono fatti interpreti a iniziare da “Repubblica” che il 24 giugno pubblica un breve profilo del nuovo direttore, biologo e viceministro all'Agricoltura del governo cinese.

Molti gli interrogativi della prima ora su quale sia stata la scelta fatta dall'Italia e “Il Messaggero” del 25 giugno ha chiarito che il nostro paese si è espresso a favore della candidata francese, Catherine Geslain-Lanéelle.
La Stampa” nello stesso giorno commenta la posizione degli Usa, che sulla scia della guerra dei dazi con la Cina si dicono preoccupati della presenza di un esponente cinese alla guida della Fao.

Interessante infine il commento de “Il Foglio”, tutto incentrato sugli equilibri fra Cina e Usa.
A questo proposito “Italia Oggi” del 25 giugno analizza i possibili scenari della contrapposizione commerciale fra Usa e Cina, evidenziando che le maggiori ripercussioni negative si registreranno in Europa e in Italia.
Ancora su "Italia Oggi", del 27 giugno in questo caso, un ulteriore approfondimento sui retroscena di questa salita ai vertici della Fao da parte della Cina, funzionale a superare le difficoltà di Pechino sulle risorse alimentari.
 

Clima pazzo

I vigneti e i frutteti, poi il mais e il riso, sono le colture che insieme alle altre contano i danni dell'ondata di maltempo che si è abbattuta in particolare nelle aree del Nord, flagellando i campi con vento, pioggia e grandine.
Fra le regioni più colpite l'Emilia Romagna e “Il Resto del Carlino” del 24 giugno si occupa di quanto accaduto nel modenese, con vigneti distrutti e pere spaccate dalla grandine.
Nella vicina Reggio Emilia le coltivazioni di mais sono state "defogliate" e la “Gazzetta di Reggio” dà voce ai timori degli allevatori per la carenza di alimenti per il bestiame che ne potrebbe derivare.

Non è andata meglio in altre regioni, dalla Lombardia al Veneto e “Il Tempo” del 24 giugno, dopo aver ricordato i danni alle coltivazioni di grano, allettate proprio in prossimità della mietitura, ricorda che questi eventi climatici estremi sono aumentati rispetto allo scorso anno.
E dopo i nubifragi il “Gazzettino di Padova” del 27 giugno mette in guardia sulle conseguenze che l'ondata di caldo potrebbe avere sulle produzioni agricole, in particolare su frutta, verdure e mais.

Di cambiamenti climatici si parla il 24 giugno sul “Corriere del Mezzogiorno”, in questo caso per commentare l'aumentare del rischio siccità per i campi del Sud.
A soffrirne maggiormente è la Sicilia, dove questo rischio è del 70%, seguita dalla Puglia con il 50%.
 

Patologie in agguato

Dove non è arrivato il maltempo ci hanno pensato le infestazioni di cimici asiatiche, un problema sentito in particolare dalle coltivazioni del Nord e “La Stampa” del 23 giugno descrive come nell'astigiano si stia facendo di tutto per arginare la presenza di questo insetto nei noccioleti.

Le cimici asiatiche ora impensieriscono anche le coltivazioni pugliesi, come si apprende dalle pagine di “Repubblica” del 23 giugno dedicate alla cronaca di Bari.
Alla cimice asiatica, scrive il “Quotidiano di Foggia” del 25 giugno, si aggiunge ora anche la Drosophila suzukii, un moscerino della frutta particolarmente temuto per gli attacchi alle ciliegie.
Salendo a Nord, il "Trentino" del 27 giugno segnala l'aumentato rischio per le coltivazioni di actinidia più datate e per questo più facilmente aggredibili dal cancro batterico del kiwi.

In Puglia è comunque la Xylella il problema fitosanitario più preoccupante, tanto che i danni che ne conseguono hanno portato alla perdita di 5mila posti di lavoro nel Salento, questa almeno la stima riportata in una breve notizia pubblicata il 21 giugno dal “Corriere del Mezzogiorno”.

A proposito di Xylella, la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 23 giugno commenta il responso del Consiglio di Stato, che chiamato a esprimersi su questa patologia ha confermato come l'unica riposta possibile per arginare il problema resti il taglio degli ulivi.
Intanto l'assenza di monitoraggi denunciata dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 25 giugno lascia aperta la porta all'espansione della Xylella, che ora minaccia gli ulivi monumentali di Ostuni.

Grido di allarme anche per gli oleandri, afferma il “Nuovo quotidiano di Lecce” del 26 giugno, dopo la comparsa della Xylella in alcuni oleandri presenti in città.
Il mondo scientifico continua tuttavia a cercare risposte e dal Cnr arriva la scoperta di un fungo che parrebbe in grado di ostacolare lo sviluppo del patogeno. Ne dà anticipazione il 23 giugno il “Giornale di Brescia”.
 

