Della luna sappiamo moltissimo. Sappiamo che rivolge alla terra sempre la stessa faccia. Sappiamo che causa le maree e che ha ispirato pittori e poeti. Sappiamo che il suo diametro è 3.500 chilometri, circa un quarto di quello della terra, caratteristica che rende i due corpi celesti quasi pianeti gemelli. La tradizione ci dice poi che la luna è fondamentale per l'agricoltura.

Gli anziani tramandano che la legna da ardere deve essere tagliata in inverno con luna crescente, mentre l'imbottigliamento del vino deve essere fatto in luna piena per ottenere vini fermi, crescente per quelli frizzanti e calante per vini dolci o fermi di lungo invecchiamento. Le colture a radice, come patate e carote, devono essere seminate con luna calante, mentre le colture a foglia o a frutto con luna crescente. Una serie infinita di regole, talvolta molto dettagliate, talvolta diverse da regione a regione, talvolta ricche di deroghe, ma con un unico comune denominatore: il fondamentale influsso della luna sull'agricoltura.

Ma sarà davvero vero che la luna gioca questo ruolo fondamentale? Lo abbiamo chiesto a Piero Bianucci, scrittore e giornalista scientifico che da poco ha pubblicato un libro proprio sulla luna (Camminare sulla Luna, ed. Giunti) e che ha parlato di questo argomento durante il Mantova Food&Science Festival 2019.

Bianucci, quali sono gli effetti principali della luna sulla vita sulla terra?
"Sicuramente le maree. Ogni dodici ore circa il livello del mare si modifica per effetto dell'attrazione lunare e in misura minore per quella del sole. In Normandia ad esempio l'oceano ha una escursione di otto metri mentre in Terranova, sulla costa atlantica del Canada, si arriva fino a quindici. Questo ha un effetto importante sulla vita delle popolazioni costiere e sull'ecosistema marino".

E' il mare l'ecosistema maggiormente influenzato dalla luna?
"Direi proprio di sì. Basti pensare che alcune specie di molluschi si riproducono quando c'è luna piena e che sui litorali la vita viene scandita proprio dal ritmo delle maree".

E sull'uomo la luna ha qualche influenza?
"Alcuni sostengono che il ciclo mestruale femminile, che normalmente è di ventotto giorni, sia influenzato dai cicli lunari, della durata di circa ventinove giorni. Si tratta di una similitudine evidente che non può essere certo liquidata come una casualità. Eppure non esistono studi che leghino i cicli della luna con quelli delle donne. Anche dal punto di vista evolutivo darwiniano non si capisce perché una donna con un ciclo di ventotto giorni dovrebbe avere un vantaggio rispetto ad una con un ciclo differente".

Alcuni affermano che anche i parti sono influenzati dalla luna…
"Su questa correlazione sono stati fatti alcuni studi, il più esaustivo dei quali a Parigi su migliaia di parti, e ha messo in evidenza un minimo aumento delle nascite nei primi due giorni dopo la luna piena. Ma si tratta tuttavia di una correlazione lieve e non significativa. Sembra dunque che non ci siano influssi particolari".

Passiamo all'agricoltura, quali sono gli effetti della luna sulle piante?
"Iniziamo col dire che la luna non splende di luce propria ma di quella riflessa dal sole. Durante le notti di luna piena la radiazione solare potrebbe dunque avere un influsso sul metabolismo delle piante, ma minimo. La luce della luna è infatti un seicentomillesimo di quella del sole. Così debole che di fatto non ha un'influenza significativa sulle piante".

Una delle certezze popolari più consolidate è che la legna da ardere vada raccolta con luna crescente, mentre quella da costruzione con luna calante. C'è un fondamento scientifico?
"Assolutamente no. Non ci sono studi che dimostrino questa correlazione. Quello che invece è vero è che la legna va raccolta in inverno, ma questo semplicemente perché l'attività biologica dell'albero rallenta e quindi nel tronco c'è meno linfa e un legno povero di acqua è migliore sia per essere bruciato sia per la costruzione di mobili o edifici".

Si dice anche che la luna crescente aiuti lo sviluppo della parte aerea delle piante e che quindi devono essere seminate con questa luna le piante a foglia o gli alberi da frutto. Mentre la luna calante favorisce lo sviluppo radicale e quindi in questa fase devono essere effettuati i trapianti oppure la semina delle orticole come patate e carote. È vero?
"Anche in questo caso non c'è alcuna evidenza scientifica. Prova ne è che nelle moderne aziende agricole, dove le semine vengono effettuate a calendario o a seconda dell'andamento meteo, non si sono mai verificate fluttuazioni di produzione legate alle diverse fasi lunari".

Magari la luna non avrà un effetto diretto sulle piante, però potrebbe averlo sul clima, no?
"Anche in questo caso mi dispiace dirlo ma gli studi effettuati sull'arco di molti anni non hanno rilevato alcuna correlazione tra le fasi lunari ed eventi atmosferici come piogge, venti intensi o siccità. È un campo che viene studiato fin dall'Ottocento ma senza che si sia arrivati ad alcun risultato".

Perché allora nella tradizione contadina le attività colturali come la semina sono scandite dalle lune?
"Perché per molto tempo i calendari sono stati lunari, come quello dei Sumeri e degli Egizi. Di qui ha origine la tradizione di attribuire a ogni mese la sua luna. I Romani adottarono vari tipi di calendario e quello più antico fu lunare. Seguirono varie riforme, fino a quella di Giulio Cesare, che si riferisce al ciclo solare di 365 giorni, slegato dunque dalle fasi lunari. Nel Cinquecento, con la Riforma Gregoriana, il calendario solare Giuliano fu reso più preciso, ed è quello che ancora usiamo oggi. L'idea che ci fosse un nesso con la luna però sopravvisse, anche perché per la Chiesa cattolica la Pasqua è mobile, e si celebra sempre la prima domenica dopo la prima luna piena successiva all'inizio della primavera".

Non c'è anche una componente psicologica?
"Ebbene sì. Fino a cinquant'anni fa la vita o la morte di un agricoltore era determinata dalla natura. Se il clima era favorevole la famiglia mangiava, altrimenti no. Affidarsi ai cicli lunari era un modo con cui gli agricoltori cercavano di gestire psicologicamente questo costante stato di incertezza. Un modo per avere l'illusione di avere il controllo sulla natura e in definitiva sul caso. Un po' come quei gesti scaramantici che molti di noi fanno prima di affrontare un esame o un evento importante della vita. In fondo sappiamo che toccare legno o sfregare un cornetto è ininfluente, ma lo facciamo comunque".