Il grano duro va verso una mietitura 2019 contrassegnata dalla scarsità di prodotto pari ad una contrazione del cereale del 9% su base mondiale, con forti diminuzioni in Usa e Nord Africa, mentre i principali mercati all'ingrosso del Mezzogiorno d’Italia seguono un’intonazione ribassista, con un taglio dei prezzi di 3 euro alla tonnellata per il grano duro fino nazionale e variabile da 1 a 2 euro per quello estero. I ribassi sono dettati - in un'ottica di breve periodo - dall’approssimarsi della nuova mietitura e quindi di una maggiore presenza di prodotto nazionale da qui ad una trentina di giorni per le zone pianeggianti e per quelle di bassa collina più favorite.
E’ questo il dato di sintesi che si ricava incrociando quanto emerso ieri a Foggia durante la quarta edizione di Durum Days ed il responso dei mercati all’ingrosso di Bari, pervenuto il 13 maggio, e di Foggia, pubblicato ieri. Intanto, Ismea registra stabilità sui mercati all'origine ancora rilevati. Mentre da Borsa merci telematica italiana arriva una conferma: ad aprile i rialzi del prezzo del grano duro fino italiano all'ingrosso sono stati generalizzati.
 

Bmti, prezzi all'ingrosso in crescita ad aprile

"Prezzi del grano duro in crescita ad aprile nel mercato italiano - afferma la newsletter sul grano duro di Bmti - Sostenuti da un buon andamento della domanda, in particolare nella prima parte del mese, i prezzi del grano duro fino, analizzati tramite il Fixing indicativo nazionale camerale, sono cresciuti dell’1,8% rispetto a marzo, raggiungendo i 238 euro alla tonnellata. Un valore superiore del 10,3% rispetto allo scorso anno".
"Un ulteriore rialzo ha interessato i listini del grano duro biologico (+2,6% a Roma) - aggiunge - che si mantengono più alti anche nel confronto con l’anno precedente (+16,6%)".
 

Durum Days, forte calo nella campagna 2019-2020

Stime in calo per la produzione mondiale di grano duro che per il 2019 si attesterà su una contrazione complessiva del 9%, con picchi di cali produttivi del -32% negli Usa, -27% in Nord Africa, -11% in Canada e -10% in Europa. Questi i primi dati diffusi nelle previsioni per la campagna commerciale 2019-2020 elaborate della società di ricerca Areté e presentate il 15 maggio 2019 a Foggia, in occasione della quarta edizione dei Durum Days, l’evento internazionale che vede riunita tutta la filiera del grano duro e della pasta.
In Europa i cali di superfici, uniti a quelli degli stock iniziali faranno aumentare sensibilmente il fabbisogno di importazioni, che per la campagna entrante sono previste in rialzo del 71%. Le esportazioni di grano provenienti dal Nord America di conseguenza sono previste in forte rialzo e raggiungeranno una quota pari al 68% del totale export. Nello specifico, l’export di grano canadese, paese tra i principali produttori ed esportatori, registrerà nella prossima campagna un aumento stimabile al +10%.
 

Bmti: campagna 2019-2020 scarsa, ma non troppo

E se c'è accordo sul segno negativo dei raccolti della prossima annata 2019, non c'è unanimità sui numeri. Infatti, secondo Bmti "Le attese sulla produzione mondiale restano orientate al ribasso, con le stime dell’International Grains Council di fine aprile che indicano un output di 36,5 milioni di tonnellate, in calo del 4,4% rispetto all’annata 2018, complice la flessione del 9,5% che ci si aspetta per il raccolto canadese. Segno meno previsto anche nell’Unione Europea, dove la produzione si attesterebbe su 8,5 milioni di tonnellate (stime dello scorso 25 aprile della Commissione Europea), pari ad un -2,7% su base annua".
 

Crea: raccolto italiano in ulteriore calo anche per maltempo

Per quanto riguarda le previsioni produttive italiane, il Crea stima un calo di superfici del 6,5%, che porterà ad una superficie impiegata a grano duro di 1,2 milioni di ettari. Le forti piogge, le grandinate e le escursioni termiche delle ultime settimane potrebbero creare le condizioni per ulteriori cali produttivi. Dall’analisi Crea emerge inoltre che continua il trend di crescita delle superfici investite a grano duro biologico nonché quelle dei contratti di filiera. Il Crea registra inoltre un calo dell’impiego di semente certificata pari al -12% rispetto al 2018.
 