I mercati

Sui mercati monta la protesta degli agricoltori della Basilicata per i bassi prezzi di pesche e albicocche, e i trattori sono in marcia da Montalbano Jonico a Scanzano, come racconta la “Nuova del Sud” del 22 giugno.
Le cause di questi ribassi dei prezzi delle albicocche, come spiega “Italia Oggi” del 26 giugno, sono da ricercare nell'eccesso produttivo e nelle importazioni in dumping provenienti dalla Spagna.

In Sardegna, si legge il 24 giugno su “Unione Sarda”, è il basso prezzo del grano, fermo tra i 21 e i 23 euro al quintale, a indurre gli agricoltori a mobilitarsi.
Non va meglio in Capitanata, afferma il "Quotidiano di Foggia" del 27 giugno, dove il prezzo del grano è sceso in questi ultimi giorni a 23 euro al quintale.

Accordo al rialzo per il prezzo del pomodoro da industria al Sud, che cresce del 9% rispetto alla campagna precedente per raggiungere quota 95 euro a tonnellata per il tondo e 105 euro per il lungo, come precisa il 22 giugno la “Nuova del Sud”.

Nuovi timori per il riso italiano arrivano dagli accordi sottoscritti da Bruxelles con il Vietnam.
Ne parla con toni critici “Libero” del 26 giugno, mentre “Italia Oggi” precisa in una breve notizia che le quantità che entreranno in Europa a dazio agevolato saranno di circa 80mila tonnellate.


Agroalimentare e Mezzogiorno

Non c'è solo il pomodoro nel "paniere" dei prodotti agroalimentari del Sud che possono vantare nomi di eccellenza come la Mozzarella di bufala Dop, che da sola vale 391 milioni di euro e che insieme alle altre 64 Dop espresse dal Mezzogiorno porta l'intera filiera a quota 113 miliardi.
Nota dolente, spiega però il “Corriere del Mezzogiorno” del 24 giugno, sono le esportazioni, che nel loro insieme rappresentano solo il 17% dell'export italiano in questo campo.

Si parla di mozzarella su “Il Mattino” del 21 giugno, dove si cita uno studio della Svimez secondo il quale questo comparto genera un fatturato di 1,2 miliardi e insieme all'indotto occupa oltre 11mila addetti.
Lo stesso studio fa anche notare che la redditività in questo campo è elevata e comunque superiore alla media realizzata dalle Pmi.
 

Attenti al fisco

Si avvicinano le scadenze fiscali e “Il Sole 24 Ore” precisa che per le attività agricole tassate a bilancio è necessaria l'applicazione degli Isa, gli Indici sintetici di affidabilità.
Ma attenzione, non si tratta del solito orpello burocratico, ma di uno strumento attraverso il quale le aziende possono trarre dei benefici.
Gli adempimenti Isa, è sempre “Il Sole 24 Ore” a specificarlo, non sono necessari quando ricorre la presenza del solo reddito agrario.

Italia Oggi” del 25 giugno pubblica una serie di chiarimenti forniti dall'Inps in merito all'inquadramento ai fini contributivi, specificando che non rientrano nel regime agricolo alcune operazioni, come la semina o la potatura, quando non eseguite da aziende non agricole.

Ancora nello stesso giorno “Italia Oggi” si occupa degli obblighi relativi a Irap e Iva, le cui scadenze per le aziende agricole sono rimandate al prossimo 30 settembre.
Un'ulteriore precisazione sulle possibilità di un rinvio arrivano il 26 giugno da “Il Sole 24 Ore”, dal quale si apprende che le imprese agricole rientranti nel reddito agrario non possono usufruire della proroga del versamento delle imposte dirette.

Tutte le agevolazioni Imu, si legge il 27 giugno su “Italia Oggi”, previste per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali si applicano anche per il passato alle società agricole.
 

I soldi di Bruxelles

E' incoraggiante la notizia pubblicata il 21 giugno da “Italia Oggi” a proposito della proroga al primo luglio delle domande per ottenere l'acconto sugli anticipi Pac.

Nubi all'orizzonte invece per i Piani di sviluppo rurale.
I ritardi che si registrano in Puglia rischiano il disimpegno delle risorse disposte da Bruxelles e dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 22 giugno si lancia un appello per utilizzare entro sei mesi i 176 milioni di euro a disposizione, che rischiano altrimenti di essere persi.
Questi ritardi, affermano alcuni, sarebbero colpa dei ricorsi, ma il “Quotidiano di Puglia” del 23 giugno rammenta che ci sono anche altre responsabilità.

Chi non corre rischi di disimpegno delle risorse comunitarie è l'Emilia Romagna, che fra i vari progetti già avviati ha ora approvato un bando per 24 milioni da destinarsi ai giovani agricoltori, come dettagliato su “Il Resto del Carlino” del 23 giugno.

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