Tre giorni per coinvolgere e sensibilizzare l'opinione pubblica su temi scientifici di attualità, con l'obiettivo di gettare qualche seme utile alla crescita culturale del paese.

E' stato questo lo spirito del Food&Science Festival, che ha chiuso la terza edizione con 20mila presenze. La manifestazione, che ha avuto come parola chiave i Semi ed è stata promossa da Confagricoltura Mantova e ideata e diretta da Frame - Divagazioni scientifiche, dal 17 al 19 maggio scorsi ha portato a Mantova oltre duecento eventi tra conferenze, mostre, laboratori, spettacoli e proiezioni con più di cento ospiti.

"Mai come quest'anno il pubblico è stato partecipe" ha affermato soddisfatto Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova e di Mantova agricola. "E non parlo solo degli appassionati e dei curiosi ma anche degli 'addetti ai lavori', scienziati e professionisti del settore. Questo ci permette di constatare che la scienza ha bisogno di manifestazioni simili per farsi largo ed essere accolta positivamente da una platea sempre più ampia".

Soddisfatto anche il sindaco di Mantova Mattia Palazzi: "Il Food&Science Festival chiude con successo la sua terza edizione. Per il prossimo anno come Comune siamo pronti a confermare il nostro impegno e, se riusciremo, ad aumentare il sostegno ai laboratori didattici per le scuole. Negli anni delle bufale e delle fake news noi sosteniamo la scienza e la ricerca al servizio di un comparto, quello agricolo, che è economia e cultura per la nostra terra".

Attraverso conferenze, laboratori e mostre, numerosi sono stati i protagonisti della manifestazione. Tra i tanti, Mario Caironi del laboratorio di Elettronica stampata e molecolare dell'Istituto italiano di tecnologia, il ricercatore del Crea Luigi Cattivelli, Michele Antonio Fino dell'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, Davide Cassi e Roberta Razzano del Future food lab dell'Università di Parma e Pierdomenico Perata, fisiologo vegetale e rettore della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa.

Approfondimento sulle tematiche legate a "L'agricoltura tra innovazione e agroenergie: analisi e prospettive di sviluppo del settore", a cura di Intesa Sanpaolo in collaborazione con Confagricoltura e focus sul binomio "Acqua e agricoltura, l'innovazione nella tradizione", in collaborazione con Gruppo Tea.
E ancora: tecnologie impiegate nel settore agricolo ne "Il trattore intelligente. La tecnologia al servizio dell'agricoltura di precisione" con Landini, imballaggi e sostenibilità in "Che pacco!", in collaborazione con Granarolo e PoolPack. Infine, benessere animale e sostenibilità sono stati al centro di "Benessere ed uso prudente dell'antibiotico, due opportunità per migliorare la competitività della produzione suinicola", a cura dell'Organizzazione interprofessionale del Gran suino italiano.

Altri strumenti di scoperta e approfondimento sono stati le mostre, i laboratori e le attività "fuori porta": l'escursione Il garzone dei Gonzaga (a cura di Alkemica) e l'agricoltour presso il Caseificio Frizza Pegognaga per assistere alle fasi più significative di produzione del formaggio Parmigiano Reggiano.

Il Festival è stato molto seguito anche online, raggiungendo su Instagram più di 70mila utenti per un totale di oltre 339mila impressioni e ottenendo su Facebook 145mila visualizzazioni complessive.


Syngenta e il suo approccio all'innovazione in agricoltura

L'innovazione è stata centrale nell'incontro a cura di Syngenta dal titolo "Accelerating innovation in a changing world: innovazione a servizio della filiera e della ricerca".

Nello specifico, nel corso dell'incontro, Stefano Baldi di Nomisma ha presentato una panoramica sullo stato dell'arte dell'innovazione del settore agricolo italiano attraverso i risultati della ricerca dell'Osservatorio sull'innovazione nell'agricoltura italiana - Innovation index e Franco Manzato, sottosegretario al ministero delle Politiche agricole, ha sottolineato la necessità di costruire una visione strategica per il settore agricolo.
"Abbiamo urgenza di intervenire in tutte le filiere entro il 2020. L'innovazione - ha precisato - deve essere un elemento fondamentale della nostra proposta, perché se vogliamo che l'altissimo standard qualitativo dei prodotti made in Italy venga riconosciuto in tutto il mondo e che alle nostre produzioni venga attributo il giusto valore economico, bisogna garantire gli investimenti finanziari a favore della ricerca".

Riccardo Vanelli, amministratore delegato di Syngenta Italia, ha poi presentato ufficialmente la rinnovata spinta all'innovazione che l'azienda intende intraprendere.
"Per la prima volta in Italia - ha affermato - raccontiamo il percorso che abbiamo scelto di portare avanti, con l'obiettivo di migliorare ulteriormente i metodi di coltivazione e protezione dei raccolti e di trovare risposte alle sfide ambientali, sociali ed economiche che sono sempre più interconnesse. Insieme abbiamo individuato un modello condiviso di agricoltura sostenibile, che potrà concretizzarsi perseguendo obiettivi comuni e con l'impegno di tutti".

Nell'ottica dell'innovazione a servizio della filiera, si sono alternati sul palco Alberto Manzo della direzione generale per la Promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica - Mipaaft che ha illustrato scopo e attività del tavolo tecnico dedicato al mais e guidato dal Mipaaft per recuperare e accrescere la competitività nazionale di questa coltura, e Dario Manuello, marketing manager di Syngenta Italia che ha fornito un esempio concreto di come la scienza può supportare il made in Italy attraverso il progetto nazionale Mais in Italy.

Successivamente il focus di è spostato sull'innovazione a servizio della ricerca, panel che ha coinvolto nella discussione settore pubblico e privato per sottolineare come la loro sinergia sia necessaria per lo sviluppo del know-how sulle specie coltivate.

Giovanni Della Porta, corn breeder Emea per Syngenta, ha spiegato come le tecnologie a servizio del miglioramento genetico del mais abbiano un ruolo fondamentale nell'assicurare la produttività della coltura e la resistenza a stress dovuti ai cambiamenti climatici e ambientali.

Infine Luigi Cattivelli, direttore del Centro di ricerca genomica e bioinformatica del Crea, ha voluto evidenziare il ruolo chiave della ricerca nel disegnare il futuro di un'agricoltura modernamente intesa e quanto le istituzioni possano essere strategiche nel campo della ricerca in ambito agricolo.

Stefano Baldi, Riccardo Vanelli e Anna Meldolesi al Food&Science Festival
Stefano Baldi, Riccardo Vanelli e Anna Meldolesi al Food&Science Festival