In breve

  • In Sardegna un'epocale invasione di cavallette che nel nuorese ha devastato colture cerealicole e pascoli. Timori anche da parte dei pastori per la possibile carenza di foraggi.
  • La cimice asiatica affligge vaste aree in particolare al Nord. Si tenta la strada della lotta biologica con insetti antagonisti. L'aiuto potrebbe arrivare dall'Anastatus, una piccola vespa.
  • Sempre alta la richiesta di ridurre l'impiego della chimica nella produzione di Prosecco. Intanto cresce il consumo del vino biologico.
  • Sui mercati internazionali resta alta l'attenzione su come potrà evolvere la sfida fra Usa e Cina a colpi di dazi.
  • Si allarga a molti paesi asiatici l'epidemia di peste suina africana che dopo la Cina imperversa ora nei paesi confinanti.
  • Gli ispettori della Ue stanno verificando l'applicazione delle regole per contrastare la Xylella. Nel frattempo il mondo dell'olio fa i conti con l'aumento dell'import da Spagna e Marocco.
  • I conteggi con i quali è stato applicato per anni il regime delle quote latte potrebbero essere sbagliati. Il dubbio ora è che le multe non dovessero essere pagate.
  • Si discute sui fondi comunitari, in alcuni casi bloccati, in altri dirottati per impieghi estranei all'agricoltura.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

Invasione biblica

Prima la siccità, poi le piogge, ora l'invasione delle cavallette, che si aggiunge a quella delle cimici asiatiche.
Non stupisce che la notizia nel rimbalzare sui giornali assuma connotati da "evento biblico", come la descrive “Repubblica” del 10 giugno raccontando i danni provocati dagli sciami di cavallette che hanno invaso le campagne del nuorese.

Dell'invasione di cavallette nella piana di Ottana già ne aveva parlato il 9 giugno “Il Tempo” con alcune emblematiche immagini della gravità della situazione.
Qualche dettaglio in più lo si può leggere il 10 giugno su “Il Giornale”, che descrive il comportamento di questi insetti, più diffusi nei climi secchi e sui terreni aridi.
Nello stesso giorno “La Stampa” affida a un'intervista all'entomologo Ignazio Floris dell'Università di Sassari il compito di illustrare le caratteristiche delle cavallette, per giungere alla conclusione che sono assai limitate le possibilità di arginarne l'invasione.

Inevitabili le gravi conseguenze per le coltivazioni, scrive “Avvenire” dell'11 giugno. Ad essere coinvolti, specifica “Il Sole 24 Ore” dell'11 giugno, sono circa 2mila ettari del nuorese.
Il 12 giugno “L'Unione Sarda” dà voce ai pastori, preoccupati per la devastazione che le cavallette hanno procurato a coltivazioni di cereali e foraggi, creando difficoltà per l'alimentazione delle greggi.

Se in Sardegna l'allarme è sollevato dalle cavallette, i frutteti di vaste aree del Nord e in particolare della Lombardia, devono vedersela con gli assalti della cimice asiatica della quale si parla sulla “Gazzetta di Mantova” e su “Il Giorno” dell'11 giugno.
Difficile la lotta a questo insetto che si è diffuso in modo esponenziale grazie all'assenza di nemici naturali, ma ora i ricercatori stanno verificando se una particolare vespa, l'Anastatus, è in grado di metter sotto controllo la cimice asiatica.
Lo spiega “Il Messaggero Veneto” dell'8 giugno descrivendo come questa piccola vespa sia in grado di nutrirsi delle uova della cimice.
 

Piace il vino bio

In Veneto le vigne di Glera destinate alla produzione di Prosecco non devono temere famelici insetti o pericolose crittogame, ma le proteste degli ambientalisti, che chiedono un uso moderato se non la totale abolizione degli agrofarmaci.
Per discutere di questo problema, racconta “Il Gazzettino” dell'8 giugno, si è svolto a Treviso un incontro per trovare una mediazione fra le diverse esigenze. Fra le ipotesi, una maggiore diffusione delle produzioni biologiche certificate.

Anche senza la spinta dei movimenti ambientalisti, la scelta del vino biologico sta incontrando sempre maggiori favori da parte dei consumatori.
Lo conferma “La Stampa” del 9 giugno, ricordando che il consumo di questa tipologia di vino ha raggiunto quota 5 milioni di litri.

Tengono in ogni caso i consumi dei vini "tradizionali", come nel caso del Chianti che nei primi mesi del 2019, scrive “La Nazione” del 12 giugno, ha visto aumentare fra l'altro le etichette che rientrano nella "Gran selezione".

In crescita, si legge su “QN”, figurano poi i vini rosé o semplicemente "rosa", come vengono ora denominati. Fra questi spiccano i "Chiaretti" veneti, come il Bardolino e il Valtènesi.
 