Bari, prezzi all’ingrosso

Alla Borsa merci della Camera di commercio di Bari il 14 maggio, il grano duro fino nazionale di provenienza provincia di Bari e Lucania - peso specifico Kg 79 ogni 100 litri, proteine minime 13%, umidità massima 12%, bianconato 25% massima – si è attestato a 243,00 euro sui valori minimi e 247,00 euro sui massimi, registrando una flessione di 3 euro la tonnellata sul valore registrato nelle sedute del 30 aprile e del 7 maggio scorsi.

Sempre a Bari, il 14 maggio si sono registrate più lievi e differenziate diminuzioni di prezzo sui grani duri di provenienza estera: il Canadese di prima qualità con almeno il 15% di proteine è stato fissato a 245,00 euro alla tonnellata sui minimi e 248,00 euro sui massimi, registrando una flessione di 2 euro a tonnellata sulla seduta del 7 maggio; stessa sorte per il pastificabile Francese, proteine 14,50%, sceso di 1 euro a tonnellata fino a 243,00 - 245,00 euro alla tonnellata.
 

Foggia, prezzi all'ingrosso

A Foggia il grano duro fino nazionale all'ingrosso della mietitura 2018 ha messo a segno ieri, 15 maggio 2019, la quarantunesima quotazione di stagione rilevata alla Borsa merci della Camera di commercio dall'Osservatorio prezzi, con valori in discesa sulle quotazioni del periodo 24 aprile-8 maggio, di 3 euro a tonnellata .

E il pastificabile sulla piazza dauna si è così attestato a 245,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 250,00 di prezzo massimo alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" per il cereale in buone condizioni e con un contenuto proteico minimo del 12,5%.

Si tratta di prezzi ancora elevati: uguali a quelli del 10 aprile e maggiori a quelli fissati ancora martedì scorso alla Borsa merci di Bari per il grano duro fino d’importazione – provenienza Canada – e con almeno il 15% di proteine.

Dal 27 febbraio 2019 alla seduta del 27 marzo i prezzi del cereale pastificabile a Foggia si erano invece tenuti sui valori di 239-244. Le ultime tre quote massime raggiunte dal grano duro fino nazionale a Foggia in questa campagna commerciale sono le seguenti: 247 euro tra il 23 ed il 30 gennaio, 250 euro nella seduta del 10 aprile e infine 253 euro dal 17 aprile, all’8 maggio.

Stabile il 15 maggio a Foggia il prezzo del biologico, che permane a 390 euro sui minimi e 395 sui massimi. Tali valori risultano così superiori di ben 15 euro ai 375-380, rimasti inviolati dal 5 dicembre 2018 fino alla seduta del 27 marzo 2019. Il prezzo del biologico a Foggia dal 4 luglio 2018, data della sua prima quotazione con 360-365 euro a tonnellata, ha messo a segno complessivamente sulla mietitura 2018 un rincaro medio di 30 euro a tonnellata.

In diminuzione di 3 euro a tonnellata il 15 maggio a Foggia c'è anche il prezzo del grano slavato sull'ultima seduta. Il prodotto slavato da 77-78 chilogrammi ogni 100 litri di volume cala così a 233 euro sui minimi e 238 sui massimi. Stessa scena anche nella categoria dei grani duri slavati con peso litrico inferiore a quello del grano duro fino. Il grano duro tra 75 e 76 chilogrammi ogni 100 litri di volume scende a 223-228 euro. Mentre il grano con meno di 75 chilogrammi per 100 litri di volume, si attesta a 213 euro sui minimi e i 218 euro sui massimi.
 

Matera, prezzi all'origine

A Matera i prezzi in campagna per il grano duro fino locale rilevati da Ismea, alle condizioni “franco azienda”, si confermano stabili ed elevati: 244,00 sui minimi e 248,00 sui massimi confermati il 13 maggio 2019 e fermi ormai dal 18 marzo scorso, quasi due mesi.
 

Catania, prezzi all'origine

In Sicilia le ultime rilevazioni Ismea pubblicate dall’istituto sono del 7 maggio e riguardano la piazza di Catania, dove il grano duro fino alle condizioni “franco azienda” è stabile da tempo su 208 euro alla tonnellata sui minimi, e 213 euro sui massimi.