L'innovazione e la competitività nella filiera del pomodoro da industria, l'analisi e lo studio del settore, sono gli obiettivi del protocollo d'intesa  siglato a Roma dall'Oi del pomodoro da industria del Nord Italia e dal Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, frutto di una collaborazione iniziata già dieci anni fa e poi divenuta sempre più intensa.

"Si tratta di una collaborazione strategica che abbiamo ricercato e che ci consentirà - commenta il presidente dell'Organizzazione interprofessionale Tiberio Rabbonidi diventare interlocutori diretti dei programmi di ricerca di interesse per la filiera del pomodoro"Inoltre, grazie all'intesa, secondo Rabboni si potrà "promuovere o collaborare a specifici progetti di ricerca in partnership con Crea su diversi temi, ad esempio il miglioramento delle rese produttive e del grado brix in campo e di innovazione delle trasformazioni industriali. L'innovazione competitiva e la valorizzazione commerciale della qualità sono oggi le leve su cui agire per incrementare la redditività media della filiera del pomodoro da industria".
 

L'accordo

Il protocollo, redatto da Francesco Mantino di Crea e dall'Oi, è stato firmato dalla vicepresidente del Crea Alessandra Gentile e dal presidente dell'Oi Rabboni. Presenti all'atto della sottoscrizione anche Teodoro Cardi, direttore del Centro di ricerca ortofloricoltura e florovivaismo del Crea, e Roberto Henke, direttore del Centro politiche e bioeconomia e, in rappresentanza dell'Oi, il consulente scientifico Gabriele Canali e il segretario Maria Chiara Cavallo.

In particolare il protocollo si propone di: 
  • rilevare informazioni di carattere socio-economico nelle imprese della filiera;
  • realizzare indagini conoscitive sul comparto, su aspetti economici, tecnico-scientifici, ambientali e sociali;
  • condividere banche dati e supporti informativi tra le parti;
  • organizzare eventi informativi e formativi;
  • collaborare negli ambiti di comune interesse;
  • condividere e realizzare studi, ricerche e sperimentazioni sulla fase di produzione e trasformazione del pomodoro da industria, nonché sulle forme organizzative in merito alla governance della filiera;
  • sviluppare e implementare protocolli di coltivazioni per il miglioramento quanti-qualitativo delle produzioni e della loro sostenibilità ambientale ed economica;
  • valutare le performance agronomiche e di idoneità alla trasformazione industriale di nuovi genotipi.
Questo sarà reso possibile intrattenendo rapporti con il Centro di politiche e bioeconomia del Crea, che sviluppa analisi conoscitive e interpretative delle dinamiche economiche di breve, medio e lungo periodo del settore agroalimentare, e con il Centro di ricerca orticoltura e florovivaismo che svolge ricerche con approcci integrati e multidisciplinari per il miglioramento genetico, la valorizzazione della biodiversità, l'innovazione agronomica e la difesa ecocompatibile delle specie coltivate.