Mercati mondiali

I successi del vino e in genere del comparto agroalimentare, sono in larga misura connessi all'andamento dell'export ed è dunque ragionevole guardare con preoccupazione a come evolve la guerra dei dazi fra Usa e Cina.
Argomento affrontato dal settimanale “Panorama” in edicola il 12 giugno, che commenta l'allargarsi di queste tensioni commerciali a molti paesi, e fra questi India e Messico, che si aggiungono a Italia e Germania.

Restiamo sull'andamento dei mercati internazionali con “Italia Oggi” del 12 giugno, che prende in esame la difficile situazione che si registra in Asia con la diffusione della peste suina africana.
Il virus si è diffuso oltre che in Cina anche in Vietnam, Cambogia e Mongolia, portando alla perdita di non meno di 3 milioni di capi.

Sul mercato interno si registrano tensioni per il prezzo dell'olio in conseguenza delle importazioni da Marocco e Spagna, argomento affrontato l'11 giugno da “Repubblica” e dal “Quotidiano di Bari”, che lamentano il forte aumento dei flussi di import, cresciuti anche di tredici volte.

Sulle nostre esportazioni agroalimentari, dove il Sud ha un peso rilevante, pesano le carenze infrastrutturali.
Lo denuncia "Il Sole 24 Ore" del 13 giugno, ricordando che 7 dei 40 miliardi del nostro export vengono proprio da queste aree.
Cifre che potrebbero fare un balzo avanti con una più efficiente rete di strade e servizi.
 

Xylella e agrofarmaci

Il mercato dell'olio deve fare i conti con la Xylella che aggredisce gli ulivi pugliesi.
Nuove speranze per la soluzione del problema giungono dall'Università di Pisa, dove si studia una nuova varietà di Leccino, denominata "Millennio", in grado di resistere al patogeno, argomento del quale si occupa il 9 giugno il “Nuovo Quotidiano di Taranto”.

Intanto a vigilare sulla corretta applicazione delle norme sulla prevenzione della Xylella arrivano gli ispettori europei, che da martedì 11 giugno sino a venerdì 21 giugno batteranno le campagne pugliesi.
Lo si apprende l'8 giugno dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” ed è ancora la “Gazzetta del Mezzogiorno”, del 7 giugno in questo caso, che anticipa il programma della manifestazione di protesta prevista per il 14 giugno.
Si darà voce a quanti si dicono contrari all'uso di agrofarmaci per contrastare la Xylella e si punterà l'indice contro i ritardi della Regione Puglia.

Dalla "Tribuna di Treviso" dell'11 giugno si apprende di un'altra protesta che ha per protagonisti gli ambientalisti.
Anche in questo caso per lamentare l'uso ritenuto eccessivo di agrofarmaci, sentimento che si fa sempre più strada nell'opinione pubblica, non sempre informata in modo corretto.
 

L'enigma quote latte

Il tema delle quote latte è tornato alla ribalta dopo che dal Tribunale di Roma sono giunte pesanti affermazioni sui possibili errori commessi nel conteggiare quanto latte sia stato realmente prodotto.

Notizia dapprima quasi ignorata dai media, ma messa infine nella giusta evidenza sui quotidiani in edicola in questi giorni, a iniziare da “Il Messaggero Veneto” del 7 giugno, che ripercorre le tappe di questa intricata vicenda iniziata nel 1984.

L'8 giugno è il turno di “Libero” che denuncia come gli allevatori siano stati multati per latte mai prodotto da vacche fantasma.
Il Giornale di Vicenza” del 9 giugno afferma che ora gli allevatori si preparano a chiedere i danni, mentre “Il Fatto” dell'11 giugno punta il dito su una delle numerose incongruenze riscontrate nel valutare l'entità delle produzioni di latte, dove figuravano vacche di oltre ottanta anni di età.
Infine “Italia Oggi” del 12 giugno, che definisce l'intera materia come una sorta di "trappola di Stato".
 

I soldi di Bruxelles

Gli agricoltori abruzzesi lamentano dalle pagine de “Il Centro” del 7 giugno il mancato pagamento dei Piani di sviluppo rurale (Psr) che vedono ancora bloccate erogazioni per 12 milioni di euro.

Per gli agricoltori pugliesi i problemi arrivano dalle "cartelle pazze" degli enti di bonifica dei quali si parla sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” dell'8 giugno.
Il problema non ha ancora trovato una risposta e cresce il disappunto degli agricoltori, tanto che il "Nuovo Quotidiano di Brindisi" in edicola il 13 giugno, preannuncia che i produttori e le loro associazioni sono pronte a scendere in piazza.

In tema di fondi comunitari fa discutere la notizia riportata da “Il Fatto” dell'11 giugno, dove si denuncia un impiego di queste risorse per destinazioni che nulla hanno a che vedere con l'agricoltura alla quale erano destinati.

Infine dal quotidiano piacentino “Libertà” del 12 giugno si ha la conferma che sono stati definiti gli importi per gli aiuti accoppiati, che saranno destinati fra l'altro alla zootecnia e alla filiera del pomodoro.

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