I sistemi di filiera sono oggetto di forte innovazione a seguito dei nuovi flussi virtuali di dati digitali che accompagnano, e spesso anticipano, i flussi fisici dei prodotti.

La presenza di informazioni così diffuse e a bassissimi costi innesca un'agricoltura più consapevole della propria qualità e dei propri processi di funzionamento e, al contempo, incentiva nuovi rapporti tra le imprese agricole e i sistemi a valle.

In tutti i comparti agricoli vediamo emergere nuove fonti digitali e nuove capacità di elaborazione: le fonti sono sempre più costituite da sensori (di campo, di stalla, di macchina), da dati meteo, da immagini satellitari, serie storiche e sono portate a sintesi da modelli che elaborano e simulano la realtà agricola, aiutando l'imprenditore a prendere corrette decisioni di intervento. Stanno emergendo straordinari supporti alla gestione, a basso costo e user friendly, in grado di allertare, guidare e ottimizzare le operazioni degli agricoltori.

Nuove filiere, digitali e integrate
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Gli interventi diventano più precisi, con minori consumi idrici e di fertilizzanti, e più tempestivi, con supporti, ad esempio, che aiutano a scegliere i tempi di raccolta attraverso le analisi digitali delle curve di maturazione: i risultati sono maggiore qualità, minori costi, maggiore salubrità, anticipazione delle informazioni per migliori flussi logistici e una migliore interazione con i mercati.

Queste informazioni digitali, di diretta pertinenza delle fasi produttive, innescano un nuovo rapporto dell'agricoltura con i sistemi a valle, consentendo una straordinaria tracciabilità e la possibilità di anticipare le informazioni alle fasi successive della filiera. Un caseificio o una cantina, ad esempio, possono anticipare il proprio programma di messa in lavorazione sulla base di informazioni digitali trasmesse da analisi effettuate ancora in sala mungitura o in vigna, i distributori possono simulare meglio i propri programmi logistici, gli importatori e i consumatori possono conoscere meglio la qualità dei beni alimentari, compresi i percorsi di trasferimento, gli ambiti di conservazione, le caratteristiche territoriali.

Queste opportunità sono amplificate dalla possibilità di connettere questi dati e queste funzionalità attraverso nuove tecnologie e strumenti: food integrity tracking, big data analytics, blockchain, mobile app, supply chain finance.


Food integrity tracking e blockchain

Le filiere agroalimentari che si presentano al grande pubblico tramite piattaforme di e-commerce, normali siti e social, sottendono a dati e flussi operativi tutti da gestire. Il food integrity tracking offre un importante valore ai sistemi di filiera: dalle prime esperienze del mercato vinicolo ai diversi settori agroalimentari, si stanno affermando piccoli device (in parte anche sottoforma di etichette intelligenti) che accompagnano il prodotto nel percorso sino al consumatore finale (o all'ultimo distributore) trasmettendo i parametri chiave di temperatura, apertura delle confezioni, umidità, cadute accidentali. Con il food integrity tracking la filiera digitale acquisisce una consapevolezza completa degli effettivi livelli qualità realizzati, sino al cliente finale.

Altra principale tecnologia abilitante le filiere digitali è la blockchain, che consente di identificare il prodotto agroalimentare come un asset specifico, proprio di un percorso certificato e non alterabile. Questa tecnologia, mutuata dal settore finanziario e utilizzata per lo scambio di moneta online, ha catturato l'attenzione di media e investitori internazionali, interessati alla sua possibile applicazione alle filiere agroalimentari, con nuove conferme per le tipicità e per le garanzie di prodotto.

Ad oggi le aspettative iniziali di rapida diffusione della blockchain non si sono realizzate e le principali esperienze si concentrano non già sul fronte delle produzioni agricole, ma su quello della Gdo, Grande distribuzione organizzata. Gli investimenti di Ibm con i partner Walmart e Carrefour dimostrano che questi sono gli ambiti più favorevoli per sostenerne gli investimenti monetari e organizzativi, oltre a poterne soddisfare l'esigenza di forte visibilità presso i clienti finali, elemento fondamentale per recuperare valore da questa forma di garanzia alimentare.

Un ulteriore impulso sarà offerto dalla recente legge 12, del 13 febbraio 2019, che regolamenta e promuove la blockchain e gli smart contract, ad essa spesso collegati, che si attivano automaticamente sulla base di parametri digitali predefiniti. La blockchain, in ogni caso, ha ottenuto l'importante risultato di catturare grande attenzione sul tema dei sistemi di filiera e sull'esigenza di affiancare dati e certificati digitali ai flussi di prodotto.
 

Supply chain finance e i sistemi per ottimizzare gli ambiti logistico distributivi

Probabilmente, più della blockchain, sarà interessante valutare l'impatto della supply chain finance sulle filiere agroalimentari italiane. L'approccio è molto interessante e i risultati ottenuti nel settore manifatturiero sono particolarmente significativi, con crescite importanti per operatori quali Workinvoice, Cashme, Credimi, FinDynamic, Fifty finance beyond. Si tratta di utilizzare la filiera come garanzia per l'ottenimento di credito, superando le informazioni tradizionali e poco tempestive del bilancio e di negoziare i fabbisogni di credito tramite piattaforme online dedicate.

Una ulteriore opportunità sorta dalla possibilità di anticipare i flussi informativi digitali rispetto ai flussi fisici di prodotto è stata la diffusione dei sistemi di ottimizzazione e programmazione, oltre che per le fasi di produzione agricola, anche per fasi di trasformazione, per i percorsi logistico distributivi e la gestione dei mercati. Si aprono nuovi collegamenti con consumatori e cittadini e si aprono nuove alleanze, con cui poter allineare le esigenze dei mercati, della distribuzione, delle produzioni.


Prospettive e impatti delle innovazioni

La portata di queste innovazioni è oggettivamente importante ed è evidente il livello di interesse per le produzioni italiane, particolarmente coerenti con le filiere digitali che, per loro natura, sono destinate a valorizzarne la qualità, la tipicità e i territori di provenienza.

D'altra parte, l'attuazione richiede operatori capaci di districarsi tra le numerose soluzioni disponibili, i necessari investimenti e la capacità di valutarne l'impatto sui risultati d'impresa. Emergono esigenze di aggregazione tra soggetti, di soluzioni tecniche per una migliore acquisizione dei dati e sono richieste decisioni imprenditoriali in grado di abbracciare l'intera visione di filiera, non più limitandosi agli ormai ristretti ambiti agricoli-produttivi. La sfida più grande è quella di integrare meglio tutti i soggetti di filiera, avvicinando i cittadini alle nostre straordinarie offerte alimentari e territoriali.